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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

venerdì 25 agosto 2023

Manovra, Pirondini: "Governo non mantiene le promesse"

Meloni a Zelensky: "Al fianco dell'Ucraina senza esitazioni. Mosca ritiri le truppe"

Trump si è costituito ad Atalanta: arresto, poi rilascio su cauzione

Immigrazione, l'affondo di Dragoni: "Questo governo sta fallendo"

Si schianta aereo in Russia: a bordo anche il capo della Wagner Prigozhin

Le rivoluzioni nell'arte del Novecento, gli anni Sessanta e l'Arte Povera

Fabio Zuffanti - Storia del femminismo in musica negli anni ’60 e ’70

Storia della moda gli anni '60

sabato 19 agosto 2023

Extraprofitti, Tajani critica l'esecutivo e avverte: "Deve essere una tantum"

La politica del ribelle. Trattato di resistenza e insubordinazione di Michel Onfray (Fazi)

Onfray riparte all'attacco dei valori della società occidentale con una nuova arma: la ribellione al potere costituito. L'elogio della sovversione potrebbe apparire quasi scontato in un pensatore come lui, sempre controcorrente, ma qui si tratta di una sincera apologia della disubbidienza: per Onfray è una forza insita nell'uomo, un insopprimibile desiderio di rivolta che si fa più impellente in un'era dominata dalla violenza come quella in cui viviamo. Guardando all'ultima grande esperienza di lotta collettiva che l'Europa ricordi, il '68, ci invita a recuperare lo spirito del Maggio francese per abbattere "i bastioni del giornalismo, della televisione, delle gallerie d'arte, dell'editoria". 

 


 

 

 

La fabbrica del consenso. La politica e i mass media di Noam Chomsky e Edward S. Herman (Il Saggiatore)

In un paese democratico l'indipendenza e la libertà di espressione dovrebbero essere le qualità portanti dei giornali e di tutti i media. La realtà è però un'altra: sono le forza politiche ed economiche a decidere quali notizie dovranno raggiungere il pubblico, e in che modo. Noam Chomsky e Edward S. Herman svelano come, grazie alla manipolazione delle notizie, l'opinione pubblica viene spinta a sostenere determinati interessi e punti di vista. "La fabbrica del consenso" offre un'analisi precisa su quanto siano veramente strumentalizzati i media e fornisce la chiave per interpretarne i messaggi. 

 


 

De Pascale, il “Mister Cemento” del PD che sarà Presidente dell’Emilia-Romagna | La Fionda

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