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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

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venerdì 27 settembre 2024

Quella tedesca è una democrazia di paglia - Dissipatio

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Chi è Kochavi, la mente dell’attacco in Libano. Ha trasformato le idee dei filosofi francesi in piani di battaglia | Corriere.it

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WAR ROOM di Enrico Cisnetto con Franco Bruni, Federico Fubini e Gianni Trovati

TARANTO. EX ILVA: FERMO IL TRENO NASTRI DUE

Israele, raid in Libano: l'analisi di Lucio Caracciolo

Taiwan, sale tensione con Pechino, 43 jet e 8 navi da guerra cinesi intorno all'isola

Cos’è Hezbollah, lo Stato nello Stato libanese che combatte contro Israele

Come TUTTO Ebbe INIZIO

The Clash - London Calling/ Train In The Vain (Live On Fridays)

giovedì 26 settembre 2024

Travaglio: "Non sono i sovranisti la causa delle crisi della democrazia ..."

 


A Milano è morto l'arciprete. Don Achille Bolis 23 febbraio 1944 di Enrica Bolis, Clara Tacchi (Mimesis)

 Nelle primissime ore del 22 febbraio 1944, in una notte gelida in cui cadeva una pioggia leggera, una sessantina di militi fascisti arrestarono l’Arciprete di Calolzio, don Achille Bolis, che in seguito fu tradotto a San Vittore dove morì per le torture subite. La stessa notte e nei giorni successivi furono arrestati e deportati altri patrioti coinvolti nella Resistenza locale.




La Germania ha portato se stessa e l Italia alla rovina, ecco la sua stella [Lucio Caracciolo]

Ddl Sicurezza, manifestazione a Reggio Calabria: le parole di Gregorio Pititto (Cgil)

Libano, Biden: "Spingiamo per un cessate il fuoco di 21 giorni"

Il mio intervento a DiMartedì sul Governo Meloni e il disastro in Libano

IL PROBLEMA DEL MISSILE DI HEZBOLLAH mentre l’Ucraina cede al FRONTE con la RUSSIA

L’adolescenza politica irrisolta della sinistra su economia e mercato - Linkiesta.it

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Ucraina, Meloni a Zelensky: "Arriva Samp-T, faremo altri sforzi per Kiev"

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Alluvione in Romagna, solite lacrime di coccodrillo dalla politica ma poi nulla cambia - Il Fatto Quotidiano

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50 RARE PHOTOS OF WOODSTOCK (1969) IN COLOR

mercoledì 25 settembre 2024

Mafia a Milano - La storica relazione del Comitato Smuraglia

Meloni all'assemblea Generale dell'Onu: "Destino ci sfida, dobbiamo essere all'altezza" - INTEGRALE

Giornalista libanese ferito da attacco missilistico di Israele: il video ripreso dal suo computer

E’ ancora possibile evitare la terza guerra mondiale? - ft Gen. FABIO MINI

Siena, l'ateneo blocca la conferenza su Palestina e Israele

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Polemiche alll’Università di Siena per la conferenza su Palestina e Israele

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da Radio Onda D'Urto - SIENA: L’ATENEO VIETA LA CONFERENZA SU PALESTINA ORGANIZZATA PER IL 7 OTTOBRE (NO COMMENT)

“Il 7 ottobre è vietato parlare di Palestina e Israele all’università di Siena”: è la denuncia dell’associazione studentesca Cravos-Siena di fronte alla scelta dell’ateneo toscano di cancellare un dibattito dedicato alla situazione in Palestina. Il progetto della conferenza sulla questione israelo-palestinese, spiegano gli studenti, era inserito all’interno di un bando pubblico dell’università chiamato “Infondoècultura” e dopo aver ottenuto, nei mesi precedenti, l’approvazione da parte del rettore Roberto Di Pietra, l’autorizzazione è stata annullata.

Tra i relatori invitati ci sono Ilan Pappé, storico israeliano, Francesca Albanese, relatrice speciale Onu per il territorio palestinese occupato, Karem Rohana, attivista italo palestinese e Giuseppe Flavio Pagano, divulgatore di geopolitica


INFO LINK 




Volga Blues. Viaggio nel cuore della Russia di Marzio G. Mian (Gramma Feltrinelli)

 Sulle sponde del grande fiume che attraversa la Russia, alla ricerca delle radici di un paese travolto dal suo passato, àncora e demone, tabù e destino dei suoi tanti popoli.

«Dietro la nuova cortina di ferro: Stalin, caviale e nazionalismo.» - Harper’s Magazine

«Seimila chilometri e quattro settimane di viaggio lungo il Volga, alla scoperta della Russia profonda. Un paese sempre più nazionalista e ripiegato su se stesso, dove la guerra in Ucraina è solo una presenza lontana e spettrale.» - Internazionale


Vista da Occidente, la Russia è oggi una terra lontana, misteriosa, ostile. Dall’invasione dell’Ucraina sembra sprofondata in un buio ancora più fitto che ai tempi più bui dell’Unione Sovietica, come un pianeta a sé stante, un mondo reso sinistramente lontano e inaccessibile dalla guerra. Sfidando i paranoici controlli dei servizi di sicurezza, Marzio G. Mian è tuttavia riuscito a viaggiare per seimila chilometri nella pancia, nel cuore e nell’anima della Russia. Per farlo ha scelto la rotta maestra della sua storia: il Volga, il fiume, totem e destino, autobiografia del popolo russo, secondo le parole di Michail Piotrovskij, direttore dell’Ermitage. Sulle sue sponde si è radicata, infatti, la fede ortodossa dopo il crollo di Costantinopoli, è sorto l’impero zarista, si è affermato quello sovietico, con la battaglia di Stalingrado e l’industrializzazione forzata di Stalin, si è consolidato il progetto neo-imperiale dell’autocrazia post-sovietica di Vladimir Putin. “Patria” dei tatari, dei cosacchi, dei monaci-santi, degli sciamani, di Razin, Pugačëv, Lenin, Kerenskij, Gončarov, Puškin, Gor’kij, Chlebnikov, della Russia arcaica e rurale, di quella metropolitana e dei grandi spazi pieni di nulla, delle steppe e dei sovchoz, delle fabbriche e delle izbe, della tradizione più reazionaria e della rivoluzione più spietata, il Volga è il fiume in cui Europa e Asia si incontrano o si dividono, a seconda che la bussola della Storia russa indichi Oriente oppure Occidente. Viaggiando da nord a sud, dalla sorgente nella regione del Valdaj, tra San Pietroburgo e Mosca, fino ad Astrakan’ sul Mar Caspio, passando per Tver’, Dubna, Rybinsk, Jaroslav’, Nižnij Novgorod, Kazan’, Ul’janovsk, Samara, Saratov, Volgograd, senza mai incontrare uno straniero, senza ascoltare altra lingua che il russo, Mian svela l’“altro fronte” del feroce scontro in atto con l’Occidente, il fronte di un popolo fatto di molte nazioni e tenuto insieme dal brutale, fragile, antico sogno di una civiltà imperiale. Sulle sponde del grande fiume che attraversa la Russia, alla ricerca delle radici di un paese travolto dal suo passato, àncora e demone, tabù e destino dei suoi tanti popoli.



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Brevissima storia del conflitto tra Israele e Palestina. Dal 1882 a oggi di Ilan Pappé (Fazi)

Questo libro è una guida indispensabile per capire una pagina di storia controversa, oscurata da potenti interessi politici, e trovare una s...