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GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
martedì 21 gennaio 2025
lunedì 20 gennaio 2025
Craxi, l'ultimo vero politico di Aldo Cazzullo (Rizzoli)
«A un tratto, la ruota del destino diede un giro. La vicenda di Craxi entrò nella fase finale, quella della vita e della morte. In poche settimane la situazione sarebbe precipitata, in modo insieme epico e grottesco. Iniziava una tragedia. Che tanti in principio considerarono una farsa. Perché l’Italia è convinta di essere un Paese comico, al più melodrammatico. Invece la storia unitaria del nostro Paese è una storia tragica.»
Tutti i colori del rosso. Un viaggio nella storia della sinistra (Feltrinelli)
Tutti i colori del rosso è un viaggio nella storia della
sinistra europea e mondiale post 1989, che riflette e indaga l’attualità
politica italiana, internazionale e le sfide poste dal disordine globale nel
quale siamo immersi. Pace e guerra, immigrazione, il diritto alla salute,
lavoro e precariato, contrasto alla povertà, ambientalismo e giustizia
climatica, i diritti civili e le donne in politica: le otto inchieste
giornalistiche che compongono il volume affrontano le questioni centrali del
nostro tempo. Il libro analizza e interroga anche le scelte, le promesse
tradite o incompiute dei protagonisti che negli ultimi tre decenni hanno
caratterizzato a sinistra la leadership di partiti e governi: le luci e le
ombre di François Mitterrand sull’immigrazione, la parabola di Tony Blair
segnata dalla guerra in Iraq, i limiti del riformismo verde di Joschka Fischer,
il cammino di Willy Brandt verso la caduta del Muro di Berlino, la sfida di
Barack Obama per la sanità pubblica, Matteo Renzi e la rottamazione del diritto
del lavoro, Lula e l’agenda per la “Fame zero”, l’ascesa di Ada Colau e le
donne in politica nella Spagna post franchista. Nei loro ritratti emergono gli
snodi tematici cruciali determinanti ieri come oggi. Dalla ricostruzione con
una prospettiva storica del tramonto elettorale e politico delle
socialdemocrazie, si illumina ciò che è stato e ciò che manca alle sinistre per
incarnare un progetto di riscatto sociale collettivo e orientare in senso
progressista le grandi trasformazioni all’orizzonte. Perché non esiste
un’alternativa alla globalizzazione mercatistica? È possibile ricostruire la
relazione tra sinistre e popolo, colmando i ritardi nella comprensione dei
mutamenti nelle società? Come tenere insieme la difesa dei diritti sociali e la
promozione di quelli civili? A queste domande critiche rispondono gli
interventi di Fausto Bertinotti, Pietro Bartolo, Emma Bonino, Luigi Manconi,
Susanna Camusso, Rosy Bindi, Sergio Cofferati e Livia Turco.
domenica 19 gennaio 2025
sabato 18 gennaio 2025
TRUMP NON E' PAZZO ... - Intervento di Leonardo Elia
Trump non è pazzo, è stato eletto sull’onda della rivolta contro il potere centrale, ritenuto lontano , corrotto, insensibile ai bisogni della popolazione.
Queste elezioni hanno
espresso un punto di rottura, espresso una voglia di cambiamento di postura
importante, che vedrà l’ America
modificarsi sotto molti punti di vista, è sicuro, in questi quattro anni di
mandato presidenziale.
Nessuno sa con precisione come avverrà tutto ciò e cosa porterà.
Perché il nuovo che avanza dovrà scontrarsi con poteri , che
hanno abitato le stanze dove si decide, per decenni, tra l’altro con competenze difficilmente sostituibili.
Vance , però, il futuro candidato repubblicano, è
emblematico.
Self made man, viene dall’ Ohio, stato della rust belt,
disoccupazione, tossicodipendenza, abbandono.
Marines in Iraq, torna in patria e frequenta l’università.
Nel suo libro Elegia Americana, di cui ho già parlato, cita
come riferimenti Thiel, Morbug e
NickLand, , riferimenti assolutamente reazionari, che considerano la democrazia
inefficace, non essenziale nella
gestione della società.
Nel blog inserisco il bel colloquio tra Giacomo Gabellini e
Pierluigi Fagan, nel canale Youtube “ Il
Contesto”
Autorevole il canale , autorevolissimi i due protagonisti.
Da ascoltare con attenzione.
Specialmente quando si parla della “costellazione” di
pensatori , che possono influenzare quello che farà Trump nel suo mandato.
Pensatori questi che non rappresentano, non esprimono un
pensiero organico, ma rappresentano gli umori di una società, cercano di
tradurli.
Trasporre una teoria in prassi, è già molto difficile di
suo, lo abbiamo visto in secoli di storia filosofia , specie se queste tendenze , negli Usa odierni,
sono espresse da molti opinion makers, che spesso cadono in contraddizione tra loro, possono
esprimere la risposta ad un bisogno, ma viste le loro contraddizioni,
sembrano trovare difficoltà nel tradursi in un disegno
organico.
Ma sicuramente , i riferimenti di Vance nel suo libro, non
possono essere banalizzati.
Io non sono un economista ma mi sforzo di capire. Quello che
osservo è un momento di grande
confusione, negli Usa, una voglia di cambiamento e una volontà di limitare il
potere centrale.
La convinzione ,consolidata oltreoceano, che il sogno
americano, questo mito che si esprime
all’estero come “ nazione indispensabile
“ sia compresso dalla burocrazia , e messo in
crisi dalla sua inefficienza.
Quindi primo punto importante è che comunque la postura
imperiale non si modificherà, ma si svilupperà in altre forme.
Tentativo di gestione dei rapporti con la Russia in termini differenti, pace in
Ucraina, e scaricare l’Unione Europea, e questo spiega l’inquietudine di
Bruxelles.
Perché Kiev sta perdendo il conflitto, con lei la Nato.
Mi domando, perché Putin dovrebbe accettare le proposte di
Trump, se sta vincendo, dopo aver perso centinaia di migliaia di uomini?
Poi l’atteggiamento con il Canada e la Groenlandia
mostra quanto l’Artico sia
diventato importante per Washington.
Anche l’atteggiamento con la Cina è contraddittorio,
considerata sempre potenza concorrente , ma Xi Jinping , è stato invitato alla cerimonia
di insediamento( Von der Leyen no)
Ci si potrebbe aspettare quasi un tentativo di una neo
Yalta, con il mondo diviso tra potenze , senza attriti ovunque , attriti
costosi economicamente , e anche in termini di immagine per l’egemone, perché
ne stanno alienando la simpatia del sud
del mondo.
Sta perdendo in Ucraina , guerra voluta da Washington per indebolire la Russia , il suo alleato in Asia Occidentale, Israele,
è stato costretto al cessate il fuoco a Gaza, la cui classe dirigente di
integralisti non è riuscita
nell’obbiettivo che si era prefissato , sradicare Hamas, anche a costo di una
condotta della guerra criminale nei confronti dei civili palestinesi.
Le perdite che sta subendo l’esercito di Tel Aviv sul campo,
il fatto che sta sottraendo preziose
competenze tecniche e intellettuali al suo tessuto sociale e produttivo, hanno sottratto gran parte del consenso di cui godeva la leadership di Netanyahu e sodali.
Se avesse avuto
lontanamente la speranza di raggiungere gli obbiettivi a Gaza, non avrebbe mai accettato la tregua.
Ma è l’ultra liberismo di pensatori che hanno appoggiato
l’ascesa di Trump e di Vance, che ci deve fare pensare.
A Washington vogliono superare la crisi in cui si trovano
con un ulteriore accelerazione del sistema economico, renderlo definitivamente
senza regole.
Musk dovrà gestire
l’alleggerimento e l’efficientamento, della enorme macchia burocratica federale,
con uno stato che non dovrà entrare nella gestione dell’economia.
Quindi superamento definitivo Keynes, e superamento anche di
Von Hayek, l’economista ultraliberale premio Nobel nel 1974.
Quindi il mercato non va regolato, porterà benessere e
prosperità.
Per loro lo stato deve diventare marginale.
Comunque Zuckeberg e Bezos fanno a gara, per ingraziarsi il
Princeps per mantenere i loro privilegi.
Non si sa mai.
Con, udite udite , Biden in un discorso di pochi giorni fa,
metteva in guardia proprio da queste possibili derive antidemocratiche , che
favoriscono gli ultra ricchi, che gestiscono piattaforme tecnologiche , che
indirizzerebbero a loro favore esclusivo la politica dell’Unione.
Memoria volutamente corta, quella del presidente
dimissionario, perché se vogliamo il terreno lo hanno preparato le forze che hanno
appoggiato il presidente uscente, e quando dico queste, anche la politica che
in giro per il mondo ha di fatto seguito
la politica americana fino ad ora. Negli ultimi decenni quando gli Usa
sono diventati potenza egemone.
Il Golem lo hanno creato loro, i dem.
Quando D’Alema rivendica le privatizzazioni degli anni ‘90
in Italia ,che fa? Si fa alfiere di un liberismo globalista.
Quindi la base concettuale è l’organizzazione, il sistema
creato negli ultimi trent’anni, a cui hanno partecipato tutti, entusiasticamente,
anche i progressisti o presunti tali.
Ricordate le lenzuolate di Bersani? Il mercato ordinerà
tutto, il passaggio da cittadini a consumatori, quello che ha trasformato
definitivamente la politica in un
comitato di affari.
Quando questo sistema è andato in crisi, per l’emersione nel mondo di forze non facilmente asservibili,
che per esempio vogliono superare il dollaro come base di scambio , per uscire
dalla crisi l’impero produce un’ulteriore
estremizzazione, sembra quasi giocare d’azzardo.
Sembra Star Wars, la navicella spaziale che per sfuggire dalla trappola si infila nella fessura creata
dalle porte che si stanno chiudendo.
Grosso azzardo, perché
, svuotando lo stato di competenze, permettendo la competizione senza
freni, si privilegia chi i mezzi li ha , e si crea un esercito di diseredati,
di “ominidi”, come li chiamano questi pensatori, che ,non facendo buon uso
della democrazia, dovrebbero delegare il potere, la libertà agli “altri” ,alla
assoluta minoranza di vincenti.
Questa la teoria, per
me difficilmente traducibile nella pratica, mette a rischio la stabilità
sociale.
Questo è l’anarco liberismo , che sta sperimentando
l’Argentina di Miley , un pazzo, che sta impoverendo la nazione che
governa, la sta riducendo alla fame, ne ha impedito l’ingresso nei Brics. Gradito alla
Washington di Biden , che ha tagliato i rapporti con la Cina , presentissima in Sud
America , perché sono “comunisti”.
Sono tutti temi cari alla elite che sta emergendo negli
Usa, che si nutre di un neomaccartismo,
ma che sta raccogliendo il testimone da chi ha governato prima.
Perché per questo tipo di liberalismo , bigotto ,il
comunismo è qualunque intervento regolatorio della politica nella società.
Non bisogna dimenticare che grandi elettori di Trump sono i
cristiani evangelici americani, i cristiani sionisti.
Con un approccio come questo , si riesce a governare una
società complessa come quella americana?
Considerando che chi ha preparato il terreno , il consenso interno se lo è giocato perdendo
le elezioni.
Trump non è la causa dei fenomeni, Trump è l’effetto.
Se la politica non ha una visione coinvolgente è destinata a
fallire.
Il professor Galli , parlando della teologia politica di
Putin, della sua visione, la ha basata su tre punti di forza:
primo , panslavismo, la Russia riferimento dei popoli slavi
secondo , la terza Roma. Le insegne imperiali portate da
Bisanzio conquistata dai Turchi a Mosca. Scusate se è poco, quindi postura
imperiale . Non potenza regionale come ha detto Obama.
Per ultimo spiritualità, in contrapposizione al materialismo
occidentale, tecnologico.
Leggete Dostoevskij e capirete.
Ricordate cosa disse il patriarca di Mosca Kirill,
all’inizio della operazione militare speciale?
Che era una guerra “
metafisica”, e fu sbeffeggiato da noi per questo.
Faceva riferimento a questi tre punti, che sono di una
profondità impressionante, e spiegano la tenuta della Russia, il fatto che sta
avendo il sopravvento.
E ha messo in crisi l’occidente allargato.
venerdì 17 gennaio 2025
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