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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

martedì 19 settembre 2023

Migranti, Renzi: "Asilo Mariuccia. Salvini invita Le Pen e Meloni risponde con Von der Leien"

Sovranità limitata di Luciano Canfora (Laterza)

Un ritratto della politica attuale, a partire dalle radici neofascistiche del governo in carica, la cui assicurazione-vita è nella zelante scelta atlantista. Che ha ragioni storiche remote.


La marcia del neofascismo italiano verso l’atlantismo più radicale incominciò subito dopo la stipula del patto politico-militare tra gli Stati Uniti e il governo franchista spagnolo. Questo confortevole contesto, collaudato da oltre settant’anni, spiega la naturalezza con cui gli eredi del Movimento sociale italiano (MSI), mutate le denominazioni, giunsero tempestivamente a far parte del governo italiano sin dai primi anni Novanta e, nei mesi scorsi, al vertice di esso. Con quanta dedizione ai fondamenti della Repubblica si può arguire dalla definizione datane da Giorgio Almirante nel gennaio 1988: «Repubblica bastarda». Le premesse remote di questo idillio vanno ricercate nel modo in cui, conclusasi la seconda guerra mondiale, prontamente decollò la guerra fredda. La cui conclusione – crollo del mondo ‘socialista’ e trionfo dell’alleanza atlantica – ha determinato un ampio schieramento di poteri e di opinioni pubbliche che riconnette la remota contrapposizione ‘o Roma o Mosca’ agli sviluppi tuttora in atto: all’insegna del «dunque avevamo ragione». 

 


 

lunedì 18 settembre 2023

Tutta la Guerra Fredda e la decolonizzazione in un'ora

Alessandro Barbero - La Guerra Fredda

Migranti, Magi (+Europa): "Piano di Meloni è fallito, ha fatto patti con il regime di Saied"

Mosca ammassa forze a Est. Kiev, "presa Klishchiyivka"

E la quarta volta siamo annegati. Sul sentiero della morte che porta al Mediterraneo di Sally Hayden (Bollati Boringhieri)

Vincitore di diversi premi, questo libro ha suscitato scalpore internazionale con il suo coraggio e le sue testimonianze inedite.

«Il racconto devastante di Sally Hayden sulla condizione dei rifugiati contemporanei è al contempo un'epopea commovente e una narrazione intima di precise esperienze personali. Raggiunge ciò che ogni grande scrittura spera di fare: restituire l'umanità a coloro che ne sono stati privati. Un libro fondamentale per chiunque voglia capire che cosa significa essere umani nel XXI secolo».» - Fintan O’Toole, autore di The Politics of Pain

«Una cronaca approfondita e straziante... Il libro è il culmine di una missione d'inchiesta condotta da una sola donna per scoprire le miriadi di abusi subite dai migranti che sperano di costruirsi una vita migliore in Europa».» - Foreign Policy

«Il più importante lavoro di reportage contemporaneo che abbia mai letto... Spero che il lavoro di Sally Hayden possa contribuire ad avviare una discussione radicalmente nuova, e necessaria da molto tempo, sull'approccio dell'Europa alla migrazione e ai confini.» - Sally Rooney


Nel 2018 la giornalista Sally Hayden inizia a ricevere via Facebook richieste d'aiuto da parte di prigionieri detenuti nelle carceri in Libia, migranti che avevano tentato di attraversare il Mediterraneo per scappare da guerre e dittature. A quei messaggi ne seguono molti altri che riportano foto trafugate delle torture subite nelle prigioni, insieme a informazioni sconcertanti che inizialmente nessun giornale era disposto a pubblicare. Hayden decide così di ripercorrere la rotta dei migranti, raccogliendo testimonianze uniche, interpellando vittime, governi, istituzioni e organizzazioni internazionali. L'estenuante percorso migratorio dall'Africa al Mediterraneo, fra morti, abusi di ogni tipo e riscatti esorbitanti, suscita indignazione, tanto quanto apprendere della negligenza delle organizzazioni internazionali come l'ONU e dell'impotenza delle ONG. Ma, soprattutto, l'autrice si sofferma sulle politiche migratorie dell'Unione Europea che hanno contribuito indirettamente ad alimentare il traffico di essere umani. Questa inchiesta cruda e coraggiosa ha la capacità di far emergere le spaventose contraddizioni di un Occidente che ha paura di perdere i propri privilegi. Riesce a scuotere le coscienze e a far riflettere sulle nostre responsabilità collettive e individuali, restituendo voce a chi se l'è vista negare. 

 


 

Franco Battiato - Up patriots to arms (Battiato-Pio) - 1980 (1986)

La Rivoluzione di Khomeini: com’è nato l’Iran moderno

Perché in Iran protestano e hanno pochi diritti? Lo spieghiamo a partire dalla rivoluzione del 1979

domenica 17 settembre 2023

1973. L'Italia dell' Austerity

Economicismo e potere del mito: le guerre si fanno per il petrolio? - Mappa Mundi

Exit reality. Vaporwave, backrooms, weirdcore e altri paesaggi oltre la soglia di Valentina Tanni (Produzioni Nero)

«Internet è un'entità aliena», annunciava David Bowie nel 1999: oggi la profezia si è avverata, e i nostri strumenti digitali sono diventati portali magici dalle proprietà misteriose, finestre che affacciano su una dimensione al limite tra sogno e realtà. Oltre lo specchio degli schermi che teniamo comodamente in tasca, abbiamo scoperto una regione infestata da presenze strane – a volte minacciose, a volte surreali, a volte affascinanti, altre volte insensate. Sono le stesse presenze che, negli ultimi quindici anni, hanno plasmato le cosiddette «estetiche di internet», quell'insieme di sottoculture, narrazioni popolari e linguaggi visivi e sonori grazie ai quali l'entità aliena si è finalmente dichiarata al genere umano. La rete si rivela allora per quello che davvero è: una soglia tanto fisica quanto mentale in cui accadono cose bizzarre, il tempo viene deformato, e noi ci ritroviamo ad abitare una dimensione intermedia, un territorio che non è «né di qua né di là». Exit reality è il primo tentativo di mappare un mondo che, intriso di spiazzanti qualità allucinatorie, ci appare come un pianeta parallelo emerso dalle galassie del codice-spazio. 


 

sabato 16 settembre 2023

America in Vietnam. Guerra del Vietnam.

La Guerra del Vietnam - La Storia Siamo Noi

L'incendio. Reportage su una generazione tra Iran, Ucraina e Afghanistan di Cecilia Sala (Mondadori)

Un racconto corale, straziante, verissimo, che ci mostra in presa diretta «tre incendi che bruciano il mondo» e lo sconvolgono oltre i confini dei paesi in cui sono divampati.


Kateryna ha 28 anni, ha fatto la modella, ha amici sparsi per l'Europa e all'inizio del 2022 spera che in Ucraina scoppi la guerra: «Non sono così vile da augurarmi di vivere sotto il ricatto di Vladimir Putin per anni, contando sul fatto che il compito di affrontarlo spetti poi a un'altra generazione invece che alla mia». Oggi Kateryna è un soldato. Assim ha 23 anni, studia Ingegneria aerospaziale all'università di Teheran e dal giorno in cui Mahsa Amini è morta, il 16 settembre 2022, con il suo gruppo ha cominciato a scrivere il nome di Mahsa nei bagni delle università e nei vagoni dei treni: «Non sapevamo a cosa stessimo dando inizio». Nabila è una campionessa di kick boxing, è lesbica ed è una conservatrice fedele alla Repubblica islamica, ma come molte donne religiose considera il caso di una ragazza fermata in una stazione della metro per un velo malmesso e riconsegnata cadavere pochi giorni dopo alla famiglia «un'onta collettiva e un'enormità contro Dio». Zarifa è cresciuta con l'idea che da grande avrebbe fatto politica ed è diventata adulta in un Afghanistan dove era possibile, dopo il 2001 e prima del 2021. Appartiene alla generazione che ha immaginato e poi iniziato a costruire la propria vita su presupposti incompatibili con i codici degli integralisti, quella che oggi si rifiuta di considerare il movimento dei talebani, «che esiste da meno tempo dei telefoni cellulari, che in tutto ha controllato il paese per sette anni non consecutivi», il proprio destino. Kateryna, Assim, Nabila e Zarifa sono solo alcuni dei protagonisti di questo viaggio. Cecilia Sala li ha seguiti alle feste e tra le bombe. Il risultato è un racconto corale, straziante, verissimo, che ci mostra in presa diretta «tre incendi che bruciano il mondo» e lo sconvolgono oltre i confini dei paesi in cui sono divampati. 

 


 

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