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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Più che dare risposte sensate ...

«Più che dare risposte sensate, una mente scientifica formula domande sensate.» Claude Lévi-Strauss

venerdì 7 novembre 2025

Approdo per noi naufraghi. Come costruire la pace di Elena Basile (PaperFIRST)

Un appello lucido e necessario: ripartire dai valori fondanti dell’Europa per uscire dalla crisi del liberalismo, del multilateralismo e della democrazia svuotata. Tra analisi e visione, una proposta per non arrendersi al disincanto.


Un approdo esiste. Ripartire dai valori umanistici e dai princìpi delle costituzioni democratiche europee è possibile. Il saggio apre un dibattito, indica una direzione di marcia. I popoli europei vogliono una riforma radicale della società in accordo con i valori di libertà e giustizia sociale, pace e prosperità. I naufraghi possono ancora salvarsi. Siamo consapevoli tuttavia della tempesta nelle cui acque rischiamo di annegare. Questo volume analizza la crisi del liberalismo democratico e del multilateralismo. Il dialogo e la lotta tra capitale e lavoro degli anni Settanta sono scomparsi. Il capitalismo finanziario trionfa e porta alla società dell’1%. L’autrice esamina i meccanismi essenziali dell’Unione europea che ha tradito i suoi stessi princìpi. L’Ue non conosce la divisione dei poteri tra legislativo, esecutivo e giudiziario, non ha legittimità democratica. Maastricht ha codificato il neoliberismo e messo da parte le riforme sociali. In un orizzonte che resta tragicamente europeo, è necessario un cambio di paradigma. Si riparte dalla cooperazione e dalla solidarietà, dalla pace in un mondo multipolare dove l’Europa ritrovi il suo posto. Costruire il multilateralismo senza doppi standard, il dialogo interculturale e interreligioso, il diritto contro la forza, la giustizia sociale, la mediazione diplomatica sono obiettivi ancora vivi. Si può contrastare la barbarie che avanza, il libro indica una strada e apre un confronto




Dialoghi scomodi... #33 a cura di Leonardo Elia

Il caso Gabriele Nunziati: licenziato per aver fatto una domanda su Israele

La Dittatura di CORPORATE AMERICA: come gli USA monopolizzano il mercato con i tuoi soldi

Shutdown Usa, Trump accusa i democratici: «Sono kamikaze»

Manovra, Conte: "È la più "draghiana" mai concepita, non ci sono misure per la crescita"

La Cisgiordania non fa notizia!

Tutti contro Tutti, il video editoriale di Lucio Caracciolo

Zygmunt Bauman- laurea honoris causa Università del Salento

Zygmunt Bauman: Un’avventura chiamata Europa 01 04 2004 ARCHIVIO 2004 #thinkingstorage

Zygmunt Bauman: 'No one is in control. That is the major source of contemporary fear'

Zygmunt Bauman. Interview from documentary. Liquid modernity

La solitudine del cittadino globale di Zygmunt Bauman (Feltrinelli)

"La libertà individuale può essere solo il prodotto di un impegno collettivo."

Alle glorie della nuova era globale si contrappone la solitudine dell'uomo comune: la socialità è incerta, confusa, sfocata. Si scarica in esplosioni sporadiche e spettacolari per poi ripiegarsi esaurita su se stessa. Per porre un freno a questo processo occorre ritrovare lo spazio in cui pubblico e privato si connettono: l'antica agorà, in cui la libertà individuale può diventare impegno collettivo. Postfazione di Alessandro Dal Lago




Sull'aggressione verbale che ha subito il professor J. Sachs nella trasmissione di Formigli da parte del senatore Calenda - Intervento di Leonardo Elia

 “Nella discussione scientifica si dimostra più ‘avanzato’ chi si pone dal punto di vista che l’avversario può esprimere un’esigenza che dev’essere incorporata nella propria costruzione.”

Antonio Gramsci da “i quaderni dal carcere”.

Essere radicali non vuol dire essere estremisti, ma più semplicemente andare alla radice del problema, per meglio comprenderlo e in una dialettica politica, cercare di porre delle basi comuni all’interlocutore, e/o avversario. Il dialogo, semplicemente.

Nei rapporti internazionali  questa si chiama  diplomazia, che di fatto esiste sempre , anche quando non appare apertamente come  nei conflitti.

Detto questo parliamo della vera e propria aggressione verbale che ha subito  il professor  J. Sachs nella trasmissione di Formigli da parte del senatore Calenda.

Quest’ultimo  ha avuto in passato incarichi ministeriali, anche importanti.

Invece J. Sachs, professore della Columbia University, è un testimone oculare , e di livello,  di tutti i cambiamenti che sono avvenuti in Russia e Ucraina, e non solo, negli ultimi 30 anni, avendo collaborato sul terreno  a lungo con il Dipartimento di Stato.

Quando parla della guerra in Ucraina esprime delle idee assolutamente condivisibili, sottolineando le responsabilità occidentali , responsabilità , aggiungo io, che sono costate la vita di centinaia di migliaia di ucraini. Profondo conoscitore dei travagliati momenti successivi all’implosione dell’Unione Sovietica, perché inviato lì dalle amministrazioni americane.

 La cosa che mi ha colpito è stata la reazione , rabbiosa , di Calenda, che ha dato del bugiardo al professore, perché con la sua narrazione mette in discussione le basi della politica europea nei confronti di Mosca, e non solo.

Non mi va di perder tempo a commentare il comportamento del senatore.

Ma vanno sottolineate alcune cose.

La prima che questo comportamento offensivo da parte di un ospite è stato permesso, e di fatto tollerato dal conduttore della trasmissione, che ha avuto , secondo me un atteggiamento “tiepido” nei confronti del comportamento villano del parlamentare italiano, tra l’altro un abituè dei talk show nostrani, e questo lo dice lunga  sulla selezione degli ospiti nelle trasmissioni  .

Ma principalmente , ricordando il pensiero di Gramsci con cui ho aperto questo mio intervento, l’impossibilità di condividere, anche come tentativo , un piano di discussione  comune con l’interlocutore, su argomenti tanto importanti.

Il dramma dell’occidente è la totale incapacità di capire gli altri, le ragioni degli altri.

Gli Usa  hanno  la stella polare dell’interesse nazionale,  espresso   spesso contraddittoriamente da Trump e dalla sua cerchia. Non capiscono l’altra parte del mondo, ma almeno, per loro, hanno una direzione e si misurano con quella.

Il dramma è tutto europeo, con l’Unione  che subisce gli americani, e che non sa darsi rapporti internazionali degni delle sua capacità, una storia di  ottima diplomazia , e avere rispetto dei popoli e società con cui si relaziona. Chiusa al dialogo, incapace di capire gli altri , le ragioni dell’altra parte del mondo.

Che rinnega la storia di tutto il nostro continente , che aveva fatto tesoro del dramma della seconda guerra mondiale.

Un atteggiamento tardo colonialista, suprematista, un bluff e basta.

Il problema del nostro paese, e non solo , è che quando si osservano le prese di posizione del governo e delle opposizioni, che dovrebbero pensarla differente su argomenti come politica della sicurezza in Europa, leggi rapporti con la Russia,  ma anche  sulla  Cina,  sul genocidio in Palestina, riguardo al Nobel  per la pace alla Machado, quindi America Latina, si osserva una uniformità imbarazzante della politica nostrana.

Un atteggiamento che non solo non capisce le ragioni del l’interlocutore,  ma anche polarizzando la discussione , estremizza le posizioni, emarginando di fatto le voci dissenzienti.

Quello che sta succedendo nel nostro paese e in tutto il nostro continente.

Così si spiega l’aggressione di Calenda in Tv, la narrazione ufficiale  è quella. E  disumanizzando l’avversario,  i russi ,quindi Putin , si spinge a  continuare una guerra, persa, sul sangue degli ucraini, si crea un nemico esistenziale, la Russia, che giustifica una politica di riarmo, orchestrata , con il consenso di  quasi tutti i governi europei, da una commissione europea, pessima, come , pessima è la commissaria Von der Leyen, come pessima  è la sua cricca.

È il delirio di una elite , un delirio non so quanto voluto, non so quanto subito, sicuramente utilizzato da chi realmente gestisce il potere manovrando questi burattini.

Un delirio pericoloso, che sembra cercare un pretesto, un casus belli che potrebbe farci sprofondare in un conflitto con la più grande potenza militare, e nucleare del pianeta.

Elite che  ripeto ancora non capiscono il mondo,  come anche le società che, dovrebbero , rappresentare.

In Italia e in Europa, ora, non vedo  differenze importanti  tra governi e opposizione, uniti dalla stessa follia.

Con , nel giorno della festa delle forze armate, il solito, ineffabile presidente della repubblica Mattarella, che sussurra al ministro della difesa le solite, per lui, parole , per me imbarazzanti , sul bisogno di armarsi per combattere il pericolo russo.




giovedì 6 novembre 2025

Il fango e la neve. Viaggio nei luoghi della Grande Guerra di Paolo Rumiz (Bottega Errante Edizioni)

"Ne avrei di storie da raccontare, ma temo che il mio diario diventi altra cosa, una delle città invisibili di Calvino, un porto sepolto di Ungaretti. Ora tutto cambia. Il treno va, sferraglia sul mare. Presto è prima linea…" (Paolo Rumiz). Dal Monte Grappa all’Altopiano di Asiago, dall’Isonzo a Redipuglia, da Trieste al Passo del Tonale: tappa per tappa, Rumiz viaggia, pianta la tenda, calpesta la terra dei luoghi della Prima guerra mondiale. Un libro che è un canto poetico e crudo, di rabbia e speranza, di meraviglie e sconforti. Un reportage che ha al centro l’assurdità della guerra, di tutte le guerre passate e contemporanee, e che racconta la storia di ragazzi, di soldati, di famiglie. Con la sua straordinaria penna, ci fa entrare nel cuore dei luoghi “sacri” di un conflitto che ha aperto il Secolo breve e ha segnato l’Europa per sempre




Declino Fuori Controllo: Le Guerre in Ucraina e Venezuela

Richetti - Le autorità libiche hanno assicurato alla giustizia #AlMasri,(05.11.25)

Zohran Mamdani sindaco di New York, nuovo idolo dei globalisti: confronto Borgonovo-Sismondini-Marfè

POKROVSK “RAPIDO PEGGIORAMENTO” E “PROGRESSIVAMENTE ASSORBITA”, MA KIEV NEGA L’ACERCHIAMENTO

Quer pasticciaccio brutto della Meloni (su Almasri). E la "rivoluzione" che arriva da New York

Tutti contro tutti 1/a parte. Il cambio di regime in America - Caracciolo a Mappa Mundi

"Il narcotraffico non c'entra. Trump vuole il petrolio". La preoccupazione per il Venezuela

To Be STEFANO DONNO: Il Green Deal all'italiana: così l'Europa "trucca" il clima con i crediti di carbonio - ecco cosa ne penso

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25 appuntamenti col sicario + 2 di Tomaso Kemeny (I Quaderni del Bardo Edizioni)

 “25 appuntamenti col sicario + 2”  è il titolo della recentissima opera di Tomaso Kemeny : il poemetto, più altri due componimenti: “Nella Grotta”  e  “Candore” (i Quaderni del Bardo edizioni di Stefano Donno, 2021, pagg.139). Il libro è corredato da una serie di quadri dipinti dall’artista Paola Scialpi, riprodotti in bianco e nero, che illustrano uno per uno i 25 frammenti del poemetto e le due poesie in più della raccolta. Impaginato nel classico formato quadrato tipico ormai delle edizioni “iQuaderni del Bardo” di Lecce, questo nuovo lavoro di Kemeny e della pittrice Paola Scialpi sorprende per l’eleganza (pagine bianche, che nella successione delle immagini  in nero propongono una sua personale e originale lettura dell’opera poetica di Kemeny, quasi fossero realtà oniriche le singole soste dei 25 frammenti sulla vita, sul destino, sull’amore, sulla Bellezza, sulle disillusioni e tuttavia anche sulla speranza di un finale rinnovamento umano e intellettuale del poeta ottantenne ma anche della società che finora non ha soddisfatto) e per l’efficacia dell’abbinamento tra testi e immagini. Il libro è arricchito da quattro “letture” di quattro scrittori/poeti: Donato Di Poce, Laura Garavaglia, Chiara Evangelista. Il quarto sono io: per questo, ritengo utile e anche doveroso, pubblicare, in questo blog di cui sono responsabile, il mio intervento per intero, che di fatto può essere recensione. (ottavio rossani)

Interventi critici di Donato Di Poce, Chiara Evangelista, Laura Garavaglia, Ottavio Rossani

INFO LINK

https://poesia.corriere.it/2021/03/23/tomaso-kemeny-25-appuntamenti-col-sicario-2-nuova-opera-poetica-illustrata-con-i-dipinti-di-paola-scialpi/

 

Anche SOGLIE: Recensioni formato francobollo (2012-2024) di Franco Manzoni (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Un viaggio tra i versi della poesia contemporanea in compagnia di 300 nomi e 100 case editrici, da Interlinea a Marcos y Marcos, da La Vita Felice a Moretti & Vitali, passando per piccole realtà coraggiose come Prova d’Autore, Aragno, Puntoacapo, Corsiero, Edizioni Il Foglio, Book Editore e molte altre. Un vero atlante della poesia italiana (e non solo) del nuovo millennio

INFO LINK

https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2025/05/soglie-recensioni-formato-francobollo.html

 




Tomaso Kemeny recensisce Blue di Attila F. Balázs (Trad. dall'inglese di Laura Garavaglia) iQdB Ed.

To Be STEFANO DONNO: La guerra dei 200 avvocati: la vera sfida di Mamdani non è Trump, è il suo stesso programma - ecco cosa ne penso

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Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano di Francesco Costa (Mondadori)

Attraverso un racconto frastagliato e mai lineare, come la realtà che descrive, Francesco Costa ci accompagna in un sorprendente viaggio on ...