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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

giovedì 7 dicembre 2023

X Festival di Limes - Roma, la capitale impossibile. Lucio Caracciolo dialoga con Luigi Capogrossi

Pulp - This Is Hardcore (Kids Version)

L'orso. Storia di un re decaduto di Michel Pastoureau (Mondadori)

Con stile brillante e profonda conoscenza dell'universo immaginifico medievale, Michel Pastoureau indaga tra le pieghe della storia e traccia in queste pagine una vicenda avventurosa, per ricostruire il plurimillenario rapporto tra l'uomo e l'orso, tra natura e cultura.


Ogni cultura, in un certo momento della sua evoluzione, elegge un «re degli animali», quello che non può essere sconfitto da nessuno, e ne fa il protagonista del suo bestiario simbolico. In Europa, il re degli animali è stato a lungo l'orso: ammirato, venerato, considerato come un progenitore o un antenato dell'uomo. Non per nulla la prima statua modellata – la statua di Montespan, risalente a 15-20.000 anni fa – raffigura un orso! Ancora in età carolingia, in gran parte dell'Europa non mediterranea, l'orso era visto come una figura divina, un dio ancestrale il cui culto rimaneva ben radicato. La Chiesa doveva dichiarargli guerra, combatterlo con tutti i mezzi. E ciò fece, finendo per identificarlo con il diavolo tout court . Oltre i confini del Medioevo che con tanta determinazione l'aveva detronizzato, ormai privato di ogni prestigio, l'orso era divenuto una bestia da circo, umiliato e ridicolizzato. Eppure continuava a occupare un posto di primo piano nell'immaginario occidentale. A poco a poco, riapparve come oggetto di sogni e fantasia, fino a prendersi la sua rivincita nel Novecento, quando si è trasformato in un vero e proprio feticcio: l'orsacchiotto di peluche. Il grandioso animale è tornato a essere quello di decine di migliaia di anni fa: un compagno dell'uomo, un suo nume tutelare. 


 

mercoledì 6 dicembre 2023

Lucio Caracciolo: L'apocalisse può attendere, noi no - X Festival di Limes a Genova

Social media e social network per come li conosco io. Vol. 2 - Whatsapp, wechat, Instagram e Tiktok

La banda dovunque. La storia di Ugo Ciappina e dei primi gangster di Milano di Nicola Erba (Milieu)

Italia 1949. Bande di rapinatori imperversano per buona parte della penisola. Una sola si distingue dalle altre. È la prima banda di gangster in grado di attuare rapine fulminee spostandosi da Milano in varie località d’Italia. Il loro stile ricorda il milieu francese. È la Banda Dovunque. Unica nel suo genere, la Banda è composta da diversi rapinatori professionisti fra cui il veterano Joe Zanotti e l’ex emigrante in Francia Giuseppe Seno, l’ambiguo ex fascista Alfredo Torta, l’ex studente di filosofia e partigiano, Ettore Bogni e un Ugo Ciappina ventenne agli esordi nella sua carriera di Rapinatore del Secolo, senza dimenticare le numerose donne con ruoli organizzativi. La banda è detta Dovunque per i suoi colpi effettuati in più parti del nord Italia: Milano, Imola e Bologna fra il 1948 e il 1949; è una delle prime a muoversi rapidamente con automobili veloci, come la Lancia Aprilia. Una Lancia viene rubata a Napoli da uno dei componenti della banda, Mario il napoletano, all’attore Eduardo De Filippo. I componenti furono tutti catturati alla fine del 1949. Si scopre che Ugo Ciappina ed Ettore Bogni avevano consegnato parte del bottino a un fantomatico rivoluzionario comunista armeno, Calust Megherian, che aveva promesso di donarli al Pci. La vicenda sfiora anche un giovane militante proveniente da una facoltosa famiglia di industriali, Giangiacomo Feltrinelli, e il futuro faccendiere più famoso d’Italia, Licio Gelli. Per la prima volta viene ricostruita la vicenda di un gruppo di uomini e donne pionieri del gangsterismo italiano. 


 

lunedì 4 dicembre 2023

Radiohead - Fake Plastic Trees

Bari, cala il sipario sulla boutique Asselta. Il titolare: "Chiudiamo dopo 60 anni a malincuore"

Sovranisti a Firenze, sit-in di protesta. Nardella: “Nostra città incompatibile con ultradestra"

Il ministro Crosetto alla Camera: «Un plotone di esecuzione contro di me»

Gaza, la tregua si è rotta: sirene suonate al Sud, riprendono le operazioni contro la Striscia

Lo yankee. La mia vita da ex-marine dell'IRA di John Crawley (Milieu)

 La drammaticità dei Troubles irlandesi è al culmine quando John Crawley si offre come volontario per entrare nell’IRA. Bloody Friday, Bloody Sunday, il bombardamento delle Houses of Parliament si sono appena verificati o stanno per accadere... L’IRA si divide tra la vecchia linea e la nuova Provisional, giovani che non esitano a ricorrere alla violenza. È un passaggio epocale, Crawley lo vive da protagonista e lo racconta senza censure, descrivendo nel dettaglio le estenuanti sfide del suo addestramento nel corpo dei Marines e la sua vita da militante dell’esercito repubblicano. È una storia ricca di colpi di scena, che lo vedrà scambiarsi armi con i criminali di Boston, correre, di notte, da un rifugio all’altro nella campagna irlandese, essere imprigionato e far parte di un tentativo di fuga di massa. I racconti di Crawley spaziano dalla vita clandestina ai ritratti dietro le quinte delle figure storiche incontrate negli anni, del leader dell’IRA Martin McGuinness al gangster-psicopatico Whitey Bulger. Ritratti vividi di colleghi e nemici, una narrazione che mescola i toni avventurosi con la riflessione, che non risparmia commenti sulla leadership dell’IRA e le sue tattiche, sia militari che politiche. La voce ferma di un uomo in missione, un racconto dettagliato e appassionato su dove quella missione lo ha portato e sul perché, ancora oggi, rimane pronto a servire la causa irlandese. 

 


 

Luciano Capone e Carlo Stagnaro sono autori per Rubbettino di Superbonus - Come fallisce una nazione

Il Superbonus avrebbe dovuto essere lo strumento per il rilancio dell’economia italiana dopo le chiusure per il Covid e un caposaldo della v...