Dialoghi scomodi: Conversazioni aperte su politica e società a cura di Leonardo Elia

Questo libro restituisce, nell’integrità del suo sviluppo, un pensiero politico inseparabile da un agire nel mondo, in altre parole l’opera-vita di Antonio Gramsci. Antonio Gramsci (1891-1937) resta uno dei principali classici del marxismo, e uno dei più citati. Questo volume affronta le differenti fasi della sua azione e del suo pensiero e illumina le relazioni con i grandi avvenimenti del suo tempo: la Rivoluzione russa, le prese di posizione dell’Internazionale comunista, la conquista del potere da parte del fascismo, la situazione europea e mondiale tra le due guerre. Analizzando in dettaglio la corrispondenza, gli articoli militanti e poi i “Quaderni del carcere”, questa biografia intellettuale rende inoltre conto dei processi di elaborazione della riflessione politica e filosofica gramsciana, sottolineandone i leitmotiv e restituendo «il ritmo del pensiero» nel suo divenire. Nel corso della scrittura dei “Quaderni”, Gramsci comprende che «la filosofia della praxis» necessita di nuovi strumenti teorici e li inventa: «egemonia», «guerra di posizione», «rivoluzione passiva», «classi subalterne» e così via. Concetti che si rivelano utili ancora oggi per pensare il nostro «mondo grande e terribile».

Per oltre mezzo secolo, i fenomeni di eversione che hanno attraversato l’Italia degli anni Settanta sono stati accompagnati dal sospetto – mai del tutto fugato – di una “regia internazionale”. Quale ruolo ebbero le potenze del blocco orientale nel terrorismo di sinistra e nella cosiddetta “strategia della tensione”? Il volume affronta la questione concentrandosi sul caso della Ddr, la Deutsche Demokratische Republik. Grazie a un’ampia indagine condotta negli archivi governativi e della Stasi – la polizia segreta di Stato –, Federica Addis ricostruisce l’atteggiamento che Berlino Est riservò ai movimenti radicali italiani. Dall’analisi dei rapporti tra Italia e Ddr nel contesto della Guerra fredda al ruolo della Stasi nel monitoraggio del terrorismo, dalle interpretazioni del caso Moro alla riflessione strategica sviluppata negli anni Ottanta, il saggio offre un contributo originale alla comprensione delle dinamiche internazionali che animarono gli anni di piombo

Leonardo Elia - info

Mi chiamo Leonardo Elia, sono nato, vivo e lavoro a Lecce, in pratica dal 23 luglio del 1959. Ho seguito studi classici, nello specifico al Liceo G. Palmieri , poi ho frequentato la facoltà di Agraria prima, e la facoltà di Farmacia poi, a Perugia,dove mi sono laureato. Per me città meravigliosa,stimolante,sede di una importante Università per Stranieri. Non mi definisco un esperto, come quelli che si vedono,sempre più spesso, in Tv, ma in base alla mia formazione, comprendo quello che dicono, e questo mi sprona a pormi e quindi porre delle domande La dico tutta ... è questa la ragione per la quale dò inizio a questo percorso,per me nuovissimo, per dare forma a dubbi, per creare dibattito, comunità di libero pensiero e per condividere spunti di riflessione.