Cerca nel blog

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

mercoledì 5 giugno 2024

Pink Floyd - Any Colour You Like (50th Anniversary Competition Winner's Video)

I SEGRETI DI FAMIGLIA DELLA CIA (Documentario completo)

A chi giova l'astensione alle europee? La diretta con Peter Gomez

In Sudafrica sta per cambiare tutto, perché?

G7 PIANTEDOSI AL COMITATO SICUREZZA ORDINE PUBBLICO

Affaire Tortora. Un caso italiano di ingiustizia e odio di Sebastiano Vassalli (Interlinea)

«Chiedo: come mai l'Italia è caduta addosso a lei e non, che so, a Pippo Baudo? Si stringe nelle spalle. Dice: "Tutto comincia a Portobello. Portobello era una trasmissione popolare, di annunci economici... viventi. Arrivai a toccare il più alto indice di ascolto che la Rai avesse mai registrato: 28 milioni di spettatori. Ricevevamo, in media, duemila lettere al giorno. Nel 1979 ci fu un contenzioso con un certo Domenico Barbaro che in realtà era il futuro pentito della camorra e mio accusatore Pandico, per un pacchetto di centrini fatti dai detenuti nel carcere di Porto Azzurro"». Un'intervista a Enzo Tortora di Sebastiano Vassalli riemerge dagli archivi con i documenti del libro bianco del processo, a 40 anni da una delle maggiori ingiustizie dell'Italia contemporanea. Presentazione di Massimo Novelli.



lunedì 3 giugno 2024

Pink Floyd - Eclipse (Winner's Behind The Scenes Video)

Il quinto scenario. Atto secondo. I missili di Ustica. La strage del 27 giugno 1980. Le risposte, dopo decenni di domande di Claudio Gatti (Fuoriscena)

«Se si vanno a sommare la contestualizzazione storica, la plausibilità data dall’emergenza esistenziale e dalla fede del primo ministro di allora Menachem Begin nell’azione preventiva, la capacità di esecuzione di quel genere di operazione, aerei cisterna inclusi, e la concatenazione logica degli eventi ricostruiti, non ultima l’escalation prodromica all’evento data prima dall’attentato ai noccioli dei reattori e poi dall’omicidio dello scienziato egiziano, il grado di certezza che attribuisco al quinto scenario è del 99 percento.» Un esperto di sicurezza internazionale (che, come è usanza nel settore, esige l’anonimato). Sono passati oltre quattro decenni dalla strage di Ustica e per la maggior parte degli italiani c’è un’unica certezza: il DC-9 dell’Itavia è stato il bersaglio di un attacco missilistico. Ma nella ricerca dei responsabili della strage si sono costruiti solo scenari privi di qualsiasi rapporto di conformità con la storia o la realtà geopolitica e militare, basati piuttosto su credenze ideologiche –«Sono stati gli americani», si è detto, perché gli americani sono ritenuti guerrafondai – ovvero su idiosincrasie personali – a lanciare la pista francese è stato l’ex presidente Francesco Cossiga, la cui figlia ha recentemente rivelato che «il babbo non era filo-francese, preferiva gli anglosassoni». A seguito della straordinaria mole di anomalie, insabbiamenti e menzogne di questa vicenda, si è vagato su terreni sconosciuti in cerca di qualcosa che non si capiva. Qual è stato il risultato? Nessuno scenario si è rivelato convincente, la magistratura non è riuscita a cavare un ragno dal buco e quello di Ustica è rimasto un «mistero». Dopo aver a lungo seguito questa stessa strada, Claudio Gatti ha deciso di cambiare approccio: si è chiesto quante altre volte nella storia dell’aviazione un velivolo civile è stato bersaglio di un agguato aereo in tempo di pace, e come sono stati spiegati eventuali casi equivalenti verificatisi prima del 1980. Ha così appurato che tali casi si contano sulle dita di una mano e ne ha dedotto che, essendo un evento quasi privo di precedenti, doveva avere un movente straordinario, che non dava spazio a piani alternativi. Ma la scoperta più sbalorditiva è stata che ogni caso equivalente è risultato attribuibile a un unico Paese: Israele. Cosa poteva scatenare un’azione di guerra su un’aerovia italiana? Agli occhi di chi lo governava ed era a capo delle sue forze militari, era in gioco la sopravvivenza stessa del Paese: ecco il movente più potente di tutti. Così è emersa la sola soluzione possibile al cosiddetto «mistero» di Ustica, l’unica conforme alla realtà storica, geopolitica e militare di quel momento.



Lidi senza parcheggi, è già caos

Ucraina, Fabbri: "Ecco come si porta Putin al tavolo delle trattative"

La fine della politica - con Caracciolo, Colombo e Follini - XI Festival di Limes a Genova 2024

Monica Guerzoni commenta la nota di Meloni su Matteotti: "Non si spiega perché non voglia fare ...

Serra: “Votate per i partiti europeisti” – l’intervista

domenica 2 giugno 2024

Israele e il diritto internazionale: il cerchio si stringe - su PICCOLE NOTE.iT

Netanyahu si è detto contrariato del rifiuto di Biden di sostenere il piano di “penalizzare il Tribunale penale internazionale” nonostante la crociata neocon contro di esso. La possibilità che venga spiccato un mandato di cattura internazionale contro il premier israeliano rafforza.

La guerra di Israele al Tribunale penale internazionale

La richiesta in tal senso, avanzata dalla procura del Tribunale penale internazionale, non è stata ancora accolta dai giudici del foro, ma la possibilità che si concretizzi tale sviluppo c’è.

CONTINUA QUI



Europee, Meloni: «Qui si fa la storia e quella storia possiamo essere noi»

L'escalation del conflitto, la minaccia delle armi nucleari tattiche - Notizie dall'Ucraina- Podcast

Pink Floyd - Childhood's End (Official Audio)