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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile
Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile
Ipse dixit ...
Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha.
Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme.
Seneca - Il Tempo
Dubitando ....
Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone
Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio
Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio
Più che dare risposte sensate ...
«Più che dare risposte sensate, una mente scientifica formula domande sensate.» Claude Lévi-Strauss
GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
martedì 16 settembre 2025
lunedì 15 settembre 2025
Memoria rossa. La Cina dopo la Rivoluzione culturale di Tania Branigan (Iperborea)
Carnefici e vittime, rancori irrisolti e colpe da espiare: è il lascito della Rivoluzione culturale, il movimento che, tra il 1966 e il 1976, sradicò tradizioni millenarie e diede vita alla Cina di oggi. Un decennio in cui nessuno rimaneva a lungo innocente o colpevole e l’unica verità, volubile e incerta, era il pensiero di Mao, che regolava ogni sfaccettatura della vita quotidiana. Tania Branigan ha incontrato e intervistato decine di sopravvissuti, pronti a ricordare ciò che lo stato cinese vorrebbe rimuovere. Un avvocato che da bambino denunciò la madre, colpevole di aver criticato Mao tra le mura di casa. Un compositore di Pechino deportato, torturato e poi riabilitato. Un’anziana di Chongqing che racconta la giovinezza che non ha mai vissuto, perché è stata costretta a trasferirsi nella miseria delle campagne. Il vedovo della professoressa Bian, uccisa dalle sue studentesse nell’Agosto rosso, e Song Binbin, la sua carnefice, che fu acclamata da Mao e oggi cerca di scagionarsi. Un coro dissonante di voci che ricostruiscono il passato e illuminano il presente della Cina di Xi Jinping: un regime prospero che mantiene il controllo assoluto sui suoi sottoposti, ma oggi alla delazione preferisce telecamere e software di riconoscimento facciale. E costringe i cittadini a ignorare le macerie della storia. Ma è possibile cancellare un ricordo traumatico? È sufficiente il benessere economico per dimenticare ferite così profonde? Unendo al rigore del grande reportage l’empatia della romanziera, Branigan racconta le derive pericolose di un paese che ha seppellito il suo passato: un destino da cui nessuno può sentirsi immune, nemmeno un Occidente che non vuole vedere lo sgretolarsi dei suoi valori democratici
domenica 14 settembre 2025
Il libro nero. Il genocidio nazista nei territori sovietici 1941-1945 di Il'ja Ehrenburg, Vasilij Grossman e a cura di Arno Lustiger (Mondadori)
Nelle file dell’esercito tedesco che nel giugno del 1941 attaccò e invase l’Unione Sovietica c’erano decine di migliaia di uomini della Gestapo e delle SS ai quali Hitler aveva espressamente ordinato di «cancellare dalla faccia della terra» ebrei, bolscevichi e altre «razze inferiori». Il genocidio fu messo in atto con atroce zelo, soprattutto nei confronti degli ebrei. Mentre i roghi dei ghetti e i forni dei campi della morte erano ancora accesi, a Mosca sorgeva il Comitato ebraico antifascista, intenzionato ad animare la resistenza contro lo sterminio degli ebrei russi. Dopo la controffensiva dell’Armata Rossa, artisti, scrittori e intellettuali ebrei, tra i quali Vasilij Grossman e Il’ja Erenburg, percorsero i territori sovietici e non solo occupati dai tedeschi intervistando i sopravvissuti e raccogliendo diari, lettere, appunti dei «sommersi», in un viaggio dalle sponde del Baltico alla Crimea, dalla strage di Marjupol’ al ghetto di Varsavia, ai campi di Treblinka e Auschwitz. Testimonianze sulla «soluzione finale» nell’Europa orientale destinate a diventare un libro. Tuttavia, dopo il 1945, il Comitato ebraico antifascista attirò i sospetti di Stalin e dei servizi segreti sovietici, che accantonarono il progetto di pubblicazione e attuarono una vera e propria persecuzione nei confronti dei collaboratori di Grossman ed Erenburg. Irina, figlia di quest’ultimo, riuscì però a salvare una copia del volume, che finalmente, dopo edizioni parziali negli USA, in Romania, Israele e Ucraina, uscì in Germania nel 1994 ridando voce a innumerevoli vittime della più grande pulizia etnica del Novecento
sabato 13 settembre 2025
Gaza Meloni. La politica estera di uno Stato satellite di Alessandro Orsini (Piemme)
Questo libro affronta le questioni più tragiche e attuali della politica internazionale, dal bombardamento di Gaza alla guerra tra Iran e Israele. Con la sua prosa semplice e dissacrante, Alessandro Orsini ci aiuta ad acquisire una conoscenza più profonda delle democrazie occidentali e della politica estera dell'Italia. Richiamandosi alla "scuola del sospetto" – Marx, Nietzsche, Freud – Orsini solleva molte domande invise all'uomo-massa: le democrazie occidentali sono moralmente superiori alle dittature? Giorgia Meloni ha difeso o ha affossato i palestinesi? Antonio Tajani ha protetto o ha avversato Netanyahu? Il primo capitolo ricostruisce il dibattito sul genocidio a Gaza. Il secondo capitolo espone la tesi dell'autore attraverso il «paradosso della violenza estrema», secondo cui il genocidio può avvenire anche senza spargimento di sangue. Il terzo capitolo analizza le decisioni politicamente più rilevanti di Giorgia Meloni verso Gaza nei giorni dello sterminio dei palestinesi. Il quarto capitolo confronta le decisioni dei leader europei che hanno sfidato Netanyahu con quelle di Meloni. Il quinto capitolo parla della penetrazione della Nato nelle università italiane per reclutare professori-propagandisti. Alessandro Orsini, richiamandosi alla lezione di Jung, costringe le democrazie occidentali a confrontarsi con la propria "ombra", quella parte negativa della personalità rifiutata o proiettata sugli altri per i suoi contenuti inaccettabili. Questo libro contiene un attacco inesorabile all'uomo-massa: l'uomo che vive di pregiudizi e luoghi comuni sulla politica internazionale ripetuti pappagallescamente senza alcuno spirito critico
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Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano di Francesco Costa (Mondadori)
Attraverso un racconto frastagliato e mai lineare, come la realtà che descrive, Francesco Costa ci accompagna in un sorprendente viaggio on ...
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