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GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
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Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
sabato 8 marzo 2025
venerdì 7 marzo 2025
Il sogno avvelenato: La violenza come evento fondativo di Giuseppe Spedicato (I Quaderni del Bardo Edizioni)
Esce “Il sogno avvelenato – La violenza come evento fondativo” di Giuseppe Spedicato con la prefazione di Rita El Khayat e l’introduzione di Maurizio Nocera (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno).
Quando si inizia a leggere “Il sogno avvelenato”, ci si sente catapultati in un’epoca, la nostra, che credevamo di conoscere, ma che attraverso le parole di Giuseppe Spedicato assume una nuova, inquietante profondità. Rita El Khayat, testimone diretta di terribili anni bui, ci introduce con la sua prefazione a un mondo di sofferenza e ingiustizia, un monito potente contro la repressione e la violenza che ancora oggi minacciano la nostra società.
Ma non è tutto. L’introduzione di Maurizio Nocera ci rammenta che la ferocia del potere è sempre in agguato, pronta a colpire chi si oppone. “Il sogno avvelenato” è un libro che scava nella memoria storica per illuminare il presente, un’opera che ci invita a non dimenticare, a non tacere, a non permettere che la storia si ripeta.Il presente lavoro, dunque, vuole essere un testo divulgativo, ha l’intento di invitare alla riflessione e soprattutto al dialogo sulle tematiche trattate. Dialogo inteso come condivisione nella ricerca della verità o almeno di frammenti di verità. Non tutte le opinioni riportate nel lavoro sono condivise dall’autore, le si ritiene però utili per comprendere il punto di vista altro, soprattutto quando il soggetto che racconta non subisce il condizionamento della comunità di appartenenza, quando è un saltatore di muri, come diceva il compianto Alexander Langer. (dalla premessa dell’autore)
Giuseppe Spedicato è nato a Lecce nel 1961, giornalista pubblicista, laurea in economia e commercio, laurea in mediazione linguistica, master in educazione interculturale. Ha lavorato per molti anni nel settore immigrazione. Ha pubblicato diversi lavori, tra questi: La maledizione della violenza – Se vogliamo la pace dobbiamo osteggiare le condizioni che la impediscono. Youcanprint, Lecce, 2022. Ha partecipato a molte pubblicazioni, tra queste: Riflessioni sulla cooperazione euro-mediterranea: il Marocco. Pubblicato in: La Puglia nel Mediterraneo – Nuove prospettive per la cooperazione euro-mediterranea, Antonella Ricciardelli e Giulia Urso (a cura di), Introduzione di Fabio Pollice. Università del Salento – Coordinamento SIBA, 2013. Focus sul Marocco. Il Marocco: un Paese tra Europa, mondo arabo e Africa-Subsahariana. Pubblicato in Questioni geopolitiche mediterranee, Attilio Pisanò (a cura di), Edizioni Scientifiche Italiane Napoli-Roma, 2011: The third way: Maghreb, the South and islamic femminism. Pubblicato nella rivista Palaver (dell’Università del Salento) – numero speciale in memoria del Prof. Bernard J. Hickey – Maria R. Turano (a cura di), 2009. Cooperazione ed integrazione nel mondo arabo e tra Unione Europea e mondo arabo. Pubblicato in: Donne, civiltà e sistemi giuridici, Curtotti, Novi, Rizzelli (a cura di), Dott. A. Giuffré Editore, Milano, 2007.
Rita Ghita El Khayat è nata a Rabat (Marocco), è psichiatra, antropologa e scrittrice. Ha studiato medicina e psichiatria in Marocco e ha completato i suoi studi in Francia. Ha prodotto più di 350 articoli e 30 opere letterarie tra romanzi e saggi tradotti in varie lingue. Tra le pubblicazioni in italiano più importanti: “Lo schiaffo”, “Il complesso di Medea”, “Cittadine del Mediterraneo. Il Marocco delle donne”, “Aïni, amore mio. La defigliazione”, “Le figlie di Sherazade”, “Il legame”. Le sue opere si concentrano in particolare sulla condizione delle donne nel Maghreb. Plurinominata a livello mondiale come candidata al Premio Nobel per la Pace nel 2008, ha ricevuto la cittadinanza onoraria italiana nel 2006. È membro del Consiglio di amministrazione del Festival internazionale del cinema di Marrakech (FIFM).
Maurizio Nocera (1947), scrive da sempre. Suoi saggi su Joice Lussu, Nexhmije Hoxha, Nazim Hikmet, Antonietta De Pace, Antonio Verri, Salvatore Toma, Carmelo Bene, Pablo Neruda, Abraham Sergio Vuskovic Rojo, Yassir Arafat, Taofik Zaiad (sindaco di Nazaret). Socio ordinario (1981) della Società di Storia Patria per la Puglia, socio ordinario (1990) dell’Associazione internazionale di Bibliofilia presieduta da Umberto Eco (1932-2016), componente del Comitato “Salento per la Palestina”.ad aspettare di colpirti
giovedì 6 marzo 2025
mercoledì 5 marzo 2025
martedì 4 marzo 2025
lunedì 3 marzo 2025
Nessun limite all'intelligenza artificiale ... e se lo dice J.D. Vance! Intervento di Leonardo Elia
Dell'intervento di Vance a Monaco, un passaggio non sottolineato bastantemente, è stato la assoluta volontà di non mettere limiti di nessun tipo all'intelligenza artificiale , con l'attacco frontale al Digital Service Act dell’ Unione Europea.
il pretesto è stato la illiberalità della norma, costruita
per controllare la diffusione di notizie false nella rete.
Vance ha detto che una tecnologia così promettente , ora al suo "decollo", non può essere
limitata, non può essere stoppata sul nascere.
Per comprendere meglio questa posizione, bisogna partire dai
legami del vicepresidente Usa, con tutta una serie di personaggi che lo hanno
finanziato e hanno appoggiato la sua
campagna elettorale.
Persone del calibro di Peter Thiel, o del blogger neo
reazionario Curtis Yarvin, meglio conosciuto come Mencius Moldbug, per arrivare
a Elon Musk.
Puntare sulle nuove tecnologie è sicuramente espressione di
volontà di egemonia, in un ambito in cui si crede di essere i capofila nel
mondo.
Egemonia insidiata, da attori che rappresentano l'emersione
di un mondo multipolare, come la Cina e
non solo lei.
Ma queste prese di posizione del vicepresidente , traggono
linfa vitale dai personaggi che ho citato prima, che pur appartenendo ad una
galassia ,ad un ecosistema non uniforme , assolutamente esprimono linee di
pensiero caratterizzate tutte da una visione francamente reazionaria , estrema,
una “tecno destra” che inquieta molto.
Una gestione della società che si basa su uno scientismo
assoluto, pronipote iperattivo dell'illuminismo settecentesco, che sostituiva
la trascendenza con un principio di razionalità basata sulla comprensione dei
fenomeni, che oggi però si articola in narrazioni manipolatorie, ipnotiche.
Conoscenza che ora ha
il suo fondamento nella tecnologia, che permette di lavorare una impressionante
quantità di dati. Questo approccio non tiene conto del fatto che l’umanità è
“cresciuta” attraverso intuizioni, salti,il “genio” è questo, è la spiegazione
intuitiva del fenomeno. Che va comunque
sempre inquadrato nella realtà, inserito
e spiegato in un contesto reale, verificato sempre analiticamente, scientificamente.
La sola gestione dei dati, come troppo spesso si fa ora, per
me porta fuori strada.
Che dire poi della
visione politica di questi ricconi? Non li voglio chiamare ora “oligarchi”
sennò subito si capisce come la penso .
Se uno come Bezos dice chiaramente sul Washington Post , tra l’altro è di sua proprietà, che le sue
stelle polari, saranno i diritti della
persona, e il libero mercato, ci si rende facilmente conto che la via è
tracciata.
Un parossismo liberista, che accanto al mercato, in cui si sostituisce al valore il
prezzo, riduce la società ad una somma
di singolarità su cui si agisce per avere il consenso al sistema. Staccate e spesso conflittuali tra di loro.
Tra l’altro se si enfatizzano troppo i diritti del singolo , i diritti civili,
si rischia di dimenticarsi, come è successo negli ultimi anni, dei diritti
nelle e delle comunità, i diritti sociali, e non è un bene per me.
Fino ad ora , l'economia ha avuto un rapporto dialettico con la politica
,influenzandola, e negli ultimi
anni ha pure preso il sopravvento, indirizzandola, guidandola. Ora , secondo
i “colleghi” di Bezos ,non
c’è più bisogno di una visione di società condivisa, che in
democrazia si esprime attraverso elezioni, espressione della volontà popolare.
Semplicemente il blogger neoreazionario , Mencius
Moldbug , il proprietario di
Palantir , Thiel, ma anche lo stesso Musk , lo stesso Bezos e molti altri , la ritengono un metodo antiquato, inefficiente e
inefficace di governance .
E’ significativo che
Il blogger , definisca “cattedrale” il sistema di governo basato su una macchina amministrativa, controllata da norme di derivazione parlamentare, che
inibisce, per lui ,tutte le potenzialità
che potrebbe esprimere la società.
Così possiamo anche capire
i tagli di personale, che l’agenzia con a capo Musk sta facendo ai danni
dell’apparato federale americano.
Queste traiettorie, è bene ricordarlo sempre, erano presenti
anche prima, il capitalismo della sorveglianza ,quindi l’utilizzo delle
tecnologie per controllare e contenere ,non nasce ora, ma solo ora vuole , può, senza alcuna limitazione, farsi
potere.
Come negli insetti, e
in alcuni film di fantascienza , c’è stata una metamorfosi, da una forma in
potenza, la potenza si è fatta forma.
Si riuscirà a governare la società , con questi presupposti?
Fermo restando la crisi sociale che attraversano gli Usa? E’
un modello esportabile nell’area di influenza della potenza egemone?
Tutte le tendenze da un secolo a questa parte , nate in
America sono arrivate, presto o tardi in
Europa, specie dopo la terribile esperienza della seconda guerra mondiale.
Prima di tutto,
questa idea nasce da una consapevolezza di crisi, e vuole superare riprendendo ,estremizzandolo, quello
che è stato per decenni il “sogno americano” ,la possibilità di successo
oltreoceano senza le pastoie e le limitazioni della vecchia Europa. Per questo
passa dallo smantellamento della
“cattedrale”, che sembra rappresentare le vecchie limitazioni europee , ormai
radicate negli Usa.
Lo fa, rispolverando,
in chiave efficentista un vecchio sogno del capitalismo, presente già nei documenti della Trilaterale, della
democrazia come ostacolo allo sviluppo economico, ma anche la critica, siamo
già al XXI secolo, alle costituzioni di molti paesi, tra cui il nostro, perché troppo garantiste, troppo socialiste ,
in quanto nate dalla vittoria sui
fascismi.
Ma la cosa che mi fa pensare maggiormente, è che questa ideologia, fa riferimento ad una
antropologia, piatta.
Mi spiego, meglio. Sparisce la comunità , l’aggregazione,
siamo alla persona vista singolarmente, immersa
in una moltitudine , indifesa ,senza
riferimenti, se non quelli prodotti da se stessa.
E questo produce ansia , competizione , insoddisfazione,
divaricazione sociale .E’ la crisi
dell’occidente .
E’ un mondo distopico, che si basa su sogni.
Che “esportabilità” può avere questa ideologia nei confronti
di paesi, di popolazioni, che hanno sempre guardato gli Stati Uniti come un
punto di riferimento?
Come potranno interloquire gli Usa con i paesi che stanno insidiando
lo strapotere , fino a oggi, americano
nel mondo?
I russi sull’Ucraina stanno parlando pochissimo, a fronte di
una logorrea trumpiana e di tutta la sua amministrazione.
O la risposta cinese, fulminea , agli annunci di
investimenti ingentissimi nelle New Tec , appena c’è stato l’insediamento alla
Casa Bianca del nuovo presidente.
Mondi a confronto.
Questo esperimento politico, questa emersione degli
oligarchi, è stata incubata dalle amministrazioni dem degli ultimi due decenni,
e mi sembra assolutamente fuori luogo l’agitazione di tutta un’area politica
che sembra non essersi mai accorta, come questi personaggi fossero , siano ,
assolutamente funzionali al potere del
momento. L’Unico problema è che ora sono praticamente il potere, li hanno
liberati dai freni inibitori, ma si sono addestrati con Biden e con l’EU.
Bisogna ricordarsi del capitalismo della sorveglianza,
nascono da lì.
Un pensatore francese di fine '800 ,Ernest Renan, ha detto
" una nazione è un'anima ,un principio spirituale". Bisogna ricordare
queste parole, quando si pensa a quello che sta accadendo, e che accadrà.
Riuscirà questa tecno destra a portare a compimento una
tabula rasa sociale già impostata
e avviata da tempo?
L’operazione mi sembra, lo spero, difficile, e mi fa pensare
al concetto di “iperstizione” degli accellerazionisti, la corrente di pensiero
che fa capo a Nick Land, un filosofo inglese
degli anni ’70, che teorizzava un cambiamento radicale della società, un
cambiamento per lui evolutivo, attraverso l’utilizzo massivo della tecnologia.
Ora ci sono gli strumenti per attuarlo.
Le iperstizioni sono “profezie autovverantisi”, cioè
rappresentazioni della realtà, concezioni, credenze, interpretazioni,
comportamenti , il cui fondamento principale sono il marketing concettuale e la
diffusione massiva attraverso i media digitali.
Che possono non avere nessun fondamento nella realtà , nel
nostro quotidiano.
Pensare Trump e Musk come sacerdoti di questo nuovo pensiero
è illuminante. Non esprimono un potere, ma incarnano due modalità di
manipolazione della realtà: Trump attraverso lo svuotamento del significato,
Musk attraverso la promessa perpetua. Mantenere i propri seguaci in uno stato
di trance , dove le contraddizioni non abbattono il potere ,come è
successo per esempio per l’amministrazione Biden, ma lo rafforzano, spiega le
ragioni profonde di come funziona il mondo contemporaneo.
Meccanismi , aggiungo io, che possono farci capire , finalmente
, le ragioni del successo in politica di Silvio Berlusconi e l’impatto
che ha avuto sulla società italiana.
p.s. non c’entra nulla, ma oggi ho visitato il MArTa a
Taranto il Museo Archeologico Nazionale. Emozionante perché la bellezza è
emozionante ed è emozionate ammirare come quegli artisti, artigiani senza nome,
interpretassero ,trasmettessero lo Zeitgeist , lo spirito del loro tempo.
Che dire dello zeitgeist del nostro di tempo, e di quello
che verrà?
Per difendersi da una serie di paesi emergenti, e per rifondare il consenso interno, usano i mezzi che riconoscono come propri , o in cui credono di primeggiare, la tecnologia. Accelerano per lasciarsi alle spalle gli altri. E per governare indisturbati il popolo. quello che hanno fatto anche i neoliberisti al potere prima i dem.
E' come gli insetti, si è attuata, una metamorfosi, da una
forma in potenza, la potenza si è fatta forma. senza nessuna limitazione.
Ma questa forma, è plasmata dalla tecnologia, dallo
scientismo , non ha profondità storica, ha un antropologia piatta.
Un pensatore francese di fine '800 ,Ernest Renan, ha detto
" una nazione è un'anima ,un principio spirituale".
Niente di più lontano dalla visione estremisticamente
economicistica di queste persone. Che si agitano in una prospettiva, post
storica , rasoterra, che porta alle estreme conseguenze la dialettica tra
apparato tecno burocratico e comunità, che già contraddistingue la nostra
epoca.
E' come la proposta di Trump di trasformare Gaza in un resort ,sicuramente fatta da donald per smarcarsi da quel criminale di Nethaniau, ma definita nella sua essenza da qualcuna di queste persone extra ricche, per cui è normale che i palestinesi vadano via dopo anni di persecuzione e bombardamenti,se gli si promette una vita migliore, e gli si dà un voucher, co/trilaterale
domenica 2 marzo 2025
Vite al fronte. Donbass, Libano, Siria, Nagorno Karabakh: il grande intreccio delle guerre nelle storie di chi le ha vissute di Luca Steinmann (Rizzoli)
Donbass, Libano, Siria, Nagorno Karabakh: il grande intreccio delle guerre nelle storie di chi le ha vissute.
sabato 1 marzo 2025
Dentro il grande gioco di Emilio Mola ( Rizzoli)
Impareremo con questo libro a riconoscere alcune "regole", vale a dire dinamiche che ciclicamente si sono presentate e si ripresenteranno. La realtà geopolitica che ci circonda sarà così più trasparente e leggibile.
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Animali puntualmente in transito sulle vie delle elezioni comunali leccesi. Le puntuali, insopprimibili pecore richiamate dal pifferaio di t...