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GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
martedì 31 dicembre 2024
L'ideologia del tecno-mondo. Resistere alla megamacchina di Silvia Guerini, Costantino Ragusa (Acro-Pòlis)
lunedì 30 dicembre 2024
domenica 29 dicembre 2024
sabato 28 dicembre 2024
venerdì 27 dicembre 2024
Mercosur. Intervento di Leonardo Elia
Con un blitz , inaspettato ,anche se le trattative si trascinavano da anni, qualche giorno fa è stato firmato a Montevideo il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Mercosur.
Il Mercosur vuol dire
Paraguay, Uruguay, Argentina, Brasile.
In caso di ratifica, e questa evenienza non è scontata, saranno abolite tutte le tariffe doganali, che
limitano le esportazioni europee in questi quattro paesi.
Si faciliterà l’accesso delle imprese italiane , lo
sfruttamento delle risorse , di cui sono ricche queste nazioni sudamericane, primo
tra tutti il litio, con i grandi giacimenti argentini, essenziale per la
transizione energetica.
Anche le esportazioni dei nostri prodotti, non più
sottoposti a dazi.
Esportazione anche di
imprenditorialità , che sarà facilitata da procedure semplificate, veloci,
alleggerita dalla burocrazia quindi, con
molto più facile accesso ad enormi
mercati , enormi in termini di spazio, e di popolazione.
Tutto bene, non proprio, perché i flussi non sarebbero
chiaramente unidirezionali , in uscita
dall’ Unione Europea, quindi nostre esportazioni, ma sarebbero facilitate molto
le importazioni.
Questo trattato dovrà
essere ratificato , e mentre Germania e Spagna spingono , Italia ,Polonia e principalmente Francia, frenano.
Perché queste tre ultime
nazioni , hanno un importante comparto agricolo industriale.
I contadini francesi
protestano perché , e sicuramente la stessa cosa succederà nel nostro paese e a
Varsavia in campo agricolo, subirebbero una concorrenza pesantissima.
Non dobbiamo dimenticarci che i quattro paesi del Mercosur,
sono già oggi dei grandissimi produttori ed esportatori di prodotti agricoli,
agricoltura industriale per capirci, soya e carne su tutto.
Gli scettici come me,
sono preoccupati, a ragione, che si aprirebbero le porte a prodotti a
bassissimo costo, non sottoposti alle direttive ambientali europee,
e tutto ciò metterebbe fuori mercato le nostre produzioni, specie quelle di
qualità.
Possono dare tutte le assicurazioni che vogliono, ma la
paura è che si creerebbe una situazione come quella del grano, con i prezzi
fissati dalla borsa di Chicago, importazioni selvagge dal Canada, di grano
vecchio di un anno, a bassissimo costo, stabilizzato in pre raccolta con
glifosato, che arriva nei nostri porti, dopo un viaggio di un mese che inizia a
Vancouver.
Grano tossico pieno del diserbante, della Monsanto Bayer, ancora
utilizzato, non bandito nel nostro continente solo per le pressioni di potenti
lobbies a Bruxelles.
I miei cugini argentini mi hanno detto che stanno avvelenando
tutto il nord del loro paese, con coltivazioni di soya transgenica che abbisogna di quantità di glifosato sempre
maggiori.
Questo latifondo di agricoltura industriale schiaccerebbe
sicuramente la tessitura agricola europea costituita da piccole aziende familiari, già economicamente compresse dalle
solite politiche calate dall’alto
delle quali Ursula è la portavoce convinta.
Che colpiscono molto più i piccoli.
E contro di cui i
contadini europei protestano da tempo.
Ascoltate gli interventi su Radio Giubbe Rosse del mio amico
Ivano Gioffreda, sul superintensivo e sulla PaC, che ho già messo nel blog ma
ripropongo con piacere.
Io ho poca fiducia nella capacità della commissione europea
di gestire tutto questo in maniera equa,
men che mai nella Ursulona, troppo attenta a seguire le lobby e tutelare gli interessi di
potentati economici.
Sono state fatte promesse , su richiesta francese , di proteggere le
produzioni nazionali, ma di certo c’è solo l’apertura dei mercati, le altre
sono solo parole.
Non dimenticando che l’agricoltura , la nostra agricoltura,
rimane ,tra mille difficoltà, la
depositaria di una importante fetta di biodiversità, che vuol dire eccellenze
alimentari, vuol dire tutela di un
ambiente che è la rappresentazione della nostra storia, della storia delle
nostre comunità, un patrimonio rurale che non può essere disperso, anche se è
già sotto attacco.
Tutti i trattati di libero scambio hanno messo fuori mercato
le produzioni agricole locali e tradizionali, in pratica le azzerano.
Aspetto le dinamiche che si svilupperanno al momento della
ratifica, confidando in un cambiamento di postura delle politiche europee.
D’altra parte incominciano ad apparire, finalmente, le prime
contraddizioni , i primi problemi di
consenso alle politiche dell’Unione Europea, crepe che sono destinate ad
ingrandirsi ,a causa di spinte sia endogene, cambio nei governi nazionali, sia
internazionali.
Lo sapremo solo vivendo(l’ho presa da Lucio Battisti) in un
mondo che sta cambiando sperando che non cambi in peggio. Ancora di più.
giovedì 26 dicembre 2024
mercoledì 25 dicembre 2024
martedì 24 dicembre 2024
Il ciuffo di Trump. Morte e rinascita dell'incubo delle élite di Costanza Cavalli (Il Timone)
(25) Il Corpo nazionale italiano dei Vigili del fuoco. Storia, architetture e tipi d'intervento al tempo della guerra fredda (1945-1982). A cura di Marco Cavriani e Piero Cimbolli Spagnesi. Roma: Rodorigo Editore, 2015. Vol. 1. Isbn: 9788899544027 | Piero Cimbolli Spagnesi and Alessandro Mella - Academia.edu
lunedì 23 dicembre 2024
domenica 22 dicembre 2024
NATALE VIOLATO
E mentre la maggioranza
al governo cincischia sulla atavica questione se punire o no i no vax, le cui
grida di rivendicazione ai diritti di cura si sono dissolte nelle fumaggini
delle quotidiane notizia spazzatura, siamo convitati di pietra a un crimine angosciante
nella sua ripetitività. Ancora una volta la Germania, con il suo pesante
fardello del secolo scorso, a cui aveva strizzato l'occhio il Mufti filonazista
di Gerusalemme, Amin Al-Husseini, che insieme ad Hassan Al-Banna sono stati
creatori dei fratelli musulmani, ad apparire sui nostri teleschermi con i suoi
violati mercatini di Natale
(Grazia Piscopo –
Presidente dell’Associazione Horah)
(24) Introduzione, in "Alle origini dell'assistenza in Italia meridionale. Istituzioni, archivi e fonti (secc. XIII- XVII)", a cura di Paola Avallone, Gemma T. Colesanti e Salvatore Marino, in «RiMe - Rivista dell 'Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea», Vol 4/I ns (giugno 2019), pp. 5-11. | Salvatore Marino, Paola Avallone, and Gemma Colesanti - Academia.edu
sabato 21 dicembre 2024
giovedì 19 dicembre 2024
mercoledì 18 dicembre 2024
Siria due ... Intervento di Leonardo Elia
Ci sarebbe tanto da dire su quello che sta succedendo intorno a noi .
Il colpo di stato, sostanziale, in Romania , con
l’annullamento delle elezioni, che davano in vantaggio al secondo turno
Georgescu, euroscettico, contro la guerra in Ucraina, per inesistenti ingerenze
russe, il tentato annullamento delle elezioni in Georgia, rea di non voler fare
la fine dell’Ucraina, la legge marziale dichiarata in Sud Corea, rientrata dopo poco, con l’
impeachment al presidente Yoon. Non bisogna dimenticare che il governo a Seoul
è stato spesso retto da militari fino al
1993.
La geografia di tutti questi fatti, a cui i mass media
nostrani e non solo non hanno dato il giusto peso, aiuta, e molto a capire.
Sono tutti paesi che sono sul bordo, sul confine, sulla faglia, geopolitica.
Ma ora c’è la Siria, che, con l’implosione del regime di
Assad, focalizza l’attenzione internazionale.
E’ stata un collasso dell’esercito siriano, che si è
ritirato senza combattere, permettendo la presa di Damasco da parte dell’ HTS ,
con il suo capo, ex leader, barbuto , di
Al Qaeda, che per essere accettato in
occidente si è cambiato anche il nome.
Su di lui pende ancora una taglia di 10 milioni di dollari, guadagnata durante
la guerra civile in Iraq e Siria. Uno che è stato in ottimi rapporti, anzi ha collaborato con il
califfato di Al Bagdadi per intenderci.
Ribelli per i mass media nostrani, terroristi fino all’altro
ieri per tutti.
Con giornali che pubblicano foto di Al Julani, così si
chiama il soggetto in questione ammiccando alla sua somiglianza con foto giovanili di Fidel Castro. Tutti
barbuti , tutti ribelli, che depongono governi corrotti e oppressivi. A questo
punto mettemose la foto del Che per farla completa !
Avanzata partita da Idlib , enclave rimasta non toccata dall’esercito siriano, nel nord, con le forze
russe dormienti, distratte chiaramente
dall ‘Ucraina e Iran e affiliati, che avevano invano allertato Assad su
quello che bolliva in pentola.
Perché gli accadimenti di questi giorni non sono casuali ,
ma hanno necessitato di una lunga
preparazione.
Anche perché insieme all’HTS si sono mossi i tagliagole, perché di
questo si parla, del SNF, che con la
Siria ha poco a che fare , pieni di gente che viene dall’Asia Centrale,
finanziati dalla Turchia, che tanto per cambiare stanno attaccando i Curdi del
SDF che presidiano l’est del paese, appoggiati dagli americani.
L’opera di mediazione
di questi ultimi non sta dando i frutti sperati.
Tutto è partito il giorno stesso del cessate il fuoco in
Libano, che strano! Tra l’altro violato da Israele più volte, purtroppo niente
di nuovo sotto questo cielo.
Allora incominciando a definire questa trama, HTS, ex Al
Qaida, prende tutta la parte centrale della Siria, con le città più importanti,
all’est ci sono i curdi, che avanzano verso le aree che hanno 900 militari
americani sul terreno , stranamente dove ci sono gli idrocarburi , che si
cuccano loro, con i centro asiatici di SNF filoturchi , che li attaccano,
supportati da droni turchi, quindi da intelligence di Ankara.
Con Al Julani che fa proclami degni di una socialdemocrazia scandinava, a crederci si va in paradiso.
Al sud, oltre ai drusi che si sono ritagliati una piccola
area, c’è Israele che entra nel Golan Siriano annettendo di fatto il pezzo di
Siria oltre il confine.
Dimenticavo ancora , scusatemi, ci sono ucraini come addestratori
dei “ ribelli”, a utilizzare droni
avanzati , turchi ,e quant’altro.
I russi silenti che, si sono chiusi nelle loro basi sul
mare, sia nell’est siriano, che alcuni osservatori pensano, confortati da
immagini satellitari, stiano abbandonando.
Come al solito i più brutalmente pragmatici sono gli
israeliani , che stanno bombardando le basi dell’esercito siriano per impedire
agli “ex” qaedisti di entrare in possesso delle armi.
Quindi , la “fiducia” di Israele nelle professioni di
tolleranza di Al Julani, sono pari a zero.
D’altra parte sono testimoniate da immagini, se mai ce ne
fosse bisogno, brutali aggressioni, esecuzioni sommarie, di persone, ritenute
legate al passato regime , o anche solo perché appartenenti a d etnie ritenute
avversarie.
Considerazione importante, quando si sono mossi i ribelli,
erano armatissimi, addestratissimi, divise nuove, tecnologia moderna.
A questo punto viene spontaneo vedere chi sono gli attori
internazionali dietro gli accadimenti.
Turchia su tutti, con Erdogan che vuole creare una zona
cuscinetto che isoli i curdi del PKK dalle sue retrovie siriane, che non ha
onorato le promesse fatte in tutte le sedi possibili, anche ad Astana, di voler
tutelare la Siria, nella sua forma istituzionale .
Domanda da farsi, prematura, come conviveranno queste forze
sulle spoglie dello stato siriano unitario,
che dinamiche si svilupperanno, considerando per esempio che aerei “sconosciuti” hanno bombardato e distrutto l’ultimo ponte che collega le due
rive dell’ Eufrate, isolando i Curdi dai territori controllati dagli “altri” ex
fondamentalisti .
Oggi ho letto un comunicato di una manifestazione a Raqqa, città sotto il controllo dell’ Isis,
liberata qualche anno fa dai curdi,
attualmente controllata da loro, che è
stata teatro di manifestazioni pro HTS, represse duramente con morti e feriti.
Tutti questi attori però a iniziare HTS non hanno le forze per
controllare il territorio annesso,
specie in situazione di instabilità guerreggiata.
Ma anche , principalmente Israele, proxy degli USA, che
vede, a parte l’annessione del Golan, una interruzione dell’asse della
resistenza, della mezzaluna sciita, che partendo dall’Iran, attraverso l’Iraq,
riforniva di tutto l’occorrente, gli Hezbollah.
Domanda da farsi, prematura, come conviveranno queste forze
sulle spoglie dello stato siriano unitario?
Questo mosaico , come e quando troverà un suo punto di stabilità?
Di sicuro quello che è accaduto rappresenta una battuta di arresto ad un processo che
aveva l’obbiettivo di creare un’ alternativa concreta, anche militare
,all’attuale primazia delle potenze occidentali, liberando molti paesi dal giogo
di sanzioni pesanti.
Si è, di fatto, isolato l’Iran, limitandone la sua influenza nell’area sua naturale , limitando la sua importanza
come potenza regionale.
E ancora di più mettendo a rischio le basi russe , le uniche
nel Mediterraneo, essenziali per la proiezione di potenza in quest’area.
Alcuni brindano alcuni tremano.
Aggiungo che sempre il solito Al Julani, ha manifestato volontà di collaborazione con gli israeliani, e faccio
notare che sia Al Qaeda fino ad ora, come l’Isis, non hanno mai dato fastidio ,
allo stato con la stella di Davide sulla bandiera.
Tra l’altro , alcune fonti, attendibili, che allego e vi
invito a leggere o ad ascoltare, dicono chiaramente, che i gruppi
fondamentalisti sunniti sono stati finanziati e aiutati dagli USA, contro
l’Iran.
Se dico USA, è come se dicessi Israele e viceversa.
Queste azioni hanno alla base il concetto tutto americano
del “ Caos costruttivo” , una categoria politica , fatta propria dai
neocons, che, attraverso la
destabilizzazione, quindi il chaos,
prevede la creazione del cosmo, la realtà ordinata, come la concepivano i
greci. Tutto ciò fu espresso all’inizio di questo secolo da Condoleeza Rice e
Madeleine Albright, quella del giusto sacrificio dei bimbi irakeni per
intenderci.
D’altra parte questo pensiero , è l’equivalente del
neololiberismo in economia, pretendendo che la dinamica delle forze incontrollate
porti ad un ordine accettato, ad una situazione positiva per la gran parte
delle popolazioni.
Non commento.
Tutto questo avendo come obbiettivo il ridisegnare il Medio
Oriente secondo i propri interessi.
Sottolineo che chi ho citato prima è gente che ha guidato il Dipartimento di
Stato.
Questo presuppone un atteggiamento “ Proattivo” , quindi
avere l’iniziativa, sempre volta a mantenerla , a cui le forze alternative
rispondono con atteggiamento “Reattivo” di risposta.
Come in una partita di calcio , c’è la squadra che attacca e
quella che si difende.
Quella che attacca ha l’iniziativa. Ed è aggressiva.
Sul Wall Street Journal, si dice che l’entourage di Trump
pensa, idea accarezzata da Israele, o
meglio di questo governo Israeliano
,di attaccare i siti nucleari iraniani.
Quindi gli USA coinvolti direttamente. Cosa che fino ad ora
non hanno mai fatto per chiare ragioni di opportunità e difficoltà oggettive.
Ripeto l’intento è
quello di ridisegnare tutta l’area , progetto perseguito tra l’altro in tutti
gli scacchieri di cui ho parlato all’inizio, Ucraina, con tentativi di
escalation , che coinvolgono Europa e Nato, vedi quello che vanno dicendo
persone informate come Draghi, Stoltemberg, e ora Rutte, con la postura bellica che deve assumere la
nostra Europa.
Tra l’altro con un’opposizione sociale, che sta emergendo,
nel nostro continente, vedi Romania, Georgia, ma anche Germania, e Francia.
Come anche in Corea, dove il tentativo
di colpo di stato era di un presidente ,le cui politiche, di
contrapposizione dura alla corea del Nord, non incontravano I’
approvazione popolare.
I popoli non vogliono
i conflitti.
Si legge nel meraviglioso
e antichissimo testo cinese di strategia
“ l’Arte della Guerra “di Sun Tzu, che la guerra migliore è quella non
guerreggiata e la cosa peggiore è mettere l’avversario con le spalle al muro
perché si difenderà fino all’ultimo uomo.
In un’ intervento di
un analista che ho ascoltato qualche
giorno fa , lui diceva che alcuni contatti che aveva in Libano, paragonavano
quello che sta accadendo in Asia Occidentale,
ad un passaggio di un percorso storico paragonabile alla guerra dei
Trent’anni , che insanguinò l’Europa nel 1600.
Quindi sommovimenti, che presentano scontri confessionali,
religiosi, militari economici porteranno
al riequilibrio di rapporti di forze tra
potenze regionali e globali, ed emersione di nuove che vogliono
ridisegnare i confini secondo i loro
interessi.
Quindi un” Grande Gioco”
fatto di tanti passaggi , il cui esito non può dipendere , ne tantomeno essere previsto
da alcuni episodi tra quelli che si accavallano nello scorrere del tempo.
Per quanto possa sembrare una iattura, e lo è sicuramente,
per Iran, l’interruzione della mezzaluna
scita, che collegava Teheran a Beirut, la cosa
che si nota, che nessuna delle forze che hanno cacciato il regime di
Assad, sono in grado di tenere il territorio.
HTS sono pochi, poche decine di migliaia di militanti, e devono controllare uno spazio
enorme. I centrasiatici al soldo dei turchi, sono pochi anche loro e devono
contenere i curdi, con gli americani che sono presenti, ma che , per le note
ragioni di sovraesposizione nel mondo , non possono incrementare il proprio
contingente.
Gli stessi israeliani , in chiara difficoltà, a Gaza e con
gli Hezbollah, sul terreno, non possono
spingersi oltre, se non dire, per bocca di Nethanyau, che il Golan apparterrà
ad Israele per l’eternità.
La stessa Turchia non è in grado di finanziare un intervento
in profondità in Siria.
Perché ,e noi occidentali non prendiamo in considerazione il fattore
tempo , non consideriamo la capacità di resistenza che le comunità hanno, che
viene dalla loro storia , e dai bisogni che le muovono, all’interno di
peculiari Weltanschauung , come direbbero i tedeschi.
Quindi con buona pace delle precedentemente citate voci del
dipartimento di stato, il caos creativo da loro auspicato , il caos lo porta,
con la scia di sangue innocente, assolutamente prevedibile , tanto per loro c’è di mezzo l’Atlantico . E i problemi sono
altrui .Però comunque non è detto che i
loro desiderata si realizzino.
Principalmente perché, il 51° stato dell’unione , Israele ,
che sembra avere idee chiarissime su come ordinare il Medio Oriente, non se la
passa bene , sfiancata e sfilacciata economicamente, da una guerra , che è la
prima guerra non lampo della sua storia.
Perché , non bisogna mai dimenticarlo, i mostri , creati ed
alimentati, possono ritorcersi contri
chi li ha fatti , ricordate Frankenstein?
E i fondamentalisti islamici, Al Julani, è uno di questi,
rischiano di portarci instabilità fuori
la porta di casa, è questo è molto pericoloso.
Tanto fumosa appare
la situazione ad oggi , che nasce fondamentalmente dal collasso,
imprevedibile quanto repentino dell’esercito, da tutto lo stato siriano, che
sembra che gli attori esterni, che da anni manovrano per indebolire il regime
di Assad , di per sé traballante e impoverito da sanzioni durissime, si siano trovati quasi spiazzati dalla piega
e dalla velocità che hanno preso gli eventi, costretti a muoversi , per
apparire “proattivi” e non essere spiazzati dalla presunta “proattività “ di
altri.
Mi spiego meglio. Ipotesi.
Poche decine di
migliaia di “ribelli” che partono da Idlib, manovrati per creare un’azione di
disturbo, inaspettatamente non trovando
opposizione, prendono Aleppo, si
dirigono verso sud e mettono in allarme ,e in moto , tutti gli attori, che fino
ad allora erano stati “dormienti” , un po’ perché appagati da rendite di
posizione, un po’ perché lo status quo
li tutelava.
Ma quando si crea un vuoto, questo vuoto va occupato, sennò
lo occupano i tuoi avversari.
E il vuoto lo ripeto, non lo hanno creato i combattimenti
,ma la vaporizzazione di uno stato.
Così si capisce l’impegno turco, che appare una grande
vittoria , forse lo è, sicuramente è mosso dall’estensione del controllo curdo
all’est del paese, a tutela degli
interessi USA, che come detto prima,
hanno interesse a possedere, illegalmente, le aree petrolifere, e non aumentare
il contingente militare lì presente
senza incrementarlo ed esporlo agli attacchi di avversari
La guerra costa e la Turchia non può permettersela , vista
la sua traballante situazione economica.
Come anche l’intervento israeliano sembra , per
quanto ostentato, un rincorrere gli eventi.
Forse lo programmavano da tempo , ma hanno dovuto saltare
sul treno in corsa , sennò avrebbero occupato altri il loro posto.
I contatti con i barbuti, gli israeliani come americani e
inglesi, li hanno da sempre, li finanziano, ascoltano le assicurazioni di Al
Juliani, di voler cooperare con loro, ma li hanno allontanati dal confine,
penetrando in profondità in territorio siriano, arrivando a 20 km da Damasco . Poi credono
così tanto alle promesse che per impedire un utilizzo improprio di armi pesanti da parte
dei nuovi arrivati, le distruggono con attacchi aerei continui.
Fidarsi è bene , non fidarsi è meglio, e nel dubbio
bombardano , basi navali, basi aeree,
depositi di armi, anche armi chimiche, e
vengono anche assassinati scienziati siriani.
La Gran Bretagna sta finanziando con milioni di dollari uno
stato che non esiste , una scatola vuota.
L’Europa sempre più fuori luogo in ogni contesto. L’unica cosa di concreto che
ha fatto, da subito , è il blocco dei visti d’ingresso concessi ai fuggitivi
siriani.
Decisione presa lo stesso giorno da tutti i paesi
dell’Unione Europea.
Miserabili .
Questi miei pensieri , sono stati buttati giù in più giorni,
peccano di approssimazione, sono frammentari, rispecchiano la contraddittorietà
di uno scenario in evoluzione, confuso.
Si capirà solo in futuro quello che sta accadendo e come le
pedine nello scacchiere si sono mosse e chi le ha mosse.
martedì 17 dicembre 2024
lunedì 16 dicembre 2024
domenica 15 dicembre 2024
Lecce – “La Sconosciuta” (tavola rotonda) un grido d’allarme per una nuova tutela delle donne vittime di violenza – OGGI 15 dicembre
OGGI 15 dicembre, a partire dalle ore 17.30, presso la Tenuta Delù (rotonda Strudà/ Pisignano), si terrà una tavola rotonda dal titolo "La sconosciuta - un differente approccio delle istituzioni per la tutela della donna vittima di violenza". L'evento, ispirato all'omonimo film di Giuseppe Tornatore, si propone di approfondire un tema di drammatica attualità: la violenza di genere e i suoi molteplici e differenti approcci varianti tra le istituzioni competenti
Un dibattito a 360 gradi
La tavola rotonda, organizzata dall'Associazione La Girandola ODV – Lecce in collaborazione con importanti istituzioni locali e regionali, vedrà la partecipazione di esperti di primo piano nel settore giuridico, sociale e delle forze dell'ordine. Tra i relatori, spiccano i nomi di magistrati, avvocati e rappresentanti delle istituzioni, che porteranno il loro prezioso contributo per offrire una panoramica completa e aggiornata sulla problematica.
Un'occasione per riflettere e agire
"La Sconosciuta" non è solo un film, ma un simbolo di una realtà che spesso viene taciuta e nascosta. Attraverso questo evento, si vuole sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere un cambiamento culturale che ponga al centro la tutela delle donne vittime di violenza. Evento organizzato e promosso da Associazione La Girandola ODV – Lecce in collaborazione con Comune di Lecce, Codacons Provincia di Lecce, Ordine degli Assistenti Sociali, Consiglio Regionale Puglia, Delù
Un programma ricco di interventi
La serata sarà arricchita dagli interventi di:
- Salvatore Cosentino (Sostituto Procuratore Generale)
- Elsa Valeria Mignone (Ex Procuratore Aggiunto)
- Marta De Bellis (Primo Dirigente Polizia di Stato)
- Antonio Melcarne (Ispettore di Polizia di Stato)
Relatori: Dott. Maria Pia De Giovanni, Dott. Titti De Luca, Avv. Luca Monticchio, Dott. Marta Ingrosso, Avv. Filomena Zaccaria
Moderatore: Avv. Emanuela Palamà
Saluti: Roberto Giordano Anguilla (Vice Sindaco Comune di Lecce), Sara Mazzeo (Consigliera Croas, Puglia)
La musica come strumento di sensibilizzazione
La serata sarà accompagnata da un tocco di emozione grazie alla musica di Luana Selmi e Marco Tuma.
Sono stati riconosciuti i crediti per assistenti sociali e per avvocati per questo evento
Un invito a partecipare
L'Associazione La Girandola ODV – Lecce invita tutti i cittadini a partecipare a questo importante evento. Solo attraverso il confronto e la collaborazione possiamo costruire un futuro più sicuro per le donne.
Per informazioni: Per informazioni (dalle 15,30 alle 19,00)
Via Siracusa 66 , Lecce, Italy /
cell. 392 807 5769 / mail - associazione.lagirandolalecce@gmail.com /
#LaSconosciuta, #ViolenzaDiGenere, #TutelaDelleDonne, #Lecce
Nel Baratro della guerra continua Presentazione OGGI A LECCE del libro di Elena Basile (Ex Ambasciatrice, scrittrice e giornalista) dal titolo L’occidente e il nemico permanente (PaperFirst)
Con il Patrocinio del Comune di Lecce, Regione Puglia, Biblioteca Bernardini, Polo Biblio Museale di Lecce, Provincia di Lecce, Puglia Cultu...
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La passione e l’amore per la mia terra animano ogni mia azione. Ho deciso di impegnarmi in politica perché ho sentito il bisogno di dare i...
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Animali puntualmente in transito sulle vie delle elezioni comunali leccesi. Le puntuali, insopprimibili pecore richiamate dal pifferaio di t...