L’assassinio di Giacomo Matteotti il 10 giugno 1924 segna l’inizio della parabola più sanguinosa e totalitaria del fascismo eppure, a cento anni di distanza dai fatti, il caso non appare chiuso in modo definitivo. Tanto che sono nate contese su chi avesse diritto di commemorarlo e fiorite ipotesi revisioniste che hanno relativizzato il ruolo di Mussolini come mandante dell’omicidio, avallando tesi come quella di una Tangentopoli in camicia nera che viene ridimensionata in queste pagine. Il risultato è che sappiamo molto della leggenda di Matteotti ma poco della sua breve eppure intensa parabola di vita: le origini e la famiglia di agrari, la formazione intellettuale, l’imprinting europeo maturato in viaggi di studio (da Vienna a Berlino, da Oxford a Parigi), le sue idee per un socialismo riformista, l’intransigenza e l’integrità etica. E pure il carattere, che fece di lui l’avversario più pericoloso per il duce, come dimostrò la sua denuncia in Parlamento dei brogli elettorali e delle violenze compiute dai fascisti. A ricostruirne la figura a tutto tondo mira questa biografia che, anche sulla scorta di documenti inediti, mette in luce due cose essenziali: com’era l’uomo prima di diventare un martire, nei 39 anni che ha vissuto in maniera appassionata, e come è diventato un simbolo dell’antifascismo. Perché come è stato scritto: «Prima di lui c’era stata l’opposizione al fascismo, ma l’antifascismo come valore, come scelta consapevole e prioritaria nasce solo con l’estate del 1924, nel suo nome».
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domenica 25 febbraio 2024
sabato 24 febbraio 2024
Navalny e Imran Khan, dissidenti a confronto
Mentre l'Occidente piange Navalny, si assicura che l'oppositore del governo militare del Pakistan continui a marcire in galera
Il triste destino di Navalny viene pianto in Occidente e brandito contro quel “pazzo figlio di puttana” di Putin, come da diplomatiche esternazioni di Biden. Parole alle quali lo zar ha risposto dicendo di comprendere l’esternazione, perché motivata dal timore del presidente americano di essere additato come suo amico dal momento che, in precedenza, lo zar aveva detto di preferirlo a Trump perché “più prevedibile”.
Le improvvide esternazioni presidenziali – non utilizzate nemmeno al tempo dell’Unione sovietica – cavalcano l’onda del forte sentimento anti-russo suscitate dal “momento Navalny”. Inutile tornare sulla morte di quest’ultimo, ne abbiamo già scritto, utile invece ricordare come la sua figura sia esaltata perché unico oppositore a un regime dispotico.
GUERRA IN UCRAINA. CHI FA PIÙ DISINFORMAZIONE?
Mikael Valtersson, analista militare ed ex ufficiale delle forze armate svedesi, confronta il modo in cui le notizie dal fronte russo-ucraino vengono riportate dai media occidentali e da quelli russi. In un’epoca in cui si parla tanto di fake news e disinformazione, la risposta potrebbe sembrare scontata. E, invece, la risposta è sorprendente.
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De Luca scatenato: "Da Meloni aggressione da stracciarola. Non scappi da dibattito pubblico"
La antena, un film sul potere, la manipolazione, la suggestione. Un’opera visionaria che gioca col dramma e col grottesco, capace di raccontarci qualcosa di molto attuale. Raccontare il potere suggestionante e manipolativo dei media lo si può certo fare in molti modi. Si può ad esempio immaginare un mondo distopico dove tale potere viene portato vicino al suo culmine, dove la popolazione sembra quasi inerte e rassegnata davanti a tale potere. Queste distopie sono quasi sempre immaginate come mondi futuri. Anche se ormai bisogna ammettere con franchezza che tale futuro è quasi divenuto il presente.
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venerdì 23 febbraio 2024
TUTTE LE GUERRE DI PUTIN di Mark Galeotti (edizione aggiornata)
A due anni dall'inizio
del tragico conflitto russo-ucraino, vi segnaliamo un libro di recente uscita
che descrive come le strategie militari di Vladimir Putin hanno inesorabilmente
ridisegnato la Russia del XXI secolo e pesantemente condizionato gli assetti
geopolitici europei e mondiali. A scriverlo è Mark Galeotti, uno dei più
accreditati analisti internazionali dello specifico contesto geo-politico.
TUTTE LE GUERRE DI PUTIN
- Dalla Cecenia all’Ucraina di Mark Galeotti (Gremese Editore)
«Galeotti al suo meglio:
sembra un romanzo di spionaggio, ma dispensa migliaia di informazioni preziose
e soprattutto attendibili».
Yuval Weber (Russian
Military and Political Strategy, US Marine Corps University)
«Un resoconto lucido e molto appassionante di
come funziona, dall’interno,il pilastro militare del putinismo». Graeme P. Herd
(George C. Marshall European Center for Security Studies
«Bisogna leggere questo
libro se si vuole conoscere la verità, al di là della propaganda putiniana e
dell’informazione manipolata».
Lawrence Freedman (King’s
College London)
Nella sua prima versione
italiana, aggiornata, il volume di Mark Galeotti TUTTE LE GUERRE DI PUTIN.
Dalla Cecenia all'Ucraina guida i lettori lungo i “sentieri di guerra” di
Vladimir Putin seguendo una ricostruzione dettagliata che getta nuova luce sui
vecchi conflitti e chiarisce in prospettiva le ragioni e i probabili epiloghi
dell’ultimo attacco sferrato dall’Orso russo, attualmente in corso. Galeotti
traccia una minuziosa panoramica dei
conflitti che hanno coinvolto la Russia da quando Putin è salito al potere,
dalla prima guerra cecena alle incursioni militari in Georgia, all’annessione
della Crimea e all’ultima invasione dell’Ucraina. Ma analizza anche, più in
generale, la ricostruzione da parte di Putin della potenza militare russa,
raggiunta anche attraverso il massiccio impiego di mercenari e di spie
disseminate in tutto il mondo. Prima che sul campo, Putin combatte le sue
guerre sul terreno delle informazioni carpite alle potenze occidentali. In
senso più ampio, l’autore ripercorre la ricostruzione del potere militare russo
operata dall’autoritario ex ufficiale del KGB: riformando e riequipaggiando le
forze armate, avvalendosi di milizie mercenarie e facendo ampio ricorso anche
alle strategie della moderna "guerra ibrida" (in primis, la
manipolazione dell'informazione). Ma se nella nuova Guerra Fredda con
l'Occidente Putin si è affidato alla forza militare per espandere la sfera di
influenza russa, Galeotti non ignora i fallimenti tattici e strategici a cui il
Cremlino è andato spesso incontro nella lotta per la supremazia, in particolare
durante l'invasione dell'Ucraina. E nel prevedere i nuovi scenari di questa
guerra, ipotizza anche le future relazioni militari e politiche tra la Russia e
i Paesi vicini, compresa la Cina. Strategie di guerra, armamenti, intelligence
sono, nel libro, alla base di un’analisi che compara i successi e i fallimenti
dell’esercito russo, ma non solo. Avvalendosi di ampie ricerche sul campo e di
numerosi contatti in tutta la Russia, Galeotti dissemina il testo di istantanee
personali dei conflitti e di testimonianze inedite di ufficiali russi in
servizio e in pensione. Il libro è
corredato inoltre da 32 immagini a colori documentate da didascalie e una serie
di utili mappe strategiche. Un’analisi che fotografa passato e presente della
Russia putiniana, gettando uno sguardo ai possibili sviluppi del conflitto
ucraino e al futuro assetto militare della Federazione sullo scacchiere
internazionale. Non c'è momento migliore
per capire come e perché Putin abbia dispiegato le sue forze armate in così
tante guerre. Non c'è autore più adatto a demistificare le capacità militari
della Russia e a suggerire un'idea plausibile di quanto ci riserva il futuro.
Mark Galeotti ,
politologo specializzato nelle questioni militari e di sicurezza della Russia
contemporanea, vanta una carriera che spazia dal mondo accademico alla
consulenza per enti e istituzioni governative. Autore di numerosi saggi e
assiduo commentatore presso i media internazionali, dirige la società Mayak
Intelligence ed è professore onorario presso la School of Slavonic and East
European Studies dello University College di Londra, oltre a collaborare con il
RUSI (Royal United Services Institute), il Council on Geostrategy e l’Istituto
di relazioni internazionali di Praga. È stato direttore del dipartimento di
Storia alla Keele University, dicente di Global Affairs alla New York
University, ricercatore presso il Foreign and Commonwealth Office nonché
visiting professor presso la Rutgers University-Newark (New Jersey),
l’Università Carolina di Praga e l’Istituto statale di Mosca per le relazioni
internazionali. È autore di oltre 25 libri, tra cui L’esercito russo moderno
1992-2016 (2018), A short History of Russia (2021) e The Weaponisation of
Everything: A Field Guide to the New Way of War (2022).
Titolo: Tutte le guerre
di Putin. Dalla Cecenia all’Ucraina
Autore: Mark Galeotti
Pubblicazione originale:
2022, Osprey Publishing
Traduzione dall’inglese:
Francesco Laurenti e Ludovica Maggi
Traduzione di Valentina
Baselli e Silvia Velardi con la collaborazione del team del “Laboratorio
permanente di revisione collaborativa testi sulla/in traduzione” (Iulm e Esit)
Casa editrice: Gremese
Editore
Collana: Dialoghi
Pagine: 400
Formato: Brossura
EAN: 9788866921738
Prezzo: € 27,00
A San Lorenzo con l'ANPI
Sabato 24 febbraio, in qualità di iscritto della sezione San Lorenzo dell'ANPI avrò il piacere e l'onore di presentare il volume Fascisti contro la democrazia, Almirante e Rauti alle radici della destra italiana 1946-1976, pubblicato per i tipi di Einaudi dallo storico Davide Conti, vicepresidente dell'ANPI della Provincia di Roma. La presentazione si svolgerà nei locali della nuova sede della Sezione, la Casa della Socialità in Via dei Volsci 86, un nuovo punto di aggregazione civile e culturale del quartiere, sottratto al degrado e all'incuria dalle associazioni che oggi vi sono insediate per pubblica assegnazione tramite la vittoria di un bando, ossia ANPI San Lorenzo e Atletico San Lorenzo.
Attraverso questo libro importante, che ripercorre un trentennio di fatti e misfatti culminati nella cosiddetta "strategia della tensione", cercheremo di capire come siamo arrivati alla complessa situazione politica italiana di oggi. Puoi averne un assaggio dalla mia intervista all'autore pubblicata integralmente su Left, seguendo questo link.
Sarà con noi anche Marina Pierlorenzi, la nuova Presidente dell'ANPI di Roma.
Ti aspettiamo sabato, alle sei, nella nostra nuova Casa.
giovedì 22 febbraio 2024
Quando il prezzo è “ingiusto”, il mercato è falsato: perchè i ‘Trattori’ hanno ragione
Una premessa è d’obbligo: in linea di principio, le proteste degli agricoltori – e, in generale, del settore primario – non si contrappongono alle istanze ambientaliste e all’agenda Green della Commissione europea. Non c’è conflitto, non c’è polarizzazione. Piuttosto, potrebbe delinearsi una naturale integrazione tra le istanze e le rivendicazioni che provengono dai campi agricoli e dagli allevamenti e le politiche di riconversione energetica e di tutela dell’ambiente. Non si deve quindi strumentalizzare una protesta legittima al fine di inquinarne i pozzi da cui prende vitalità.
Seppur in un contesto profondamente eterogeneo, gli agricoltori europei convergono verso un diffuso malcontento e una profonda insoddisfazione verso le politiche europee del settore, che vengono declinate nella c.dd. PAC, ossia nella Politica Agricola Comune. L’insoddisfazione, peraltro, emerge da una considerazione di contesto: il comparto agricolo è stato relegato ad un ruolo di gregario, marginale, non più per l’appunto “primario”. Il problema è quindi, in primo luogo, culturale.
OLOCAUSTO DI LUCA IMPERIALE OGGI AL MUSEO FAGGIANO DI LECCE
Venerdì 22 novembre 2024 ore 18,30 presso il Museo Faggiano di Lecce in via Ascanio Grandi 56, è prevista la presentazione del libro (con ...
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“Il capo comunicazione del Monte dei Paschi muore dopo essere precipitato da una finestra di Rocca Salimbeni a Siena la sera del 6 marzo 2...