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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Più che dare risposte sensate ...

«Più che dare risposte sensate, una mente scientifica formula domande sensate.» Claude Lévi-Strauss

venerdì 31 ottobre 2025

Il fuoco nero. Storia della banda neonazi Ludwig di Alessandra Coppola (Einaudi)

Il racconto prende le mosse dalla più grave delle stragi che Ludwig si è attribuito, sei morti nel rogo del cinema Eros a Milano nel 1983, tra la vergogna e la distrazione un attentato incredibilmente rimosso dalla storia nera d’Italia.


Due amici veronesi, Marco Furlan e Wolfgang Abel, vengono arrestati nel marzo 1984 mentre tentano di dar fuoco a una discoteca. Gli saranno attribuiti 10 dei 15 delitti rivendicati negli anni dalla sigla Ludwig. Con una scrittura straordinaria Alessandra Coppola, grazie a nuove testimonianze e allo studio della mole di documenti accumulati negli anni, scava sotto la superficie, ricostruendo l’ambiente in cui si sono formati i killer e risalendo all’estrema destra di Ordine Nuovo. Ma soprattutto si addentra nella loro rete di frequentazioni (e forse di complici), che conduce nel territorio inquietante e poco esplorato del neonazismo magico, tra i culti distorti importati da Oriente, l’odio per i “subumani” e la convinzione folle di purificare il mondo




Un mondo di relazioni. Ebrei e capitalismo in Italia di Giulio Sapelli a cura di Luca Michelini (Mimesis)

La storia delle principali istituzioni assicurative italiane ripercorsa attraverso una prospettiva multidisciplinare in grado di mettere in luce il ruolo fondamentale giocato dalle relazioni famigliari e dal contesto etico e sociale nel quale esse si sono sviluppate. Per l’autore, l’economia non è mai un sistema isolato, ma nasce dall’intreccio tra i legami di comunità, i valori condivisi e le strutture di appartenenza che ne determinano la forma e l’evoluzione. In questo quadro, l’essere sociale non si definisce solo attraverso dinamiche economiche, ma si fonda su rapporti che precedono e influenzano l’organizzazione stessa dell’economia: da queste premesse, viene analizzata l’esperienza ebraica in Germania dall’Illuminismo al fascismo e i movimenti di capitale nella Trieste dell’Ottocento




Dalla GERMANIA spunta l'ennesimo segnale che preannuncia la FINE dell'UNIONE EUROPEA

IL VERO POTERE - ROBERTO MAZZONI - Visto Dagli Usa

Il Governo frega 15 miliardi l’anno ai lavoratori per regalarli ai FIGLI DI PAPA’

Le bombe di Israele sulla tregua. I fragili accordi commerciali tra Cina e Stati Uniti.

Strage di Capaci: "A uccidere Falcone non fu solo tritolo ma anche esplosivo militare" - PARTE 3

Diplomifici: esami facili e classi vuote. Ecco la fabbrica dei diplomi - FarWest 24/10/2025

Bocciato il ponte di Salvini

Via ai lavori per rimuovere la pista ciclabile

Mozione per ripristinare i bagni pubblici in città

Giustizia, la Riforma Sbagliata: Separare per Comandare Meglio? - ecco cosa ne penso

 Giustizia, la Riforma Sbagliata: Separare per Comandare Meglio? - ecco cosa ne penso

giovedì 30 ottobre 2025

Cartelli di sangue. Le rotte del narcotraffico e le crisi che lo alimentano di Nicola Gratteri, Antonio Nicaso (Mondadori)

 Il nuovo saggio di Gratteri e Nicaso è un viaggio lucido e sconvolgente nelle pieghe del narcotraffico internazionale. Un libro che dimostra come, per debellare davvero questa piaga, la cooperazione tra paesi e strutture antimafia sia condizione necessaria, ma non sufficiente. Occorre liberare i territori dai bisogni e dalla paura, restituendo dignità e fiducia alle comunità; solo così si potrà togliere terreno fertile alle mafie e permettere ai giovani di crescere in un ambiente fondato sulla legalità, sulla responsabilità e sul rispetto reciproco.


Una rete invisibile avvolge il pianeta. Lungo i suoi fili scorrono tonnellate di cocaina e inimmaginabili quantità di denaro. Dalle coltivazioni sterminate del Sudamerica, la droga raggiunge ormai ogni angolo del mondo - Stati Uniti, Olanda, Australia, Italia - alimentando un'economia criminale globale. Nicola Gratteri e Antonio Nicaso hanno seguito queste rotte sul campo, partendo dai luoghi in cui tutto comincia: Colombia, Perú e Bolivia, i tre principali produttori mondiali. Lì hanno incontrato i cocaleros che raccolgono le foglie, visto le cocinas dove le foglie diventano pasta di coca e poi, nelle sedi delle unità antidroga, raccolto le voci di chi il narcotraffico lo combatte ogni giorno. Il quadro che emerge è impietoso: mentre i cartelli sudamericani accumulano guadagni colossali, interi territori sprofondano nella miseria, soffocati dalla corruzione e dalla violenza, privati della forza delle istituzioni. Eppure la droga non si ferma, attraversa confini porosi, viaggia nascosta nei container, arriva nei maggiori porti europei persino a bordo di sommergibili artigianali. L'Italia è parte integrante di questo sistema: la 'ndrangheta, con la sua straordinaria capacità di penetrazione, è oggi uno dei partner più affidabili dei cartelli sudamericani. Dalle banchine di Gioia Tauro milioni di dosi invadono le piazze dello spaccio, trasformandosi in denaro che viene ripulito con metodi sempre più sofisticati, fino a intrecciarsi con l'economia legale





“Stragi d’Italia” Scarpinato Roberto alla presentazione del libro di Luigi Li Gotti e Saverio Lodato

Propaganda russa in Italia? Marco Rizzo: "E' pieno di giornalisti pagati dagli USA"

EMANUELE FIANO viene INTERROTTO a un CONVEGNO e INVOCA L’OLOCAUSTO: "Sono Sionista"

Burevestnik, il missile della tempesta russa - di Orietta Moscatelli

All’Onu Israele insulta Albanese: “Strega fallita”. L’Italia la sconfessa, l’Ungheria si accoda

CATASTROFE POKROVSK | ODESSA E CRIMEA BLACKOUT E INCENDI | ZELENSKY ORA AMMETTE DISASTRO (FORSE)

Sudan e Gaza: l’auto racconto dei criminali di guerra

Ex Ilva: "nessun ritorno al passato"

Una discarica a cielo aperto lungo la complanare: la segnalazione su #dilloatelerama

IL FONDAMENTALISMO CATTOLICO AMERICANO

To Be STEFANO DONNO: Meloni-Orbán: l'amicizia di comodo e il "Patto del Diavolo" che logora l'Europa - ecco cosa ne penso

To Be STEFANO DONNO: Meloni-Orbán: l'amicizia di comodo e il "Patto del Diavolo" che logora l'Europa - ecco cosa ne penso

mercoledì 29 ottobre 2025

La scomparsa della verità. Social media e manipolazione dei fatti. Come possiamo difenderci di Steven Brill (Neri Pozza)

«Un’inchiesta innovativa, documentata e onesta di due dei dilemmi centrali del nostro tempo: cos’è la verità, e dove trovarla». - Bob Woodward

«La scomparsa della verità è la storia definitiva di un mondo in crisi, e un tentativo di affrontare questa crisi. Dalla Silicon Valley a Madison Avenue, dal 6 gennaio a Mosca, Brill ha dato un filo conduttore coerente a tutte le vicende che ci hanno diviso, ossia l’impossibilità di trovare una verità condivisa». - The New York Times


Quello della formazione dell’opinione pubblica in rete, all’interno di un ecosistema totalmente disintermediato, è il tema più importante della nostra contemporaneità, che può minare le fondamenta stesse della democrazia. Steven Brill esamina il “mix tossico” di disinformazione, informazioni errate, miti, “fatti” alternativi e teorie del complotto che sono proliferati online, portando a una mancanza di fede nelle verità condivise, sfiducia nella legittimità della scienza e della competenza e un’erosione del nostro senso di comunità. Sottolineando l’urgenza di una profonda presa di coscienza collettiva, l’autore restituisce in questo saggio un quadro nitido e senza infingimenti della situazione, e traccia una strada per evitare che la rivoluzione digitale ci travolga definitivamente: vigilare sugli algoritmi pericolosi, chiedere la fine dell’anonimato online, verificare l’attendibilità delle notizie in rete e promuovere l’alfabetizzazione informativa per gli studenti. Un libro tanto documentato quanto drammaticamente attuale, perché mai come oggi si rivela profetico il paradosso di Oscar Wilde: «Chi dice la verità, prima o poi, viene scoperto» Se persone diverse credono a versioni diverse della verità, significa che non ne esiste una reale, condivisa da tutti. Al suo posto troviamo menzogne, “realtà” inventate di sana pianta, manipolazioni, distorsioni e paranoie; il caos soppianta la ragione e la civiltà; il potere non deriva dalla discussione rigorosa delle idee all’interno del processo democratico, ma viene dato a chi riesce a seminare più diffidenza per raggiungere i propri scopi.




ZELENSKY NEGA IL DISASTRO A POKROVSK

Intervento lucido di Massimo D'Alema su Gaza e Israele

Napoli Città Anticamorra, Consiglio comunale solenne

Bari decolla con nuove rotte, Brindisi perde quota

Confronto in commissione sull'emergenza abitativa

Ranucci: “In Rai mi hanno chiesto di togliere genocidio dal titolo della puntata”

«Fuori i sionisti dalle università»: pro Pal interrompono un incontro a Ca' Foscari di Venezia

Lettera aperta a Sergio Mattarella - L’Italia che Lei non vede più!

Meloni-Orban: incontro al vertice, intervista a Marco Rizzo

Terza guerra mondiale, Marco Rizzo: "Pur di restare a galla, politici europei ci mettono a rischio"

Gaza, Israele rade al suolo la tregua (dando la colpa, come sempre, a Hamas)

Jebreal: "Ogni volta che non processiamo crimini di guerra apriamo a crimini più gravi"

martedì 28 ottobre 2025

Operai e contadini non vi capiscono di Vladimir Majakovskij a cura di Amedeo Anelli (Bibliotheka Edizioni)

 Il 14 aprile 1930 Vladimir Majakovskij si suicida. I motivi di natura personale si intrecciano al definitivo fallimento degli ideali socialisti e comunisti in cui aveva creduto con passione ed energia. Nei modi e nelle soluzioni egli aveva affrontato un campo ampio di esperienze, rinnovando in modo iperbolico non solo il linguaggio, ma l'intero sistema delle arti e della comunicazione, e si era interrogato sul ruolo dell'intellettuale nei rapporti con la società e con il potere. Un ruolo che erompe in questi scritti che traghettano l'autore dal contesto temporale in cui visse nel mondo di oggi, schiavo dei mass media e di una comunicazione onnipervasiva




DIEGO FUSARO: Mario Draghi: "Europa sotto attacco"

Sanzioni, guerra, mondo multipolare. Il punto di Orsi e Santi

Argentina, Milei esulta per la netta vittoria del suo partito alle elezioni di medio termine

Dal Venezuela al Venezuela, relazione introduttiva di Lucio Caracciolo - Le Giornate del Mare 2025

Orban a Palazzo Chigi - Agorà 28/10/2025

COSA STA SUCCEDENDO NEL MONDO? 🗺️ DARIO FABBRI passa dal BSMT!

"Sono filo russo perchè sono innamorato. Essere russo non è una colpa". Paolo Nori, Festa del Fatto

Badanti e babysitter, il Comune istituisce il Registro

Mastro alla guida dell'autorità portuale del MAM

lunedì 27 ottobre 2025

La lunga notte dell'Idroscalo. Il delitto Pasolini di Daniele Piccione (Mimesis)

Nella notte tra il 1° e il 2 novembre 1975, all’Idroscalo di Ostia, Pier Paolo Pasolini viene massacrato. Ma dietro quel corpo abbandonato sulla terra battuta non c’è solo un delitto. Si nasconde un mistero che attraversa la storia d’Italia e che, a mezzo secolo di distanza, continua a sfuggire alla verità ufficiale. Il fermo del minorenne Giuseppe Pelosi, la sua mezza confessione, il processo, la condanna: tutto sembra risolversi in una rappresentazione di criminalità comune. Eppure, fin da subito, affiora il sospetto che il ragazzo non abbia agito da solo, che dietro di lui si celino presenze più oscure. Non solo barbarie, dunque, ma messinscena. Qualcuno colpì. Qualcun altro lasciò fare. Daniele Piccione, in questo volume affascinante e documentato, riparte da ciò che è stato detto, da ciò che è stato rimosso e da ciò che si è scelto di non vedere. Ricostruisce la prima metà degli anni Settanta, un periodo segnato da stragi, violenze sommerse e giochi di potere annidati nelle pieghe della Repubblica. Un percorso a ritroso che attraversa gli ultimi anni di Pasolini, inseguendo le sue parole, le sue opere, le sue battaglie, fino ad arrivare a un punto preciso della storia italiana: il dicembre del 1969, quando una bomba devasta la sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura a Milano. È la strage di Piazza Fontana, l’innesco di una frattura profonda che squarcia la superficie della Repubblica. Da quel momento qualcosa si incrina. Ed è lì, nel profondo cratere aperto sul pavimento dall’esplosione, che comincia, lenta e inesorabile, la lunga morte di Pier Paolo Pasolini




Il mondo sta cambiando: immaginare il futuro e reagire con efficacia per non restare indietro

Tony Chichiarelli: il falsario della Repubblica

Cosa significa per la Francia l’incarcerazione di Sarkozy. Il posto delle donne nella legge di bilancio

Canfora smonta il mito dell'Europa: "Un cadavere pilotato da Londra e ridotto al ridicolo"

Travaglio: tutta la verità su Berlusconi

Squadristi d’Italia!

Armi, industrie e criminalità: alla fiera della guerra si arricchiscono tutti

Anfiteatro romano, dopo l'inaugurazione iniziano le visite

Zero Sprechi, Mille Sorrisi : il progetto per il reddito alimentare

domenica 26 ottobre 2025

Tradizionalismo. Verso un nuovo Ordine Mondiale. Ediz. integrale di Mark Sedgwick (Blu Atlantide)

"“Il Tradizionalismo è la meno nota tra le maggiori filosofie di oggi. Obiettivo di questo libro è quello di farla conoscere più diffusamente e aiutare a comprendere meglio il suo progetto radicale di ripristino dell’ordine sacro. Il Tradizionalismo è stato usato per incoraggiare il rispetto dell’ambiente, comporre grande musica e ridurre l’ostilità tra i seguaci di religioni differenti. Ma è stato anche impiegato per sostenere cause molto diverse, dall’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti d’America a ciò che molti definirebbero fascismo e razzismo, per non parlare del terrorismo. C’è chi ha incolpato un tradizionalista russo, Aleksandr Dugin, per l’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin. Questa corrente di pensiero, quindi, deve essere trattata con grande attenzione. Non è sempre un bene diventare un tradizionalista. Sarebbe il caso, tuttavia, che coloro che si oppongono al fascismo, al razzismo e al terrorismo fossero in grado di riconoscere più facilmente il Tradizionalismo, quando esso gli si presenta davanti”. Il Tradizionalismo è una corrente filosofica ed esoterica che nasce come ribellione spirituale contro la modernità: al centro vi è l’idea di una sapienza primordiale, eterna e metafisica insieme, capace di riportare l’uomo a un perduto “ordine sacro”. Due le anime principali: quella contemplativa di René Guénon e Frithjof Schuon, più orientata verso la ricerca interiore, e quella militante di Julius Evola, che ha lasciato tracce profonde nella cultura neofascista europea e che recentemente sta trovando nuova diffusione sia in Occidente che in Russia. Queste idee, diffusesi all’inizio del Novecento per contestare il mondo moderno, stanno conoscendo infatti nuova vita nelle retoriche dei leader nazionalisti contemporanei, alimentando politiche radicali e derive autoritarie. Mark Sedgwick ricostruisce per la prima volta una mappa completa di questo percorso sotterraneo, mostrando come, dalla sua origine in poi, il Tradizionalismo abbia influenzato il pensiero di intellettuali, filosofi e artisti, ma anche di figure politiche di rilievo come Aleksandr Dugin in Russia e Steve Bannon in America, ovvero due dei principali riferimenti culturali dei governi Putin e Trump, uniti dall’idea di una civiltà e di un mondo profondamente differenti da quelli che siamo abituati a conoscere."





Scarpinato: “Gli uomini che stanno dietro le stragi si sono riciclati nel potere di oggi”

KIEV PERDE ALTRI QUATTRO CENTRI ABITATI | POKROVSK SITUAZIONE SEMPRE PIÙ DISASTROSA

FRANCO BATTIATO inedito | RepStories

A Roma la manifestazione contro il blocco a Cuba da parte degli Stati Uniti

Travaglio: le sanzioni a Putin fanno male a noi

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno presentano un trittico poetico che unisce Italia e Corea del Sud

La casa editrice I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, con il patrocinio morale del Consolato Generale della Repubblica di Corea a Milano, è orgogliosa di annunciare la pubblicazione di tre opere fondamentali che aprono una finestra privilegiata sulla poesia sudcoreana contemporanea. Si tratta di un progetto ambizioso e culturalmente rilevante, curato dalla poetessa Laura Garavaglia (Presidente della Casa della Poesia di Como e del Festival Europa in Verso), che mira a consolidare un dialogo letterario tra l’Italia e il mondo. Le tre pubblicazioni, uscite in questi giorni, rappresentano un’immersione profonda nell’estetica e nelle tematiche di alcuni dei più importanti poeti coreani del nostro tempo.

1. Antologia di Poesia Coreana Contemporanea: Poesie di 4 versi

Questa antologia rappresenta il cuore del progetto. Raccoglie le voci di dodici tra i più autorevoli poeti sudcoreani, Choi Dongho, Doung Siyoung, Kim Chu-in, Kim Kooseul, Kim Soo-bok, Ko Doohyun, Lee Hasuk, Na Ki Chul, Park Yong-jae, Shin Duk-ryong, Son Jeoung-Soon, You Jaeyoung, offrendo al lettore italiano un’eccezionale panoramica sulla potenza espressiva del verso breve. L’opera, tradotta in inglese, italiano e coreano da Laura Garavaglia con la collaborazione e supervisione di Kim Kooseul & Sodam Choi , esplora come quattro soli versi possano contenere un universo, unendo una poetica meditativa a una natura che funge da specchio dell’interiorità. Come sottolinea l’editore  Stefano Donno nella sua postfazione, “L’arte del frammento che contiene un universo”, questa raccolta dimostra come la brevità non sia un limite, ma una forza generativa capace di mettere il lettore in ascolto del non detto.

 

2. Vita Radiosa, Oggi di Choi Dongho

Un volume monografico opera di uno dei più importanti poeti e critici letterari sudcoreani.  Choi Dongho (nato a Suwon nel 1948) è Professore Emerito all’Università di Corea e membro dell’Accademia Nazionale delle Arti. La sua opera è un’esplorazione profonda della “Poetica che porta a un Tao”, unendo “Spiritualismo” ed “Estremismo Lirico”.  Vita Radiosa, Oggi, con traduzione e cura di Laura Garavaglia , offre un saggio critico di Hong Yonghee che guida il lettore attraverso simboli potenti come l'”occhio della poesia” e la “luce miracolosa”, archetipi di una ricerca spirituale che trascende il tempo.

 

3. Avenidas Pérdidas di Kooseul Kim

Questa raccolta, con traduzione in spagnolo del poeta  e traduttore Emilio Coco, testimonia la vocazione internazionale del progetto.  Kooseul Kim (nata a Jinhae nel 1953) è una poetessa, traduttrice e Professoressa Emerita di Letteratura Inglese, vincitrice di numerosi premi tra cui il prestigioso Babel Prize for Literature negli Stati Uniti. La sua poesia, come evidenziato nel prologo da Laura Garavaglia, armonizza influenze occidentali con la tradizione coreana, dove la Natura diventa metafora dell’esistenza e la memoria un atto di recupero di “avenidas perdidas” del dolore e dell’amore.

 

L’impegno di un editore per la cultura

Con questa iniziativa, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno riafferma il suo ruolo di mediatore culturale. Lontano dalle logiche del mercato di massa, l’editore salentino prosegue con coerenza un percorso volto a costruire ponti tra culture, credendo fermamente, come scrive Donno, che “la parola sia ancora capace di costruire ponti — tra mondi lontani, tra lingue, tra cuori”. Il progetto è reso possibile grazie alla sinergia con figure chiave come Laura Garavaglia, poetessa e instancabile promotrice culturale, Presidente della  Casa della Poesia di Como e il supporto e patrocinio morale del Consolato Generale della Repubblica di Corea a Milano. Un lavoro corale che permette al pubblico italiano di accedere a una produzione poetica raffinata, potente e finora troppo poco conosciuta. Queste opere non sono solo libri, ma gesti di apertura e riconoscimento, che tracciano nuove mappe del sentire umano in un tempo che tende a chiudere i confini. I libri potete trovarli nella sezione blog del sito della casa editrice I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno.

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

https://www.quadernidelbardoedizionilecce.it/





L'appello di Aqp: “Riduciamo il consumo di acqua”

Maraschio torna in campo con Avs. Ambiente e rifiuti le priorità

sabato 25 ottobre 2025

Dialoghi scomodi... #31 a cura di Leonardo Elia

GUERRA FREDDA AI BENI RUSSI #tgbyoblu

L'esercito russo avanza in centro città: la presa di Pokrovsk è vicina?

La vita di Silvia, in ristrettezze economiche nonostante il contratto a tempo indeterminato, il ...

Trump parte per l'Asia dove vedra' Xi Jinping, in Corea del Sud

Travaglio: "Giornalismo oggi si accuccia ai piedi del potere, una volta rompeva i coglioni davvero"

Thomas Sankara “il presidente sognatore” - Intervento di Leonardo Elia

Maria Corina Machado “ premio Nobel per la pace 2025”

Due figure completamente differenti, che definiscono due maniere opposte di stare al mondo politicamente.

Sankara , militare , andato al potere in Alto Volta, ex colonia francese, rovesciando un governo corrotto, , chiaramente  teleguidato da Parigi, e dagli Usa. Alto Volta, paese sub sahariano,  a cui cambia il nome, in Burkina Faso, che nella loro lingua ,vuol dire “casa degli uomini liberi e indipendenti”.

Presidente che aveva la profezia, che in politica vuol dire , visione critica del presente e progettualità per il futuro. Presidente di un paese poverissimo, esempio classico in un continente ricchissimo abitato dagli uomini e dalle donne più povere del pianeta. Un ossimoro .

Percorso politico partito si con un colpo di stato, a cui si sono ispirati gli attuali presidenti del Niger, Mali per esempio.

Sankara nei suoi cinque anni di governo, è stato assassinato nel 1987, ucciso dal neocolonialismo che sentiva lesi i suoi privilegi di sfruttamento delle risorse di quello sfortunato paese ,iniziò una serie di riforme che in Africa hanno lasciato il segno.

Vietò l’infibulazione, parità di diritti tra uomini e donne, costruì ospedali, gestione dell’acqua, economia di villaggio, e non agricoltura industriale, quindi contrasto reale alla desertificazione, elettrificazione, rifiuto dell’intervento della Banca Mondiale, braccio armato, affamatore, del neocolonialismo, che attraverso la leva finanziaria rende schiavi i popoli. Gestione indipendente delle risorse, essenziale se si parla di sovranità , quindi di democrazia reale, espressa nel famoso discorso che Sankara tenne all’Onu, prima di essere ucciso, come tutti gli altri che in Africa e non solo , hanno cercato di ripetere quest’esperienza.

Perché dopo Sankara parlo della Machado , venezuelana e premio Nobel della pace.

Per come Sankara era per la riappropriazione da parte del popoli  delle proprie risorse , la Machado è una ultraliberista, strettamente collegata, ad ambienti neocon, e ora a Trump, una oppositrice al regime chavista di Maduro che non rappresenta la versione venezuelana delle socialdemocrazie scandinave sicuramente, ma che dai tempi di Hugo Chavez, è sopravvissuto a molti tentativi i golpe,  orchestrati dagli Usa ,addirittura ammessi  candidamente da personaggi del calibro di Bolton qualche anno fa, oltre che sottoposto a sanzioni durissime, dagli Usa.

Quindi la Machado ha una chiara collocazione politica, ultraliberista, in un Venezuela, ricchissimo, come il Burkina Faso di risorse, e come il Burkina  Faso abitato da un popolo stremato.

Quindi il premio Nobel vuole mettere a disposizione degli americani, le enormi risorse petrolifere controllate da Caracas, ma anche l’oro, i diamanti, il suo potenziale agricolo.

Dimenticavo , la Machado ha appoggiato i tentativi di golpe , per scalzare  sia Chavez  che Maduro.

Come appoggia la pressione militare nel mar dei Caraibi messa su da Trump, accusando di narcoterrorismo il Venezuela, accusa totalmente infondata,  tant’è che l’affondamento di imbarcazioni di”presunti” narcotrafficanti è stata bollata dal presidente colombiano come un assassinio di pescatori.

E poi sempre lei, amicissima del presidente argentino Milei, e di Netanyahu, dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.

Sankara e Machado sono due visioni agli antipodi , la prima lungimirante e inclusiva, l’altra escludente e espressione dei potenti.

Mi stupisce l’assegnazionedel premio Nobel, che definisce purtroppo una scelta di campo inqualificabile politicamente, senza rispetto alcuno dei popoli, dell’umanità intera, anche di noi.

Il Nobel si ribadisce mosso da motivazioni politiche, espressione di un pensiero che si pensa  dominante.

Premio Nobel ad una golpista , e affamatrice, mi sembra veramente troppo!




giovedì 23 ottobre 2025

Niente mi aveva preparato. Un reportage da Gaza di Jean-Pierre Filiu (Altrecose)

Jean-Pierre Filiu conosce bene Gaza, territorio che ha visitato regolarmente dal 1980. Ha ottenuto di tornarci per trentadue giorni, tra il 19 dicembre 2024 e il 21 gennaio 2025, in circostanze molto diverse e drammatiche: per vedere un territorio e una popolazione cambiati e travolti dai bombardamenti israeliani seguiti alla strage terroristica di Hamas del 7 ottobre 2023. Per trentadue giorni ha osservato la distruzione dei luoghi e delle vite, ha parlato con le persone, ha preso appunti sugli impossibili adattamenti a una condizione di terrore e disperazione: e al suo ritorno li ha messi in ordine alternandoli al racconto della storia e del contesto che hanno preceduto questi anni. Il suo è un diario di viaggio, di un viaggio terribile, ma soprattutto un contributo a capire e a figurarsi cosa siano la vita delle persone e i luoghi protagonisti degli allarmi e dello scandalo di gran parte del mondo. Gli abitanti di Gaza, quelli ancora vivi, faticano e si arrangiano per trovare acqua pulita, per mangiare, per fuggire da un luogo all’altro, per avere cure mediche a volte inaccessibili, per conservare brandelli di dignità e sicurezza personale: il racconto di Filiu, limitato e insufficiente per sua stessa ammissione, è uno strumento di comprensione per chi, nel mondo che guarda Gaza, vive con apprensione e sconcerto le sue condizioni e vuole saperne di più




Dialoghi scomodi ... #30 a cura di Leonardo Elia

Differenziata: per risalire dagli inferi

María Corina Machado e quella buffonata chiamata Premio Nobel per la Pace

La Rivoluzione di SANKARA, il "Che Guevara" d’Africa che sfidò l’Occidente

Scarpinato alla piazza per Ranucci: "Siamo tutti combattenti per riprenderci la politica dal basso"

Marwan Barghouti: l'ultima intervista prima dell'arresto

Quale destino per l'Ucraina? (con Dario Fabbri) - Il Grande Gioco

BANCHE, EXTRA-PROFITTI e DAZI: ecco quello che devi sapere, con il prof. Alessandro Volpi

Gaza, fase due: tregua violata. Chi è il vero nemico di Israele

martedì 21 ottobre 2025

Storia di Gaza. Terra, politica, conflitti di Arturo Marzano (Il Mulino)

 È questo il paradosso di Gaza: condannata a essere simbolo del dolore universale e, nello stesso momento, teatro di una quotidianità che ha cercato a lungo di resistere, fragile e indistruttibile. È tempo di restituire a Gaza la complessità che la cronaca da sola non può raccontare. Un tempo oasi fertile, Gaza oggi è percepita come un recinto di macerie e dolore. La sua storia è cruciale per comprendere il conflitto israelo-palestinese e le dinamiche degli equilibri politici in Medio Oriente. Eppure la sua storia non è soltanto tragedia: Gaza è anche il luogo in cui sono nate esperienze di non violenza, dialogo, tolleranza e sfida al patriarcato; è abitata dalla vita quotidiana, da persone che resistono e immaginano il futuro. Arturo Marzano ricostruisce la vicenda della Striscia dalla fine dell'Ottocento a oggi, andando oltre pregiudizi e semplificazioni ideologiche. Gaza non può essere identificata esclusivamente con la desolazione e la sua popolazione non può essere ridotta a Hamas. Per affrancarci da questi fraintendimenti è giunto il momento di affidarci alla storia e ricomporre una vicenda che non è solo politica e militare, ma è anche culturale, demografica, sociale ed economica




Viktor Orbán: “Solo la pace può salvare l’Europa” – Il vertice Trump-Putin a Budapest

I patrioti italiani di Frank Mascia in piazza a Milano, tensioni con i centri sociali

Francia, Nicolas Sarkozy in carcere per corruzione - 1mattina News 21/10/2025

Ecosistema Urbano 2025, Salerno 87esima nel report di Legambiente

LE 4 TASSE CHE AUMENTA MELONI

"No Teva", a Napoli protesta contro l'azienda farmaceutica israeliana

lunedì 20 ottobre 2025

La Cina spiegata all'Occidente di Pino Arlacchi (Fazi)

Pino Arlacchi - sociologo di fama internazionale e profondo conoscitore della Cina - in questo libro spiega i tre “segreti” che permettono di capire l'eccezionalità del “miracolo cinese”: la spettacolare resurrezione, iniziata con le riforme di Deng Xiaoping nel 1978, che ha portato il gigante asiatico a imporsi come prima potenza economica mondiale e attore centrale del nuovo ordine geopolitico globale. Si tratta di tre grandi fattori poco noti al pubblico occidentale, tre risorse strategiche che hanno reso la Cina ciò che è: il non-espansionismo, legato a una radicata avversione alla guerra e alla violenza; la meritocrazia come strumento di governo; un peculiare modello economico-politico socialista. Secondo Arlacchi, questa triade è la chiave per comprendere una civiltà millenaria - molto diversa da quella europea nella visione del mondo e nell'assetto delle sue istituzioni -, il cui profilo si è delineato cinquemila anni fa e che da tremila anni si è consolidato in un sistema dotato di straordinaria resilienza. L'arte del buon governo esercitata da un'élite selezionata per merito, refrattaria all'uso della forza e convinta che il mercato sia uno strumento dello Stato e non viceversa, è sopravvissuta all'aggressione occidentale e alla rivoluzione socialista culminata nella nascita della Repubblica Popolare, che ne ha ereditato e rilanciato i principi. Il risultato è la Cina di oggi: un manufatto sociologico complesso e originale, che Pechino definisce “socialismo di mercato con caratteristiche cinesi”. Frutto di una ricerca appassionata lunga una vita, sostenuto da una ricchissima documentazione e dall'esperienza diretta, La Cina spiegata all'Occidente è una lettura essenziale per approfondire la conoscenza della Cina contemporanea, oltre i luoghi comuni e le narrazioni superficiali prevalenti nel discorso occidentale





SCP Raffaelle Baritono Trump autoritarismo e politica di potenza

“A Gaza abbiamo distrutto un paese”: parla un ex soldato riservista israeliano

La stretta di Pechino sulle terre rare. I musicisti contro le grandi piattaforme di streaming.

Un brigatista nel Ghetto: il mistero di Elfino Mortati

Tregua finita? Mai iniziata!

Orsini attacca Boccia (RAI): "Negare cos'è successo a Gaza con racconti mistificatori, vergognoso!".

domenica 19 ottobre 2025

Ursula Gates. La von der Leyen e il potere delle lobby a Bruxelles di Frédéric Baldan (Guerini e Associati)

 5 aprile 2023. A Liegi viene depositata una denuncia penale senza precedenti: nel mirino c’è la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Corruzione, abuso di potere, distruzione di documenti: accuse legate alla trattativa segreta, condotta via sms, con l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla. Sul piatto, contratti miliardari e il diritto dei cittadini europei alla trasparenza. Da qui prende avvio l’«SMSgate», un caso che ha scosso le istituzioni europee e messo a nudo i meccanismi opachi nella gestione della crisi Covid. In questo libro, Frédéric Baldan racconta la sua vicenda in prima persona e porta alla luce ciò che rimane nascosto: partendo dalla vera storia di von der Leyen, svela le lobby che plasmano le decisioni politiche e i conflitti di interesse che minano la fiducia democratica, smaschera una giustizia (europea) succube del potere politico. L’inchiesta, documentata e coraggiosa, evidenzia il male oscuro che offusca la credibilità dell’Unione Europea. Chi ha guidato davvero la gestione della pandemia? Quali interessi prevalgono sui diritti fondamentali dei cittadini? E come possiamo recuperare il controllo delle nostre vite? Prefazione di Marcello Foa




UCRAINA: DISASTRO AL FRONTE | INIZIA IL SABOTAGGIO DELL’EUROPA, MENTRE KIEV PERDE CENTRI ABITATI

Maxi-segreteria alla “zarina” Bartolozzi, Serracchiani a Nordio: “Chi è il vero ministro?”

Corteo lavoratori GKN, manifestanti invadono l’aeroporto di Firenze: scontri con la polizia

Voci e Visioni - Zygmunt Bauman. La modernità liquida e la nostalgia della comunità #perte #neiperte

Anne Cheng | Confucio | festivalfilosofia 2025

Schlein a Meloni: "Basta vittimismo, agli italiani non serve"

L’attentato a Sigfrido Ranucci: l’eroe vulnerabile

sabato 18 ottobre 2025

Una montagna di soldi. Sprechi, incompiute e affari: lo scandalo delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026 di Giuseppe Pietrobelli (PaperFIRST)

Un viaggio nella retorica nostalgica dello Spirito Italiano, negli sprechi, gli affari e gli scandali di Milano Cortina 2026, le quarte Olimpiadi italiane. È stato detto che sono “a costo zero”, mentre il contribuente pagherà 5 miliardi di euro per impianti sportivi, strade e ferrovie. È stato detto che saranno i Giochi meno costosi, mentre si spenderanno due miliardi solo per organizzarli, con un bilancio in rosso già ripianato grazie a mezzo miliardo di aiuti pubblici. È stato detto che saranno le Olimpiadi “più sostenibili di sempre”, perché diffuse sul territorio e con la quasi totalità delle opere pronte. Bugie, come dimostrano la nuova pista da bob di Cortina, le incompiute per tre miliardi di euro e la colata di cemento che si abbatterà sulle Alpi e le Dolomiti tutelate dall’Unesco, a servizio della monocultura del turismo invernale. Il libro ricostruisce una ragnatela di società, poltrone e centri di potere occupati dai signori del “circo bianco”. Ma anche le inchieste milanesi che hanno messo nel mirino Fondazione Milano Cortina, tra appalti pilotati e super-stipendi, diktat dei grandi sponsor e progetti di grattacieli, assunzioni di raccomandati e guerre di potere. Al punto da provocare l’intervento del governo Meloni, incurante dello scontro con i magistrati, pur di blindare i segreti di una società che è privata solo a parole. È l’assalto alla diligenza degli amministratori locali, il festival dell’incoerenza di ministri e politici, la solita corsa italiana contro il tempo com’è avvenuto ai tempi dell’Expo 2015. Stavolta per dare la scalata a una montagna di soldi




Copia di Occidente europeo

Ex Ilva lo sciopero dei metalmeccanici

La fame come arma di guerra: il rapporto che lancia l'allarme su Gaza e nel mondo

Perché l'astensione continua ad aumentare? La crisi della politica spiegata da Marcello Foa

DIEGO FUSARO: Trappola in Toscana per Vannacci? quel che non vi dicono...

Oggi sul Mondo cultura: Nan Goldin a Milano, la filosofia dell’amore, la serie tv Wayward, la Val...

NUOVO INCONTRO PUTIN-TRUMP DA ORBÁN | PASSO INDIETRO SUI MISSILI TOMAHAWK ALL’UCRAINA

Ranucci: "Quello di stanotte è stato un boato molto forte, siamo passati alla macchina blindata"

venerdì 17 ottobre 2025

Le idee non si possono uccidere. Introduzione alla vita e alle opere di Thomas Sankara di Fabio Verna (Red Star Press)

Viene ricordato come il “Guevara africano”, ma in realtà poche personalità possono rappresentare la stagione delle rivolte contro i regimi coloniali animate dai popoli oppressi di tutto il mondo come Thomas Sankara. Ufficiale di carriera, “Tom Sank”, come veniva chiamato affettuosamente, abbraccia il marxismo-leninismo già negli anni della sua formazione e, tornato nel suo Paese natale, il Burkina Faso (era nato nel villaggio di Yago nel 1949), forma insieme ad altri soldati ribelli il Gruppo degli Ufficiali Comunisti: l’organizzazione segreta a partire dalla quale, dopo aver conosciuto l’arresto e il carcere, guadagnò la popolarità che gli valse la nomina a primo ministro e, a partire dal 1983, la presidenza del Burkina Faso. Lo stesso nome “Burkina Faso”, scelto per rinominare quello che era l’Alto Volta degli ex dominatori francesi, significò da quel momento in poi “terra degli uomini integri”, come integra fu l’intera esistenza di Sankara: un presidente senza alcuna prebenda né scorta, capace di presentarsi alle riunioni in bicicletta e di rigettare qualunque privilegio tipico dei politici. «Guai a prendere in giro il popolo», questa era l’unica preoccupazione di Sankara: un vero e proprio manifesto antimperialista che il giovanissimo presidente burkinabe, assassinato il 15 ottobre del 1987, diffuse in ogni angolo della Terra, attaccando gli interessi criminali delle grandi imprese multinazionali e il razzismo promosso dai corrotti governi occidentali




L’uomo che vuole liberare l’Africa dall’Occidente. Sarà vero?

Un celebre discorso di Thomas Sankara su imperialismo e multinazionali

Sankara - "... e quel giorno uccisero la felicita' "

La Rivoluzione di SANKARA, il "Che Guevara" d’Africa che sfidò l’Occidente

SCIOPERANO I NETTURBINI RISCHIO DISAGI E RIFIUTI IN STRADA

Emporio della Solidarietà nel 2024 sostenute 573 famiglie ma l'aiuto continua

Concluso il processo per l’uccisione di Thomas Sankara – Scienza & Pace Magazine

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Thomas Sankara: ve l'avevo detto che l'imperialismo non era morto.

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Memoriale per il futuro di Sankara | il manifesto

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Thomas Sankara, un gigante africano troppo strattonato – Rivista Africa

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Sankara, muoiono le persone ma non le idee. E oggi l'Africa è il continente più rivoluzionario - Il Fatto Quotidiano

Sankara, muoiono le persone ma non le idee. E oggi l'Africa è il continente più rivoluzionario - Il Fatto Quotidiano

Sankara non è mai morto | La Fionda

Sankara non è mai morto | La Fionda

giovedì 16 ottobre 2025

Gli zar della Casa Bianca. Come i presidenti del passato aiutano a capire l'America di Trump di Antonio Di Bella (Solferino)

 Stravagante, imprevedibile, un unicum. Così è stata definita la presidenza Trump. Ma, per quanto non manchino gli aspetti nuovi, come la confluenza di interessi personali e pubblici o il profilo da influencer navigato, il nuovo corso del tycoon non è del tutto inedito. Guardando al passato degli Stati Uniti si trovano non pochi precedenti illuminanti, paralleli e consonanze sottili che aiutano a comprendere e contestualizzare le scelte dell’attuale «zar della Casa Bianca». Lo spiega Antonio Di Bella in queste pagine, mettendo a confronto le azioni del presidente in carica con alcuni dei suoi predecessori evidenziando, di volta in volta, analogie e differenze, copioni noti e innovazioni strategiche. E soffermandosi sulle novità culturali e politiche del movimento Maga, che ha conquistato una fetta importante della società americana, andando ben al di là della dottrina dell’«uomo solo al comando». Si comprende così come dietro al populismo di The Donald si possa ritrovare la dottrina di Andrew Jackson e alla base del suo fiero protezionismo ci siano le idee di William McKinley. Ma anche come lo spirito anti-élite ricalchi una postura già assunta da Richard Nixon, che un certo stile esuberante sia stato tipico di Theodore Roosevelt e che l’imperialismo abbia tratti in comune con il modello di Franklin Delano Roosevelt. Anche l’esercizio dei poteri di guerra ha molti precedenti, da Jackson a Truman. Mentre l’Internal Security Act, passato alla storia come Maccartismo, risuona come un monito sinistro quando sembrano esser messi in discussione alcuni diritti e libertà fondamentali. Un viaggio affascinante tra passato e presente che aiuta a leggere l’America di oggi e il suo nuovo ruolo nell’equilibrio mondiale. Per capire come la battaglia per difendere, o limitare, la democrazia sia una lunga storia di successi e di sconfitte. E come Trump non sia che l’ultimo, più recente capitolo




Cooper Standard, 375 operai in cassa integrazione: "A 62 anni io ora cosa dovrei fare?"

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Rutte: "La fornitura di Tomahawk a Kiev non è sul tavolo" - Notizie dall'Ucraina podcast, Adnkronos

Cisgiordania, il premio Oscar Basel Adra: “Governi occidentali complici. Italia? Non ha fatto nulla”

L’Italia ancora complice della Libia sui migranti. Il Perù è diventato ingovernabile.

Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano di Francesco Costa (Mondadori)

Attraverso un racconto frastagliato e mai lineare, come la realtà che descrive, Francesco Costa ci accompagna in un sorprendente viaggio on ...