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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

giovedì 24 aprile 2025

Donne che resistono. Le Fosse Ardeatine dal massacro alla memoria (1944-2025) di Michela Ponzani (Einaudi)

 Al centro della narrazione stanno, dunque, le memorie di donne che impararono a resistere, a seppellire i morti e a curare le ferite di figli orfani di padre, che pretesero verità e giustizia, testimoniando contro criminali di guerra portati a processo. Testimonianze sepolte da decenni, cariche di emozioni molteplici, fatte di tensioni ideali, di motivazioni e scelte che segnarono la storia di un luogo destinato a rimanere il cimitero di un lutto privato, capace di costringere a un interminabile rituale del dolore.

Nell’Ottantesimo della Liberazione, una vicenda inedita, ancora attuale, sul coraggio delle donne nella storia. Roma, 8 giugno 1944. Vera Simoni, figlia del generale Simone Simoni, massacrato nell’eccidio delle Fosse Ardeatine, guida un corteo di donne decise a incontrare il tenente colonnello John Pollock, comandante per la pubblica sicurezza a Roma. Sono vedove, madri, sorelle, figlie delle vittime e chiedono che ai 335 ostaggi massacrati il 24 marzo 1944 sia data degna sepoltura. Non hanno tempo per piangere e vogliono che quel luogo di morte diventi un simbolo: un’area sacra di lutto per ricordare i ribelli chiamati a combattere per la libertà. Michela Ponzani ricostruisce la storia delle donne che trasformarono un massacro in un mausoleo, fino alla memoria dei loro nipoti e alle pietre d’inciampo: un monumento sepolcrale antigerarchico e antiretorico, edificato sul luogo della vendetta tedesca per celebrare i martiri dell’antifascismo. Michela Ponzani da anni raccoglie le memorie dell’Anfim, l’associazione nata per il diritto al riconoscimento di una degna sepoltura, pretesa dai famigliari delle 335 vittime delle Fosse Ardeatine, efferata strage nazifascista compiuta a Roma il 24 marzo 1944. Famigliari che nel massacro avevano perduto un corpo e un nome. L’autrice ha imparato a custodire le parole di molti dei figli e nipoti di caduti alle Ardeatine; e ha toccato con mano il dolore di quelle vedove, rinchiuse nel silenzio dei loro ricordi che la violenza nazista aveva ferito ma non piegato. Questo libro racconta le vite di donne che rimasero a vivere il lutto di un massacro trasformato in mausoleo, soffermandosi sull’uso pubblico di una strage divenuta monumento nazionale (il primo della storia repubblicana), simbolo dell’eredità sofferta dell’antifascismo, da sempre oggetto di una memoria divisa. Il «nuovo Altare della Patria», costruito per ricordare nei secoli la «guerra del nuovo Risorgimento italiano», divenne nel dopoguerra meta di pellegrinaggio per commemorare lo «sterminio di tutti gli italiani impegnati nella lotta di liberazione nazionale», in un’Italia fortemente accesa da una feroce polemica antipartigiana



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mercoledì 23 aprile 2025

Iran Iran Iran ... Intervento di Leonardo Elia

Notizia di qualche giorno fa, dopo le (solite) minacce all'Iran, reo di posizioni anti israeliane, antioccidentali, Trump blocca tutto, e inizia colloqui con diplomatici iraniani, in Oman prima e poi a Roma, presente il presidente della Repubblica Islamica.

Agitando il governo di Netanyahu, che preme per un azione militare, aerea, congiunta israelo americana per rallentare e rimandare, a suo dire,  il processo di arricchimento di uranio a scopi civili e militari.

Perché Teheran non vuole la bomba atomica, questa è solo nei sogni malati dei governi estremisti israeliani.

Ma questo stop che significa? 

Per me si evidenzia una spaccatura, una delle spaccature, dell'amministrazione americana, strapiena di iper sionisti, ma anche con qualcuno che ragiona come la Gabbard.

Principalmente perché a Whaschington , c'è la consapevolezza che l'Iran ,ammesso e non concesso che voglia la bomba, sarebbe un boccone troppo grosso, molto più grosso degli obbiettivi perseguiti senza successo da americani, inglesi e israeliani nello Yemen, dove questa "allegra " compagnia di bombardieri, oltre a uccidere civili, cosa di cui purtroppo non si interessano, e distruggere infrastrutture, non è riuscita a limitare gli attacchi missilistici a naviglio  nel mar rosso. L'Iran è molto più potente, enormemente più grande, e qualcuno sa oltreoceano ,  che un tassello, così grosso così importante, di quella che il compianto e preveggente Papa Francesco ha chiamato molti anni fa la "guerra mondiale a pezzi", metterebbe in seria difficoltà gli Usa, coinvolgendoli in una guerra di grande portata, solo per assecondare la parte della politica israeliana più estremista.

 Questo stop and go, go con cambio di direzione , nasce direttamente  dalla crisi economica e sociale americana, con le forze armate che non riescono più a reclutare un numero sufficiente di giovani. Questo spiega il non voler, poter, soddisfare la follia delle lobbies sioniste e proto evangeliche finanziatrici delle campagne elettorali  di tutti i presidenti Usa, che  per esempio spingono nell'appoggio al genocidio dei palestinesi perpetrato dagli israeliani.

Ma c'è anche di più, perché oltre a essere militarmente autolesionista, passare dalle parole ai fatti, attaccare  con Israele l'Iran, porterebbe direttamente gli americani a essere responsabili del blocco del Golfo Persico, con relativo schizzare del prezzo del petrolio. E questo creerebbe grossi problemi economici a Trump, acuirebbe quelli che già ha e gli toglierebbe consenso interno, ma anche gli alienerebbe simpatie di tutti gli alleati.

Cercare di capire come va il mondo, non è disquisire sul sesso degli angeli, ma serve per comprendere le ripercussioni di scelte che ci possono sembrare lontane, possono sembrare lontane a noi soffocati da un mare di stimoli che non servono a nulla, servono solo a distrarci, ma che invece hanno ripercussioni nel nostro quotidiano, oltre a stimolarci a considerare i costi umani che comportano, a risvegliarci un'umanità dormiente , ricordandoci le parole sulla guerra e la sopraffazione sempre ripetute da Papa Francesco, unica voce lucida in un'epoca di barbarie.

Per inciso al messaggio di cordoglio per la morte del papa del presidente israeliano, si contrappone il gelo di Netanyahu, e le prese di posizione non unitarie dei rappresentanti delle comunità israelitiche italiane.

 


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martedì 22 aprile 2025

Oltre i limiti. Lo sport come metafora della vita di Francesco (Jorge Mario Bergoglio) edito da Solferino e disponibile dal 6 maggio 2025

 "Oltre i limiti" è un viaggio spirituale che ci sprona a superare tutti gli ostacoli, dentro e fuori dal campo, per affrontare al meglio lo sport e la vita grazie alle indicazioni e ai suggerimenti di un allenatore d’eccezione: Papa Francesco. Con uno stile semplice e diretto, il Pontefice si rivolge agli atleti – grandi campioni, donne e uomini con disabilità, ma anche giovani e bambini – per sottolineare l’importanza dello sport in tutte le sue forme. Lo sport inteso come educazione, mezzo per esprimere «il proprio talento, messaggero di pace nei grandi eventi, simbolo di accessibilità e inclusività». Campioni, artisti e scienziati dimostrano che i grandi traguardi non si raggiungono all’improvviso. E se questo vale per lo sport, l’arte e la cultura, tanto più è vero per gli aspetti fondamentali della vita: l’amore e la fede. E per crescere nell’amore e nella fede, dobbiamo avere perseveranza e continuare ad andare avanti, sempre. Il libro è arricchito dal prezioso contributo dei curatori Mons. Dario Edoardo Viganò, Vicecancelliere delle Pontificie Accademie di Scienze e Scienze Sociali della Santa Sede, e Valerio Alessandro Cassetta, giornalista e scrittore




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