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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Più che dare risposte sensate ...

«Più che dare risposte sensate, una mente scientifica formula domande sensate.» Claude Lévi-Strauss

mercoledì 29 ottobre 2025

La scomparsa della verità. Social media e manipolazione dei fatti. Come possiamo difenderci di Steven Brill (Neri Pozza)

«Un’inchiesta innovativa, documentata e onesta di due dei dilemmi centrali del nostro tempo: cos’è la verità, e dove trovarla». - Bob Woodward

«La scomparsa della verità è la storia definitiva di un mondo in crisi, e un tentativo di affrontare questa crisi. Dalla Silicon Valley a Madison Avenue, dal 6 gennaio a Mosca, Brill ha dato un filo conduttore coerente a tutte le vicende che ci hanno diviso, ossia l’impossibilità di trovare una verità condivisa». - The New York Times


Quello della formazione dell’opinione pubblica in rete, all’interno di un ecosistema totalmente disintermediato, è il tema più importante della nostra contemporaneità, che può minare le fondamenta stesse della democrazia. Steven Brill esamina il “mix tossico” di disinformazione, informazioni errate, miti, “fatti” alternativi e teorie del complotto che sono proliferati online, portando a una mancanza di fede nelle verità condivise, sfiducia nella legittimità della scienza e della competenza e un’erosione del nostro senso di comunità. Sottolineando l’urgenza di una profonda presa di coscienza collettiva, l’autore restituisce in questo saggio un quadro nitido e senza infingimenti della situazione, e traccia una strada per evitare che la rivoluzione digitale ci travolga definitivamente: vigilare sugli algoritmi pericolosi, chiedere la fine dell’anonimato online, verificare l’attendibilità delle notizie in rete e promuovere l’alfabetizzazione informativa per gli studenti. Un libro tanto documentato quanto drammaticamente attuale, perché mai come oggi si rivela profetico il paradosso di Oscar Wilde: «Chi dice la verità, prima o poi, viene scoperto» Se persone diverse credono a versioni diverse della verità, significa che non ne esiste una reale, condivisa da tutti. Al suo posto troviamo menzogne, “realtà” inventate di sana pianta, manipolazioni, distorsioni e paranoie; il caos soppianta la ragione e la civiltà; il potere non deriva dalla discussione rigorosa delle idee all’interno del processo democratico, ma viene dato a chi riesce a seminare più diffidenza per raggiungere i propri scopi.




ZELENSKY NEGA IL DISASTRO A POKROVSK

Intervento lucido di Massimo D'Alema su Gaza e Israele

Napoli Città Anticamorra, Consiglio comunale solenne

Bari decolla con nuove rotte, Brindisi perde quota

Confronto in commissione sull'emergenza abitativa

Ranucci: “In Rai mi hanno chiesto di togliere genocidio dal titolo della puntata”

«Fuori i sionisti dalle università»: pro Pal interrompono un incontro a Ca' Foscari di Venezia

Lettera aperta a Sergio Mattarella - L’Italia che Lei non vede più!

Meloni-Orban: incontro al vertice, intervista a Marco Rizzo

Terza guerra mondiale, Marco Rizzo: "Pur di restare a galla, politici europei ci mettono a rischio"

Gaza, Israele rade al suolo la tregua (dando la colpa, come sempre, a Hamas)

Jebreal: "Ogni volta che non processiamo crimini di guerra apriamo a crimini più gravi"

martedì 28 ottobre 2025

Operai e contadini non vi capiscono di Vladimir Majakovskij a cura di Amedeo Anelli (Bibliotheka Edizioni)

 Il 14 aprile 1930 Vladimir Majakovskij si suicida. I motivi di natura personale si intrecciano al definitivo fallimento degli ideali socialisti e comunisti in cui aveva creduto con passione ed energia. Nei modi e nelle soluzioni egli aveva affrontato un campo ampio di esperienze, rinnovando in modo iperbolico non solo il linguaggio, ma l'intero sistema delle arti e della comunicazione, e si era interrogato sul ruolo dell'intellettuale nei rapporti con la società e con il potere. Un ruolo che erompe in questi scritti che traghettano l'autore dal contesto temporale in cui visse nel mondo di oggi, schiavo dei mass media e di una comunicazione onnipervasiva




DIEGO FUSARO: Mario Draghi: "Europa sotto attacco"

Sanzioni, guerra, mondo multipolare. Il punto di Orsi e Santi

Argentina, Milei esulta per la netta vittoria del suo partito alle elezioni di medio termine

Dal Venezuela al Venezuela, relazione introduttiva di Lucio Caracciolo - Le Giornate del Mare 2025

Orban a Palazzo Chigi - Agorà 28/10/2025

COSA STA SUCCEDENDO NEL MONDO? 🗺️ DARIO FABBRI passa dal BSMT!

"Sono filo russo perchè sono innamorato. Essere russo non è una colpa". Paolo Nori, Festa del Fatto

Badanti e babysitter, il Comune istituisce il Registro

Mastro alla guida dell'autorità portuale del MAM

lunedì 27 ottobre 2025

La lunga notte dell'Idroscalo. Il delitto Pasolini di Daniele Piccione (Mimesis)

Nella notte tra il 1° e il 2 novembre 1975, all’Idroscalo di Ostia, Pier Paolo Pasolini viene massacrato. Ma dietro quel corpo abbandonato sulla terra battuta non c’è solo un delitto. Si nasconde un mistero che attraversa la storia d’Italia e che, a mezzo secolo di distanza, continua a sfuggire alla verità ufficiale. Il fermo del minorenne Giuseppe Pelosi, la sua mezza confessione, il processo, la condanna: tutto sembra risolversi in una rappresentazione di criminalità comune. Eppure, fin da subito, affiora il sospetto che il ragazzo non abbia agito da solo, che dietro di lui si celino presenze più oscure. Non solo barbarie, dunque, ma messinscena. Qualcuno colpì. Qualcun altro lasciò fare. Daniele Piccione, in questo volume affascinante e documentato, riparte da ciò che è stato detto, da ciò che è stato rimosso e da ciò che si è scelto di non vedere. Ricostruisce la prima metà degli anni Settanta, un periodo segnato da stragi, violenze sommerse e giochi di potere annidati nelle pieghe della Repubblica. Un percorso a ritroso che attraversa gli ultimi anni di Pasolini, inseguendo le sue parole, le sue opere, le sue battaglie, fino ad arrivare a un punto preciso della storia italiana: il dicembre del 1969, quando una bomba devasta la sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura a Milano. È la strage di Piazza Fontana, l’innesco di una frattura profonda che squarcia la superficie della Repubblica. Da quel momento qualcosa si incrina. Ed è lì, nel profondo cratere aperto sul pavimento dall’esplosione, che comincia, lenta e inesorabile, la lunga morte di Pier Paolo Pasolini




Il mondo sta cambiando: immaginare il futuro e reagire con efficacia per non restare indietro

Tony Chichiarelli: il falsario della Repubblica

Cosa significa per la Francia l’incarcerazione di Sarkozy. Il posto delle donne nella legge di bilancio

Canfora smonta il mito dell'Europa: "Un cadavere pilotato da Londra e ridotto al ridicolo"

Travaglio: tutta la verità su Berlusconi

Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano di Francesco Costa (Mondadori)

Attraverso un racconto frastagliato e mai lineare, come la realtà che descrive, Francesco Costa ci accompagna in un sorprendente viaggio on ...