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Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

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lunedì 30 settembre 2024

Emerson, Lake & Palmer - Full Concert - Live in Zurich 1970 (Remastered)

DAI PATTI DI ABRAMO ALL'ASSASSINIO DI HASSAN NASRALLAH - Giubbe Rosse News

DAI PATTI DI ABRAMO ALL'ASSASSINIO DI HASSAN NASRALLAH - Giubbe Rosse News

La Via del cotone ... Intervento del Dott. Leonardo Elia

Via del cotone

Gilberto Trombetta fa un’ intringante  analisi di quello che accade in Medio Oriente.

La creazione di una via del cotone , alternativa alla via della seta, che dall’ India di Modi, corteggiatissima potenza , demografica , manifatturiera, in prospettiva militare, faccia viaggiare le merci dall’ Asia,  verso l’occidente, con un piccolo passaggio marino, attraverso la penisola Arabica, fino al mediterraneo.

Completamento  degli accordi di Abramo,  quindi puntare sui regni sunniti del golfo Persico, Saudi Arabia in primis.

Evitare le vie attualmente utilizzate, perché o bloccate, Mar Rosso o bloccabili facilmente , Golfo Persico.

Con la talassocrazia  occidentale non in grado  di garantirne la pervietà strategica, in soldoni l’uso.

Una “ copia” anticinese, antirussa, delle vie del commercio che si stanno sviluppando in Eurasia.

Ma principalmente, anti iraniana, anti “mezzaluna sciita”

Gli accordi di Abramo quindi : una dichiarazione congiunta di Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, e Israele, con la possibilità di coinvolgere l’ Arabia Saudita e le altre monarchie del Golfo.

La prima normalizzazione delle relazioni tra un paese arabo e Israele, da quella con l’Egitto del 1979 e la Giordania del 1994.

Con il ridimensionamento o meglio la scomparsa, in parole povere metterli in condizione di non nuocere, di

Hamas, quindi Gaza, ed Hezbollah , quindi Libano.

Questa , secondo Trombetta, è il fine ultimo delle operazioni militari che sta facendo Israele dal 7 ottobre, con i palestinesi, e da qualche giorno anche nel fronte nord.

Last , but not  least , al largo di questi  teatri di operazioni militari, in fondo al mare, ci sono ingentissimi giacimenti di idrocarburi, che diventerebbero di ufficio nella disponibilità di Tel Aviv.

L’obbiettivo strategico è mettere in difficoltà quello che Israele, e il suo protettore , gli USA, considerano  l’arcinemico, l’Iran, tagliare i suoi rapporti con il Mediterraneo, far sparire due spine nel loro fianco.

Ma più che il pensiero di Gilberto Trombetta, analisi acuta la sua, è importante il thread di Jared Kushner

 che  riporto integralmente dal link di “Giubbe rosse  news”, anche per le sue conseguenze su di noi europei, e italiani in particolare.

https://giubberossenews.it/2024/09/29/dai-patti-di-abramo-allassassinio-di-hassan-nasrallah/

Chi è Jared Kusher? _E’ ex consulente di Donald Trump ed ex direttore dell’ Office of American Innovation .

Un neoconservatore di ferro, appartenente  alla lobby ebraica che, almeno nelle attività americane che riguardano il medio oriente, detta legge.

Inoltre  ,come tutti i neoconservatori, può  lavorare per Trump, che tra l’altro è suo suocero, come può lavorare con presidenti democratici.

Quindi , con buona pace delle anime pie, i sostenitori di Trump di casa nostra, io la penso come Jeffrey Sachs, ci sono ottime probabilità che non cambierà nulla qualunque sia il presidente degli  Stati Uniti.

Però ,quando parla uno  come Kushner, le parole hanno un peso, un perché.

Entità così radicate sul territorio non possono essere neutralizzate così sbrigativamente, non spariscono con bombardamenti a tappeto e omicidi di massa terroristici, perché, traggono ragione e consenso, dalle azioni militari israeliane, che coinvolgono sempre o quasi, i  civili.

Quindi il consenso aumenterà e quindi le adesioni ad Hamas ed Hezbollah.

L’odio porta odio.

Ricordate quello che è successo in Afganistan e Iraq? Si è destabilizzato tutto, e gli sciti iracheni  ora stanno manifestando per la morte di Nasrallah contro gli USA e cercano di assaltare l’ambasciata americana dentro la zona verde.

Quindi quando Kusher parla, alla fine di situazione fluida, da rimodellare, io non ne sarei tanto sicuro, perché tutto si potrebbe ritorcere contro questi che si credono i modellatori del mondo a loro piacimento.

Togliere il coperchio al vaso di Pandora, sicuramente.

Il problema è nostro, di noi europei, di noi italiani.

Per prima cosa queste politiche scellerate , sono state concordate, anzi comunicate agli alleati, dagli USA.

E noi non possiamo non aspettarci un aumento della instabilità importante in un area contigua alla nostra,

che ci coinvolgerà sicuramente ,sia per la sicurezza, sia  per i conseguenti flussi migratori.

E i migranti sono argomento di discussione, non solo negli  stati che fanno riferimento agli accordi di Visegrad, che non hanno mai dato alcuna importanza alle indicazioni  che gli arrivavano su questo argomento dalla EU, i pratica se ne sono fregati altamente,  ma anche in altri come Germania, Italia, etc.

Con la solita ineffabile Von der Leyen e compagnia cantando , che continua a ripetere che ci serve forza  lavoro, servile, aggiungo io.

Solo oggi in Austria , ha vinto un partito di estrema destra FPO, che ha basato la sua campagna elettorale sull’accoglienza indiscriminata dei migranti.

I “corrottissimi” politici della nostra Prima Repubblica , coltivavano una autonomia  politica dai decisori d’oltre oceano, consci del fatto che noi siamo una realtà mediterranea, e dobbiamo avere a cuore la sorte, le sorti, di tutto quello che si affaccia, anche indirettamente su questo mare.

Non  abbiamo nessun interesse alla escalation perseguita da Israele, nessuna.

Erano sicuramente più lungimiranti di questa classe politica, che sia di destra o di sinistra, poco importa, tanto si comportano tutti nella stessa maniera, su questi argomenti , sia su altri.

Sono  ancora con Jeffrey  Sachs,  negli USA, non cambierà nulla, deve cambiare l’atteggiamento dell’ Europa.

E gli stati, e parlo di noi Italia, in primis, devono  riscoprire  la Sovranità Nazionale, che è azione nell’interesse nazionale. Punto.

E torniamo sempre al vincolo esterno, che non esiste solo in ambito economico.

Dimenticavo una cosa importantissima, che il Libano è uno stato sovrano, né più ne meno dell’ Ucraina.

 




 

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domenica 29 settembre 2024

Narcotopia. Indagine sul cartello della droga asiatico che ha sconfitto la CIA di Patrick Winn (Adelphi)

Narcotopia è la storia vera e mai raccontata dei Wa, una tribù birmana di ex cacciatori di teste che gestisce il più potente narco-Stato al mondo.


Una nazione a tutti gli effetti, con le sue leggi, le sue strade, le sue scuole e un esercito permanente, la cui economia si fonda sull’eroina e sulla metanfetamina che i Wa – da decenni nel mirino della DEA e della CIA – producono ed esportano in tutto il globo. Ma Narcotopia è anche la sconcertante saga di una minoranza indigena che, perseguitata dalla giunta militare birmana, si avvale dell’unico mezzo a sua disposizione – il papavero da oppio – per conquistare ciò che agli oppressi del mondo è spesso negato: la dignità, una patria, un governo autonomo. Numerosi conflitti si intrecciano su questo sfondo: quello tra l’idealista Saw Lu – un Wa di religione battista pronto a sacrificare ogni cosa pur di unificare e modernizzare il suo popolo liberandolo dalla schiavitù dell’oppio – e la sua nemesi, Wei Xuegang, il genio del crimine cui è dovuto il successo del cartello; quello tra la DEA, che combatte il traffico di droga, e la CIA, che invece lo sfrutta cinicamente per conseguire i suoi obiettivi geopolitici; e, ancora, quello tra la Cina e gli Stati Uniti, che occultamente manovrano tutti gli attori in campo, finanziandoli e armandoli per poi sbarazzarsene quando diventano inservibili. È dai tempi del Grande Gioco di Peter Hopkirk che un libro non descriveva con tanta maestria l’intrecciarsi di politiche imperiali e destini individuali nello scacchiere asiatico. Di tale intricatissimo scenario, che la densa Prefazione di Roberto Saviano ci aiuta a dipanare, Patrick Winn ci rivela coraggiosamente ogni dettaglio, regalandoci un reportage ricco di storia, umorismo e avventura.



When The Music's Over ~ The Ultimate Doors

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sabato 28 settembre 2024

The Doors - Roadhouse Blues, BEST version (live in N.Y. 1970) [music video]

Hanno vinto i ricchi. Cronache da una lotta di classe di Riccardo Staglianò (Einaudi)

Siamo l’unica nazione in cui, dal 1990 al 2020, i salari si sono ristretti del 3 per cento invece di crescere, certifica l’Ocse. Com’è stato possibile? E com’è che questo sconcertante dato non è diventato il cavallo di battaglia di ogni forza progressista del Paese? Eppure il disastroso primato non è avvenuto per caso. È stato meticolosamente preparato, in America come da noi, dall’ideologia neoliberista che vedeva il Male in ogni intervento perequativo dello Stato. Un’offensiva di fronte alla quale la sinistra si è fatta trovare drammaticamente impreparata. Questo libro nasce da tali domande – oltre che dalla celebre affermazione di Warren Buffett sulla lotta di classe, che esiste ma è stata vinta da ultraricchi come lui. Nessuno, nel frattempo, ha preso sul serio la fotografia della nostra disfatta e ha provato a intervenire. Anzi, come peculiare contributo, l’attuale maggioranza parlamentare ha affossato la ragionevole proposta di introdurre un salario minimo che, come il reddito di cittadinanza, senz’altro non era la soluzione alle cause strutturali della nostra debolezza ma con altrettanta certezza avrebbe giovato.