Elezioni amministrative
Lecce ha il nuovo
sindaco, la senatrice Adriana Poli Bortone, e a breve si insedierà il nuovo
consiglio comunale, e la nuova giunta.
Battuto di misurissima Carlo Salvemini, dopo una campagna elettorale
acre, nervosa, che a me personalmente non è piaciuta per nulla.
I toni sono stati grevi,
con attacchi personali e quant’altro.
Una città spaccata a
metà.
Auguro alla senatrice un
sincero buon lavoro, attendiamo tutti noi cittadini di conoscere qual è il progetto che la nuova
amministrazione ha in serbo per la nostra città.
Con una preghiera però ,
di non buttare alle ortiche tutto quello fatto dalla precedente giunta .
Mi spiego meglio.
La visione di Carlo
Salvemini della nostra città, è una visione alta, indubbiamente.
Non esiste in natura la
perfezione, e questa visione sconta degli errori, specialmente se si applica ad
una città difficile, stratificata, intimamente “periferica “ come Lecce.
Se di visioni si parla, e
di metterle in pratica, io auspico una collaborazione, un’apertura, da parte del nuovo sindaco, nei
confronti dell’opposizione.
Francamente spero in un
dialogo tra le due parti, non sono però assolutamente sicuro che ciò avverrà.
Ma perché il centro
sinistra, ha perso?
Perché si è creato tanto
scontento, in città, da spostare il consenso verso le opposizioni che poi di
fatto hanno vinto le amministrative del 2024?
La città è spaccata, con
il sindaco in carica che ha la maggioranza nelle aree “urbane” in senso
stretto, aree centrali e semi centrali , che riesce quindi a raccogliere il consenso della borghesia cittadina, ma
perde il voto delle marine, e perde nelle sezioni del Grazia Deledda, quindi
accusa il colpo anche nelle periferie.
Inoltre il dottor Ciucci
e il dottor Siculella, banalizzati dai mezzi di informazione, come “outsiders”
,hanno contribuito , spostando di poco
ma spostando quel tanto che basta, alla vittoria del centro-destra.
Anche le loro liste , è
bene saperlo , hanno rappresentato un voto di “ protesta”.
Mi spiego meglio, tornando a parlare di “geografia” del
consenso, senza questi flussi elettorali
importanti ma definiti “ topograficamente” al centro destra, Carlo Salvemini
avrebbe vinto ma di misura .
D’altra parte stiamo
parlando di poche centinaia di voti, e una
conferma del sindaco in carica con uno scarto così esiguo, per me equivale,
quasi ad una sconfitta.
Comunque la storia non si fa con i se e con i ma, e la
politica idem.
Per me molto semplicemente, la vecchia
amministrazione, non è riuscita a comunicare, non è riuscita a comunicare la
sua visione della città, non è riuscita
ha porsi in rapporto dialettico con la cittadinanza tutta , per arrivare ad una
giusta sintesi.
Tale rapporto con il corpo elettorale, è stato
visto come verticalismo, come forzatura, e le conseguenze sono sotto gli occhi
di tutti, i risultati elettorali parlano.
Ha peccato di
autoreferenzialità.
Se la sinistra non
comunica , non si confronta con le collettività che amministra, non spiega le
ragioni del suo operare, i risultati elettorali sono e saranno fallimentari .
Questo, mi duole dirlo è
un problema, è il problema fondamentale del centro sinistra, del centro
sinistra “ liberal”.
A lecce, in Italia, in
Europa, in tutto l’ Occidente.
Quindi vi invito ad
ascoltare l’intervista di Diego Bianchi, ad Antonio Albanese, in una puntata di Propaganda Live, di qualche
mese fa.
Ascoltatela , forse può
risultare ingenerosa , troppo estrema, se rapportata alla politica di Lecce, ma
esprime spunti di riflessione
importanti.
Per concludere parlo di
cultura.
Spero , anzi ne sono
sicuro, che il nuovo sindaco, continui la politica culturale portata avanti
dalla precedente amministrazione, perché
in un gioiello come Lecce, un contenitore così importante si riempia di contenuti degni.
Non si parli solo di contenitori
ma anche e principalmente di contenuti.
Quando si toccano i
contenuti si fa politica, si da una interpretazione della realtà, una lettura
della realtà.