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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

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lunedì 30 settembre 2024

Centrosinistra, Magi: “Basta con la politica dei veti” - la Repubblica

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4° di 7 motivi per cui perdi il controllo sul cibo #shorts #dca #abbuffate #bulimia #fame nervosa - YouTube

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Schlein si tira fuori dallo scontro Renzi-Conte. L’ombra di un nuovo partito centrista - la Repubblica

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Austria, trionfa l'estrema destra dell'Fpö: è sopra il 29% - il Giornale

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Costa candidato a governatore Campania? «Sì se viene dal basso»

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domenica 29 settembre 2024

Narcotopia. Indagine sul cartello della droga asiatico che ha sconfitto la CIA di Patrick Winn (Adelphi)

Narcotopia è la storia vera e mai raccontata dei Wa, una tribù birmana di ex cacciatori di teste che gestisce il più potente narco-Stato al mondo.


Una nazione a tutti gli effetti, con le sue leggi, le sue strade, le sue scuole e un esercito permanente, la cui economia si fonda sull’eroina e sulla metanfetamina che i Wa – da decenni nel mirino della DEA e della CIA – producono ed esportano in tutto il globo. Ma Narcotopia è anche la sconcertante saga di una minoranza indigena che, perseguitata dalla giunta militare birmana, si avvale dell’unico mezzo a sua disposizione – il papavero da oppio – per conquistare ciò che agli oppressi del mondo è spesso negato: la dignità, una patria, un governo autonomo. Numerosi conflitti si intrecciano su questo sfondo: quello tra l’idealista Saw Lu – un Wa di religione battista pronto a sacrificare ogni cosa pur di unificare e modernizzare il suo popolo liberandolo dalla schiavitù dell’oppio – e la sua nemesi, Wei Xuegang, il genio del crimine cui è dovuto il successo del cartello; quello tra la DEA, che combatte il traffico di droga, e la CIA, che invece lo sfrutta cinicamente per conseguire i suoi obiettivi geopolitici; e, ancora, quello tra la Cina e gli Stati Uniti, che occultamente manovrano tutti gli attori in campo, finanziandoli e armandoli per poi sbarazzarsene quando diventano inservibili. È dai tempi del Grande Gioco di Peter Hopkirk che un libro non descriveva con tanta maestria l’intrecciarsi di politiche imperiali e destini individuali nello scacchiere asiatico. Di tale intricatissimo scenario, che la densa Prefazione di Roberto Saviano ci aiuta a dipanare, Patrick Winn ci rivela coraggiosamente ogni dettaglio, regalandoci un reportage ricco di storia, umorismo e avventura.



When The Music's Over ~ The Ultimate Doors

La strategia di Hezbollah | Roberto Iannuzzi

Ucraina, Salvini: "Andrebbe curato chi pensa di mandare armi per attaccare la Russia"

Cosa Succedera' ADESSO?

Come l' impero Usa si è espanso in Europa dopo la 2WW [Lucio Caracciolo]

La morte di Nasrallah e degli altri comandanti di Hezbollah. Cosa cambia in Medio Oriente

Guerra Israele-Hezbollah, Tajani: “Italiani lascino il Libano con voli ancora operativi” I Sky TG24

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Israele e l'ipocrisia di un solco tra terrorismo e politica in Libano

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Il patto contro Renzi di Conte e Fratoianni: “Non siamo cespugli Pd” - la Repubblica

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L'editoriale/Se il voto diventa un’arma politica

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sabato 28 settembre 2024

The Doors - Roadhouse Blues, BEST version (live in N.Y. 1970) [music video]

Hanno vinto i ricchi. Cronache da una lotta di classe di Riccardo Staglianò (Einaudi)

Siamo l’unica nazione in cui, dal 1990 al 2020, i salari si sono ristretti del 3 per cento invece di crescere, certifica l’Ocse. Com’è stato possibile? E com’è che questo sconcertante dato non è diventato il cavallo di battaglia di ogni forza progressista del Paese? Eppure il disastroso primato non è avvenuto per caso. È stato meticolosamente preparato, in America come da noi, dall’ideologia neoliberista che vedeva il Male in ogni intervento perequativo dello Stato. Un’offensiva di fronte alla quale la sinistra si è fatta trovare drammaticamente impreparata. Questo libro nasce da tali domande – oltre che dalla celebre affermazione di Warren Buffett sulla lotta di classe, che esiste ma è stata vinta da ultraricchi come lui. Nessuno, nel frattempo, ha preso sul serio la fotografia della nostra disfatta e ha provato a intervenire. Anzi, come peculiare contributo, l’attuale maggioranza parlamentare ha affossato la ragionevole proposta di introdurre un salario minimo che, come il reddito di cittadinanza, senz’altro non era la soluzione alle cause strutturali della nostra debolezza ma con altrettanta certezza avrebbe giovato.



IL LIBANO E IL RISCHIO ESCALATION

Idonei Concorso PNRR 2023, precari in piazza: "Praticamente non esistiamo"

Come Kautsky trasforma Marx in un liberale volgare /La rivoluzione proletaria e il rinnegato Kautsky

Come nasce la geopolitica - Lucio Caracciolo al Festival di Limes a Genova

“Se l’UE molla gli USA, finisce la guerra in Ucraina” Jeffrey Sachs

La patente a crediti in edilizia svela l'ipocrisia della politica - ItaliaOggi.it

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Alluvione, i cittadini chiedono risposte alla politica: una petizione raccoglie 20mila firme in pochi giorni

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Ci sono due modi di fare politica: per convenienza o perché è giusto farlo. - Azione

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Giovani, Mons. Fisichella: "Politica non si improvvisa, serve formazione" - Cremonaoggi

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Percorso a ostacoli per il campo largo. Il Pd insiste: “Solo uniti si vince” - la Repubblica

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La politica statunitense sta cambiando idea su Zelensky - Il Post

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venerdì 27 settembre 2024

Intanto al Parlamento Europeo ... Intervento del Dott. Leonardo Elia

Risoluzione Parlamento Europeo ... 

Piroette ...

FI, PD, FDi votano no al paragrafo 8 della risoluzione del Parlamento Europeo, che  “invita gli stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull’uso delle armi occidentali contro obbiettivi militari legittimi sul territorio russo”.

Per poi in ordine sparso, , votare la risoluzione in toto, contenente l’articolo in questione.

E’ bene sapere il voto nei dettagli:

La Picierno e la Gualmini votano si alla risoluzione e all’art. 8

Bonifei, Corrado, Decaro, Laureti, Ricci, Ruotolo, Zan e Zingaretti votano NO al paragrafo e Si alla risoluzione che la contiene.

La Strada, vota  No al paragrafo e si astiene sulla risoluzione.

La Annunziata si astiene sul paragrafo e vota Si alla risoluzione, poi rettifica a verbale la sua astensione

Precisando la sua contrarietà al paragrafo, ma non alla risoluzione che lo contiene.

Tarquino non vota per ragioni tecniche, ma è per il no astenendosi sulla risoluzione.

I vari governatori, votano si alla risoluzione

Questi dati li ho presi e filtrati da Marco Travaglio.

Ma sono dati acclarati.

Comunque molta confusione a  sinistra, o sinistra presunta tale.

Chi vota contro sono Movimento 5 stelle, Lega, e Avs.  Hanno votato No a paragrafo e alla risoluzione, coerentemente e senza piroette.

Poi chi definisce gli obbiettivi militari “legittimi”?

Zelensky?

Se a lui e ai suoi scagnozzi  salta in testa di attaccare postazioni radar di allerta lontana, cosa che hanno già fatto, pochi mesi fa, danneggiando , una apparecchiatura  che è stato pensata  in caso di attacco nucleare, quindi, per adesso, fortunatamente ,nulla a che fare con la guerra in Ucraina, ma invece essenziale per mantenere una vitale deterrenza russa , cosa succede, cosa può succedere?

Con gli USA, che non si assumono  responsabilità, per le azioni degli ucraini come d’altra parte stanno facendo anche per Gaza e ora anche in Libano.

Gaza e principalmente Libano, servono a  trascinare l’Iran , altro dente cariato per i decisori d’oltreoceano.

La Casa Bianca formalmente   non avvalla  l’utilizzo dei suoi aiuti  in questi due teatri bellici per  operazioni militari  estreme, anzi non fa che ripetere la sua contrarietà e il suo non essere  mai informata prima.

Salvo fornire armi e intelligence in maniera completamente indiscriminata ai propri alleati, senza chiedere ragioni sull’utilizzo.

Imponendo all’Unione Europea un interventismo assolutamente , per me , autolesionista.

E per noi suicida .

Cose da pazzi.

Fermo restando che la nostra Costituzione obbliga la ricerca e l’utilizzo della via diplomatica , per la risoluzione delle controversie internazionali, cosa che la risoluzione in questione non fa, preferendo quindi  l’escalation.

Con un Cappellini, giornalista di Repubblica , che dice in un suo articolo, che votare contro la risoluzione, sarebbe stato un mettersi dalla parte di Vannacci, Salvini, e l’immancabile Orban.

Quindi , dice Travaglio ironicamente, i custodi della Costituzione ( art. 11), sono questi tre, e non il blocco degli atlantisti e relativi partiti, che per l’Ucraina ,soffiano sul  fuoco, e che su quello che sta succedendo in Palestina e Libano , osservano un silenzio rigoroso e fattuale, fornendo anche loro strumenti di morte

Nessun richiamo a Israele.

Guardate le immagini , del ragazzino con bandierina palestinese, inseguito a Berlino da poliziotti.

D’altra parte Sarah Wagenknecht, con il suo partito in costante ascesa in Germania, ha invitato il cancelliere Scholtz a unirsi a Orban(il demonio!) nel suo giro di consultazioni nell’ottica di una soluzione diplomatica della mattanza ucraina.

Comunque io non credo ad un reale cambiamento della politica americana, con le prossime elezioni, qualunque siano i risultati, prima per l’enorme  potere dei neoconservatori, e poi perché , chiunque sia il nuovo presidente, non avrà né la forza , né la volontà di cambiare rotta, di affermare politiche, che anche nel breve periodo, possano risultare controproducenti, per gli interessi americani.

Dovrebbe essere l’ Europa, ad assumere una postura assolutamente indipendente, specialmente  in questi due scacchieri, Medio Oriente e Ucraina, assumendosi la responsabilità di fermare il massacro, i massacri, che si stanno svolgendo a poca distanza da noi.

Lo dicono persone dello spessore Jeffrey Sachs , e di John Mearsheimer, due acuti,  politologi di fama internazionale.

Non ci può aspettare nulla dagli USA, come contenimento della politica Netanyau, anche perché

Israele,  per il peso elettorale e finanziario, di lobbies note a tutti, è in pratica il cinquantunesimo  stato dell’Unione

Inoltre  lo stato di Israele è uno dei miti fondanti della repubblica federale tedesca.

Tutto ciò per il senso di colpa per quello che è successo ottant’anni fa.

Però la storia va interiorizzata ed elaborata, non si può vivere in un limbo post storico per sempre, perché è un atteggiamento paralizzante, e non è bene  .

La notizia buona è che si è dimesso l’intero direttivo dei Verdi tedeschi, partito ultra atlantista, dopo la catastrofe elettorale , nei Land dell’est, con l’ ascesa di AFD e della Wagenknecht,, partiti sovranisti , cioè partiti che tornano a parlare di sovranità nazionale. Sovranità nazionale, che è strettamente collegata al parlamentarismo, al riconoscersi come comunità.




 

Brevissima storia del conflitto tra Israele e Palestina. Dal 1882 a oggi di Ilan Pappé (Fazi)

Questo libro è una guida indispensabile per capire una pagina di storia controversa, oscurata da potenti interessi politici, e trovare una s...