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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Più che dare risposte sensate ...

«Più che dare risposte sensate, una mente scientifica formula domande sensate.» Claude Lévi-Strauss

sabato 8 novembre 2025

Eurosuicidio di Gabriele Guzzi (Fazi)

 «L’assai documentata analisi di Guzzi contribuisce a scalfire il tabù che da più di trent’anni blocca il dibattito sull’Unione Europea». - Lucio Caracciolo

«Un libro prezioso che aiuta a chiarire molti equivoci sull’euro e sul futuro dell’Italia in Europa. Consigliato». - Marco Travaglio

«Questo libro mi costringe a guardare con disincanto alle mie responsabilità di europeista convinto e di eurolatra sognatore. Ricominciare da capo? Io, da ottantaquattrenne inguaribilmente ottimista, lo vorrei». - Franco Cardini

«Questo libro affascinante riapre un dibattito che va oltre l’Italia e che l’Europa deve ancora affrontare». - Dani Rodrik

«Come afferma giustamente Guzzi, l’Italia, in quanto Repubblica democratica fondata sul lavoro, non ha altra scelta se non quella di liberarsi dal suo mortale intreccio con il capitalismo neoliberale in declino». - Wolfgang Streeck


"L'Europa non è in crisi: è la crisi”. Così potrebbe riassumersi la tesi di questo libro. Eurosuicidio è una diagnosi lucida e impietosa del fallimento strutturale dell'Unione Europea per come è stata concepita e realizzata. Gabriele Guzzi, economista e filosofo tra i più brillanti della nuova generazione, mostra con chiarezza come l'attuale marginalità economica e geopolitica dell'Italia - e sempre più dell'intero continente - non sia un esito accidentale, ma la conseguenza logica delle scelte fondative di questa integrazione europea. L'Unione Europea non è stata la salvezza promessa: è diventata il principale artefice del nostro declino, privando l'Italia di strumenti indispensabili non solo per sostenere la propria economia, condannandola a decenni di stagnazione, ma anche per assicurare l'efficace funzionamento del proprio sistema democratico. Le idee che guidano l'attuale costruzione europea - a partire proprio dalla moneta unica - rappresentano così le cause più profonde del suicidio che il continente sta oggi mettendo in atto in tutti i principali ambiti politici, industriali e geopolitici, dalla guerra in Ucraina alla guerra commerciale con gli Stati Uniti. Con una scrittura brillante e uno sguardo insieme economico, politico e culturale, il libro affronta senza infingimenti la grande mistificazione del discorso europeista: l'idea che l'UE sia stata un fattore di pace, progresso e modernizzazione. Al contrario, l'autore ne ricostruisce la natura ideologica e dogmatica, fino a proporre una vera e propria teologia politica dell'euro come surrogato spirituale di una classe dirigente priva di visione. Ma Eurosuicidio non si ferma alla diagnosi e lancia una sfida politica e culturale, avanzando una proposta concreta e visionaria su come superare l'attuale costruzione europea. Perché solo se sapremo riconoscere gli errori del passato, disfacendo con coraggio ciò che non funziona, sarà possibile immaginare un domani migliore per l'Italia e una nuova cooperazione tra Stati fondata su giustizia, democrazia e pace. Prefazione di Lucio Caracciolo






Uffici postali chiusi anche fino a Natale, il caos è servito

LA SCHERMA PER LA RINASCITA DELLE DONNE OPERATE DI TUMORE AL SENO

DIEGO FUSARO: Sangiuliano contro i "poveri comunisti"

TUTTI CONTRO ZELENSKY | POKROVSK ANDATA, KUPYANSK ENTRO CINQUE GIORNI

Gratteri: “Per 36 persone non si può cambiare la Costituzione”

Caracciolo a Mappa Mundi: Tutti contro Tutti /2. La rivoluzione mondiale e i piani di Cina e Russia

Orsini: Venezuela: "Narcotraffico non c'entra nulla con minacce di Trump"

Giustizia, Bersani: "Attacco alla magistratura, agite per rivincita politca. Si fa il ...

Montanari vs Meloni: "Parla del sindacato con le parole di Mussolini. Nostro è tempo di resistenza"

venerdì 7 novembre 2025

To Be STEFANO DONNO: La Piazza Svuotata e il Palazzo Ironico: La Scommessa Persa dello Sciopero - ecco cosa ne penso

To Be STEFANO DONNO: La Piazza Svuotata e il Palazzo Ironico: La Scommessa Persa dello Sciopero - ecco cosa ne penso

Approdo per noi naufraghi. Come costruire la pace di Elena Basile (PaperFIRST)

Un appello lucido e necessario: ripartire dai valori fondanti dell’Europa per uscire dalla crisi del liberalismo, del multilateralismo e della democrazia svuotata. Tra analisi e visione, una proposta per non arrendersi al disincanto.


Un approdo esiste. Ripartire dai valori umanistici e dai princìpi delle costituzioni democratiche europee è possibile. Il saggio apre un dibattito, indica una direzione di marcia. I popoli europei vogliono una riforma radicale della società in accordo con i valori di libertà e giustizia sociale, pace e prosperità. I naufraghi possono ancora salvarsi. Siamo consapevoli tuttavia della tempesta nelle cui acque rischiamo di annegare. Questo volume analizza la crisi del liberalismo democratico e del multilateralismo. Il dialogo e la lotta tra capitale e lavoro degli anni Settanta sono scomparsi. Il capitalismo finanziario trionfa e porta alla società dell’1%. L’autrice esamina i meccanismi essenziali dell’Unione europea che ha tradito i suoi stessi princìpi. L’Ue non conosce la divisione dei poteri tra legislativo, esecutivo e giudiziario, non ha legittimità democratica. Maastricht ha codificato il neoliberismo e messo da parte le riforme sociali. In un orizzonte che resta tragicamente europeo, è necessario un cambio di paradigma. Si riparte dalla cooperazione e dalla solidarietà, dalla pace in un mondo multipolare dove l’Europa ritrovi il suo posto. Costruire il multilateralismo senza doppi standard, il dialogo interculturale e interreligioso, il diritto contro la forza, la giustizia sociale, la mediazione diplomatica sono obiettivi ancora vivi. Si può contrastare la barbarie che avanza, il libro indica una strada e apre un confronto




Dialoghi scomodi... #33 a cura di Leonardo Elia

Il caso Gabriele Nunziati: licenziato per aver fatto una domanda su Israele

La Dittatura di CORPORATE AMERICA: come gli USA monopolizzano il mercato con i tuoi soldi

Shutdown Usa, Trump accusa i democratici: «Sono kamikaze»

Manovra, Conte: "È la più "draghiana" mai concepita, non ci sono misure per la crescita"

La Cisgiordania non fa notizia!

Tutti contro Tutti, il video editoriale di Lucio Caracciolo

Zygmunt Bauman- laurea honoris causa Università del Salento

Zygmunt Bauman: Un’avventura chiamata Europa 01 04 2004 ARCHIVIO 2004 #thinkingstorage

Zygmunt Bauman: 'No one is in control. That is the major source of contemporary fear'

Zygmunt Bauman. Interview from documentary. Liquid modernity

La solitudine del cittadino globale di Zygmunt Bauman (Feltrinelli)

"La libertà individuale può essere solo il prodotto di un impegno collettivo."

Alle glorie della nuova era globale si contrappone la solitudine dell'uomo comune: la socialità è incerta, confusa, sfocata. Si scarica in esplosioni sporadiche e spettacolari per poi ripiegarsi esaurita su se stessa. Per porre un freno a questo processo occorre ritrovare lo spazio in cui pubblico e privato si connettono: l'antica agorà, in cui la libertà individuale può diventare impegno collettivo. Postfazione di Alessandro Dal Lago




Sull'aggressione verbale che ha subito il professor J. Sachs nella trasmissione di Formigli da parte del senatore Calenda - Intervento di Leonardo Elia

 “Nella discussione scientifica si dimostra più ‘avanzato’ chi si pone dal punto di vista che l’avversario può esprimere un’esigenza che dev’essere incorporata nella propria costruzione.”

Antonio Gramsci da “i quaderni dal carcere”.

Essere radicali non vuol dire essere estremisti, ma più semplicemente andare alla radice del problema, per meglio comprenderlo e in una dialettica politica, cercare di porre delle basi comuni all’interlocutore, e/o avversario. Il dialogo, semplicemente.

Nei rapporti internazionali  questa si chiama  diplomazia, che di fatto esiste sempre , anche quando non appare apertamente come  nei conflitti.

Detto questo parliamo della vera e propria aggressione verbale che ha subito  il professor  J. Sachs nella trasmissione di Formigli da parte del senatore Calenda.

Quest’ultimo  ha avuto in passato incarichi ministeriali, anche importanti.

Invece J. Sachs, professore della Columbia University, è un testimone oculare , e di livello,  di tutti i cambiamenti che sono avvenuti in Russia e Ucraina, e non solo, negli ultimi 30 anni, avendo collaborato sul terreno  a lungo con il Dipartimento di Stato.

Quando parla della guerra in Ucraina esprime delle idee assolutamente condivisibili, sottolineando le responsabilità occidentali , responsabilità , aggiungo io, che sono costate la vita di centinaia di migliaia di ucraini. Profondo conoscitore dei travagliati momenti successivi all’implosione dell’Unione Sovietica, perché inviato lì dalle amministrazioni americane.

 La cosa che mi ha colpito è stata la reazione , rabbiosa , di Calenda, che ha dato del bugiardo al professore, perché con la sua narrazione mette in discussione le basi della politica europea nei confronti di Mosca, e non solo.

Non mi va di perder tempo a commentare il comportamento del senatore.

Ma vanno sottolineate alcune cose.

La prima che questo comportamento offensivo da parte di un ospite è stato permesso, e di fatto tollerato dal conduttore della trasmissione, che ha avuto , secondo me un atteggiamento “tiepido” nei confronti del comportamento villano del parlamentare italiano, tra l’altro un abituè dei talk show nostrani, e questo lo dice lunga  sulla selezione degli ospiti nelle trasmissioni  .

Ma principalmente , ricordando il pensiero di Gramsci con cui ho aperto questo mio intervento, l’impossibilità di condividere, anche come tentativo , un piano di discussione  comune con l’interlocutore, su argomenti tanto importanti.

Il dramma dell’occidente è la totale incapacità di capire gli altri, le ragioni degli altri.

Gli Usa  hanno  la stella polare dell’interesse nazionale,  espresso   spesso contraddittoriamente da Trump e dalla sua cerchia. Non capiscono l’altra parte del mondo, ma almeno, per loro, hanno una direzione e si misurano con quella.

Il dramma è tutto europeo, con l’Unione  che subisce gli americani, e che non sa darsi rapporti internazionali degni delle sua capacità, una storia di  ottima diplomazia , e avere rispetto dei popoli e società con cui si relaziona. Chiusa al dialogo, incapace di capire gli altri , le ragioni dell’altra parte del mondo.

Che rinnega la storia di tutto il nostro continente , che aveva fatto tesoro del dramma della seconda guerra mondiale.

Un atteggiamento tardo colonialista, suprematista, un bluff e basta.

Il problema del nostro paese, e non solo , è che quando si osservano le prese di posizione del governo e delle opposizioni, che dovrebbero pensarla differente su argomenti come politica della sicurezza in Europa, leggi rapporti con la Russia,  ma anche  sulla  Cina,  sul genocidio in Palestina, riguardo al Nobel  per la pace alla Machado, quindi America Latina, si osserva una uniformità imbarazzante della politica nostrana.

Un atteggiamento che non solo non capisce le ragioni del l’interlocutore,  ma anche polarizzando la discussione , estremizza le posizioni, emarginando di fatto le voci dissenzienti.

Quello che sta succedendo nel nostro paese e in tutto il nostro continente.

Così si spiega l’aggressione di Calenda in Tv, la narrazione ufficiale  è quella. E  disumanizzando l’avversario,  i russi ,quindi Putin , si spinge a  continuare una guerra, persa, sul sangue degli ucraini, si crea un nemico esistenziale, la Russia, che giustifica una politica di riarmo, orchestrata , con il consenso di  quasi tutti i governi europei, da una commissione europea, pessima, come , pessima è la commissaria Von der Leyen, come pessima  è la sua cricca.

È il delirio di una elite , un delirio non so quanto voluto, non so quanto subito, sicuramente utilizzato da chi realmente gestisce il potere manovrando questi burattini.

Un delirio pericoloso, che sembra cercare un pretesto, un casus belli che potrebbe farci sprofondare in un conflitto con la più grande potenza militare, e nucleare del pianeta.

Elite che  ripeto ancora non capiscono il mondo,  come anche le società che, dovrebbero , rappresentare.

In Italia e in Europa, ora, non vedo  differenze importanti  tra governi e opposizione, uniti dalla stessa follia.

Con , nel giorno della festa delle forze armate, il solito, ineffabile presidente della repubblica Mattarella, che sussurra al ministro della difesa le solite, per lui, parole , per me imbarazzanti , sul bisogno di armarsi per combattere il pericolo russo.




giovedì 6 novembre 2025

Il fango e la neve. Viaggio nei luoghi della Grande Guerra di Paolo Rumiz (Bottega Errante Edizioni)

"Ne avrei di storie da raccontare, ma temo che il mio diario diventi altra cosa, una delle città invisibili di Calvino, un porto sepolto di Ungaretti. Ora tutto cambia. Il treno va, sferraglia sul mare. Presto è prima linea…" (Paolo Rumiz). Dal Monte Grappa all’Altopiano di Asiago, dall’Isonzo a Redipuglia, da Trieste al Passo del Tonale: tappa per tappa, Rumiz viaggia, pianta la tenda, calpesta la terra dei luoghi della Prima guerra mondiale. Un libro che è un canto poetico e crudo, di rabbia e speranza, di meraviglie e sconforti. Un reportage che ha al centro l’assurdità della guerra, di tutte le guerre passate e contemporanee, e che racconta la storia di ragazzi, di soldati, di famiglie. Con la sua straordinaria penna, ci fa entrare nel cuore dei luoghi “sacri” di un conflitto che ha aperto il Secolo breve e ha segnato l’Europa per sempre




Declino Fuori Controllo: Le Guerre in Ucraina e Venezuela

Richetti - Le autorità libiche hanno assicurato alla giustizia #AlMasri,(05.11.25)

Zohran Mamdani sindaco di New York, nuovo idolo dei globalisti: confronto Borgonovo-Sismondini-Marfè

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Guasto è il mondo di Tony Judt (Mondadori)

  C’è qualcosa di profondamente sbagliato nel nostro modo di vivere. Per decenni abbiamo trasformato in virtù il perseguimento dell’interess...