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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Più che dare risposte sensate ...

«Più che dare risposte sensate, una mente scientifica formula domande sensate.» Claude Lévi-Strauss

martedì 6 maggio 2025

Genocidio. Quello che rimane di noi nell'era neo-imperiale di Rula Jebreal (Piemme)

 Tra autobiografia e lucida analisi politica, Genocidio è un libro duro ma necessario che richiama la società civile e la politica alle sue responsabilità, alle sue colpe, alle sue verità di comodo e omissioni. Perché, se il silenzio è comunque una forma di complicità, è anche la leva attraverso cui tutti rischiamo di saltare oltre l'ordine democratico, verso nuove giungle dominate dalla legge del più forte.


«Dopo una vita trascorsa a interrogarmi, personalmente e professionalmente, su come il mondo abbia potuto permettere catastrofi come l'Olocausto, ho trovato la risposta tra le macerie nella mia terra martoriata, a migliaia di chilometri di distanza dai campi di sterminio europei. Scrivo questo libro perché il genocidio di Gaza mi ha cambiata nel profondo. Ha rivelato il vuoto morale e politico di un mondo che riduce l'umanità a una gerarchia di morte. Scrivo affinché nessuno, in futuro, possa dire di non sapere o che non poteva sapere. Scrivo nella speranza che ci sia ancora tempo per fermare l'espansione del genocidio coloniale di Israele in tutta la Palestina. Scrivo perché lo slogan "mai più" diventi una chiamata all'azione. Scrivo perché, anche quando tutto sembra perduto, le parole sono tutto ciò che rimane, e con esse l'obbligo morale di ricordare e resistere. Scrivo perché le mie parole possano aiutare a impedire che il genocidio di Gaza diventi una dottrina da esportare nel resto del mondo, un modello da applicare ogni volta che il potere decida di avere ragione della ragione, minacciando la sicurezza e l'esistenza dell'umanità stessa.»



L'inganno dei confini. Come la geografia governa il mondo di Simone Guida (Gribaudo)

 Con uno stile ironico e coinvolgente, attraverso storia, geopolitica e attualità, Simone Guida svela le contraddizioni delle frontiere moderne, interrogandosi su un futuro senza muri. Perché i confini non sono altro che convenzioni, eppure decidono chi siamo, come viviamo i nostri giorni, dove possiamo andare e quali guerre si combatteranno domani. I confini non sono linee tracciate sulla Terra, ma cicatrici della storia.


I confini sono reali o solo un’illusione? Da sempre l’umanità li traccia per separare popoli, culture e campi d’influenza del potere; anche se il primo uomo nello spazio, Jurij Gagarin, ha smentito secoli di storia con un semplice sguardo: «Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini». La realtà dei fatti è che queste linee immaginarie hanno modellato il corso degli eventi e condizionato le vite di milioni di persone. L’inganno dei confini esplora il paradosso di un mondo diviso da barriere spesso arbitrarie: dall’Africa, sezionata con il righello alla Conferenza di Berlino, ai Balcani, dove il crollo della Jugoslavia ha stravolto le mappe, riscritte a colpi di guerre sanguinose. E perché il Gambia è una sottile striscia incastrata nel Senegal? Per quale motivo Cipro è divisa in quattro tra Grecia, Turchia, ONU e Regno Unito? E come può un confine attraversare una casa, come accade a Baarle-Hertog, tra Belgio e Paesi Bassi?



Comunità russa ricorda il "Reggimento immortale" a 80 anni dalla vittoria sul nazifascismo

Come il Neoliberismo svuota la lotta politica: tra rivoluzione passiva ed estetica del dissenso

Israele intensifica le operazioni militari su tutti i fronti. La Romania non sarà più la stessa.

Meloni, la stoccata del prof. Tomaso Montanari: "I suoi progetti non sono affatto moderati"

Netanyahu: "Invaderemo Gaza per restare e distruggere Hamas, sposteremo la popolazione"

Bruxelles - MO. GAZA, L'UE: ISRAELE REVOCHI IL BLOCCO AGLI AIUTI UMANITARI (05.05.25)

A Gerusalemme israeliani spaccati davanti al piano di conquista di Gaza

La SFIDA di Simion e Georgescu all'ESTABLISHMENT EUROPEO: perché la DESTRA AVANZA in Romania?

“Noi siamo altro”: oltre mille ragazzi per dire No alla violenza

lunedì 5 maggio 2025

Perché Taiwan conta. Breve storia di una piccola isola che decide il nostro futuro di Kerry Brown (Einaudi)

 Che cosa significa essere taiwanese oggi? Vedere il nome del luogo in cui vivi comparire in così tanti telegiornali, la maggior parte dei quali afferma che, se ci sarà una Terza guerra mondiale, è lì che avrà inizio? Ascoltare gruppi di esperti, commentatori e politici parlare di te e dei tuoi concittadini come di un «problema»? Venire salutati come una delle economie cruciali del mondo perché producete i semiconduttori più avanzati, sui quali il resto del pianeta fa affidamento? Sapere che, ciò nonostante, il novanta per cento dei leader di quei Paesi non riconosce il vostro come tale? E che, soprattutto, siete considerati - per un caso alla nascita - al centro della sfida geopolitica probabilmente più seria del XXI secolo? Ecco perché Taiwan, pur essendo un'isola così piccola, conta molto più di quello che sembra e tenerla d'occhio diventa importante. In questo senso il libro di Kerry Brown è sicuramente una guida indispensabile e tempestiva.




La deriva dell’Occidente di Franco Cardini (Laterza)

 «Un invito a riflettere sull’eredità tragica del colonialismo e a rimettere in discussione il modo in cui è stato gestito finora il processo di globalizzazione.» - Paolo Mieli, Corriere della Sera

«Al bando i pregiudizi! Quando il confronto è intellettualmente onesto diviene il sale del progresso delle idee. A questo contribuisce il libro di Franco Cardini.» - Mario Capanna, l’Unità


Di cosa parliamo quando parliamo di Occidente? Dopo l’elezione di Trump, sembra giunto al termine quel concetto di Occidente tutto geopolitico, dove Europa occidentale e Stati Uniti, difensori di democrazia e libertà, si contrapponevano alla ‘barbarie’ orientale, russa e cinese. Intanto, Giappone, Cina e India propongono altri Occidenti, portatori di altre ‘modernità’, contrapposte – o comunque alternative – alla modernità occidentale. Stiamo assistendo al crollo dell’Occidente così come lo abbiamo conosciuto?



Caracciolo a DiMartedì: "Trump-Zelensky a San Pietro, colpo da maestro del Vaticano"

Ovadia: «È ora che noi diciamo che il PD è un partito di centro destra e i moderati si fottano»

Confronto Parsi - Sachs: “Il riarmo è concretezza al trattato di Lisbona”. Sachs: ...

De Luca: "Non rispetti le donne? Ti devi vergognare, non sei un uomo, sei un miserabile"

Ucraina, odio tremendo tra Putin e Zelensky - Agorà 05/05/2025

Seggi aperti per le elezioni comunali in Trentino-Alto Adige

“Detto tra noi”, personaggi popolari e famosi nelle interviste di Nicola Apollonio

“Dolcemente complicate”: la mostra di José Maria Pena

domenica 4 maggio 2025

Fondato sulla sabbia. Un viaggio nel futuro di Israele di Anna Momigliano (Garzanti)

In questo libro Anna Momigliano fotografa l'identità di un mondo di cui parliamo tutti pur sapendone molto poco, e ci consegna, in una ricostruzione solida e chiarissima, gli strumenti necessari per riconoscere nella guerra in Medio Oriente, riaccesa nel 2023, l'esito di una trasformazione che era in atto già da lungo tempo e cui la paura e il desiderio di vendetta non hanno fatto altro che dare il colpo finale.

«Quando sono tornata in Israele, circa otto mesi dopo il 7 ottobre, ho trovato una nazione scossa, incattivita, spaventata in balia di un senso di inevitabilità. Per capire cosa è diventato Israele dopo quel giorno, bisogna capire cosa stava diventando già prima.»


Per capire cosa è diventato Israele dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, dobbiamo innanzitutto chiederci cosa stesse diventando già prima di quel giorno. Israele è un paese giovane, dove l'età media è di ventinove anni e le cose cambiano con una rapidità difficile da immaginare. È anche un paese pieno di contraddizioni: da un lato gli ebrei ultraortodossi, molti dei quali non si identificano nell'idea moderna di democrazia, dall'altro i palestinesi con cittadinanza israeliana, che a propria volta non si identificano nell'idea di stato ebraico; da una parte un fortissimo legame con il passato e le tradizioni, dall'altra uno straordinario slancio verso il futuro della ricerca e delle nuove tecnologie. Come ha scritto Amos Oz, Israele è un paese nel quale «tutti vengono da qualche altra parte», perché è nato dalla fuga degli ebrei dall'Europa e dal Medio Oriente; un paese che da sempre convive con l'idea che altri vogliano spazzarlo via e che allo stesso tempo occupa da quasi sessant'anni territori nei quali impone a milioni di palestinesi un sistema antidemocratico



L'intellettuale militante. Critica sociale e impegno politico nel Novecento di Michael Walzer, E. Cavani Halling (Traduttore) edito da Il Mulino

Quale deve essere il ruolo del critico militante? Secondo Walzer, il rapporto che il critico sociale intrattiene con la società è delicato e spesso ambiguo. Non serve che vesta i panni dell'apologeta o del filosofo sdegnato. Piuttosto, perché la sua azione sia efficace, è decisivo il problema della distanza: rispetto ai valori e agli interessi della società di cui è testimone, egli deve essere al tempo stesso interno, cioè moralmente coinvolto, ed esterno, dunque capace di dire no. Passando in rassegna una galleria di ritratti di grandi personaggi - Orwell, Camus, Gramsci, Foucault, Marcuse e altri ancora - l'autore delinea la fisionomia dell'intellettuale militante nelle sue diverse declinazioni e individua le tre virtù critiche necessarie per guardare in modo pragmatico e tempestivo la realtà sociale: coraggio, compassione e «buon occhio», inteso come prontezza morale



L’eccezionalismo americano alla prova dei fatti | Prof. Michael Brenner

Dario Fabbri: Perché Trump attacca l’Europa? Russia, Cina e Nuovo Ordine Globale

"Bella ciao? Incredibile che chi si dice patriota la odi": la lezione di Barbero sulla Resistenza

ABBANDONATA E DIVORATA DALL'ERBA: LA CHIESETTA DI SANTA LUCIA RIDOTTA A UN RUDERE

Guasto è il mondo di Tony Judt (Mondadori)

  C’è qualcosa di profondamente sbagliato nel nostro modo di vivere. Per decenni abbiamo trasformato in virtù il perseguimento dell’interess...