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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

venerdì 11 agosto 2023

M.M. Nome in codice Unico di Mario Mori, Fabio Ghiberti (La nave di Teseo)

Il Generale Mario Mori ha vissuto la storia dell’Italia contemporanea in posizioni chiave: ha diretto i i Servizi segreti, ha gestito i giorni caldi del sequestro di Aldo Moro, ha condotto l’operazione che ha portato all’arresto del boss di mafia Totò Riina, ha subito un processo ventennale da cui è stato, infine, pienamente assolto in Cassazione. Un uomo di stato finito in una persecuzione giudiziaria e mediatica che ne fanno il “caso Dreyfus” italiano. Per la prima volta, Mori ripercorre in prima persona i principali eventi di questo percorso, racconta la sua verità e svela molti segreti italiani. Dalle infiltrazioni nella colonna romana delle BR ai fondi neri del Sisde, la lotta alla Camorra e alla mafia, fino all’arresto di Matteo Messina Denaro e alle inchieste di Firenze nate dalle rivelazioni di Salvatore Baiardo. Prefazione di Giovanni Negri. 


 

Le Hawaii bruciano: salgono a 36 i morti per gli incendi sull’isola di Maui, 11mila gli sfollati

Shock in Ecuador, ucciso un candidato alla presidenza

Luigi Zanda racconta la sofferenza umana di Cossiga per il rapimento di Aldo Moro

Chiarelettere:"I PADRONI DEL MONDO" di Luca Ciarrocca

giovedì 10 agosto 2023

Claudio Nolet. La provincia difficile. Cronache politiche altoatesine (2001-2012) di Claudio Nolet (Alpha & Beta)

Claudio Nolet motivava nel nuovo millennio il suo impegno di studioso dei nodi politici: la specificità della questione locale è un caso particolare del conflitto epocale tra identità e globalizzazione. Occorre una descrizione consapevole della sua parzialità per svolgere con serietà il lavoro della testimonianza storica. Di questo impegno, le cronache politiche di Nolet pubblicate dalla rivista Il Cristallo per oltre cinquant'anni, sono state la ricca e minuziosa documentazione. Questa raccolta comprende tutte le cronache degli ultimi undici anni. I saggi, in ordine cronologico, seguono e illustrano lo sviluppo degli eventi significativi, internazionali, nazionali e locali, a partire da un'analisi della stampa altoatesina in lingua tedesca e italiana. I lucidi commenti dell'autore ripercorrono con pacatezza i fatti politici dell'ultimo decennio. 

 


 

ALDO MORO ED IO - Documentario 76 min.

mercoledì 9 agosto 2023

Putin - Intervento di Leonardo Elia

Situazione in Ucraina: controffensiva in situazione di stallo, perdite elevatissime dell’esercito ucraino, senza risultati, poveri ragazzi!

I famosi “ game changer”,  gli armamenti  che l’occidente ha inviato, tanto decantati dalla nostra stampa ,non hanno  per nulla  cambiato l’ evoluzione del conflitto.

I proclami di aiuto incondizionato,” fino all’ultimo ucraino” non valgono più…perché gli ucraini stanno finendo.

Dovrebbe solo vergognarsi chi si è espresso in questi termini….

Di fronte al fallimento  della Nato anche da un punto di vista militare, oltre che politico, si sta svolgendo una  guerra mediatica che può avere un peso enorme .

Segni di stanchezza da parte degli Usa.

Non esprimo giudizi ,sarebbero durissimi, su Zelensky e il suo entourage.

Che ti puoi aspettare da gente che fa  monumenti a Stepan Bandera!

Con il rischio di essere lasciato in tronco dai suoi mentori occidentali, come il presidente georgiano Saakashili, che trascinò il suo paese esattamente 15 anni fa, 08/08/2008, in una guerra con la Russia, ispirata dai soliti noti.

Torniamo a noi

 Si stanno intensificando gli attacchi di droni sul territorio russo, anche a Mosca!

Non lanciati dall’Ucraina, manovrati  al di qua del confine. Una quinta colonna . L’attentato alla figlia di Dughin è  stato uno shock, gli ultimi accadimenti rischiano di trasformarsi in un’inquietudine ,corrosiva per il consenso a Putin.

E non nella direzione che noi occidentali ci prefiguriamo.

Non è in gioco se continuare l’ Operazione Militare Speciale, ma come continuarla.

In vista delle elezioni del 2024, con un Putin che si ripresenta.

L’ammutinamento della Wagner, più o meno  presunto, per me gestito bene da Mosca, che non lo ha trasformato in un bagno di sangue, vuol dire qualcosa.

Sottolineo che la Wagner, seppur contractors, hanno conquistato dopo duri combattimenti  Bakmut , e serve alla Federazione per consolidare la presenza oltremare, Sahel, dove non può farlo direttamente.

Anche la rimozione del generale Popov,e non si vede più anche il  generale, Armageddon,  Surovkin, .

 

 Gente di spessore e con seguito popolare, che aveva  criticato in maniera esplicita l’operato dei vertici militari.

Quest’ultimo sarà ricevuto ,la fonte è  un’analista di Limes, dal presidente  in persona.

Tutti questi rientrano nella categoria dei  “Patrioti arrabbiati” che vorrebbero un’incisività maggiore sul campo , accusando i loro capi di aver  avuto una condotta troppo poco energica  nel conflitto.

A loro corrispondono tutti i partiti ipernazionalisti, e siamo tornati alle elezioni del 2024, e al consenso di cui ha bisogno Putin per la rielezione.

Che incarna , quella parte della popolazione, e degli apparati che non vorrebbero troncare completamente con  l’Europa.

Rappresentano la Russia, che si sente europea, eredità di Pietro il Grande, di Caterina.

E gli americani  sanno, perfettamente che il successore di Putin molto probabilmente,sarà un nazionalista, a capo di un paese con 6000 testate nucleari.

D’altra  parte gli attacchi, sempre più frequenti, con droni marini, guidati dall’intelligence occidentale  , a infrastrutture e navi in territorio russo , complicano la situazione. 

Superamento dell’ennesima linea rossa, provocazioni  , valore mediatico più che altro,  per influenzare  l’opinione pubblica non solo  dei  paesi in conflitto .

E  spingere  i russi chiudere l’accesso al mare di Kiev? Prendere  Odessa?

Sarebbe questo il salto di qualità che nessuno vuole, con perdite maggiori,  con una Federazione che ha avuto bisogno solo di una mobilitazione parziale.

Tenendo abbastanza lontano la società da una guerra vissuta, subita.

Emergerebbero , amplificate le differenti visioni   che le collettività, tutte, hanno di se stesse.

E noi dell’Occidente collettivo  abbiamo instillato nelle menti dei russi che questa è una guerra esistenziale.

Ricordate la definizione della guerra metafisica del Patriarca di Mosca?

Ci sarebbe sicuramente un salto di qualità, non positivo, per noi….per tutti

 

Info link 

https://giubberosse.news/2023/07/23/di-qua-e-di-la-del-fronte/ 

https://www.youtube.com/watch?v=qlBy7-E-Mf4




 

La 'guerra' dentro la Russia

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Marco Rizzo Tg4 - PD, armocromia e la manica di Rizzo

Stellantis, Urso: "D'accordo su inversione tendenza chiusura siti"

"Taglio al reddito di cittadinanza? Devastante, una bomba": l'allarme da Scampia e Secondigliano

martedì 8 agosto 2023

“Ho pagato lo Stato per uccidermi”, il provocatorio libro di Jimmy Greselin

La storia vera di un uomo, sopraffatto dai debiti con l’erario, che ha finito per togliersi la vita. Un libro forte, che vuole far conoscere la realtà dei fatti e la Legge 3 del 2012, la cosiddetta Salvasuicidi

Morire per i debiti è una cosa terribile, ma se i debiti che portano a togliersi la vita sono con lo Stato, la vicenda diventa ancora più atroce. Questo è il fulcro di “Ho pagato lo Stato per uccidermi”, il provocatorio libro di Jimmy Greselin (Steps Edizioni), che oggi è parte attiva di Legge3.it, l’organizzazione fondata da Gianmario Bertollo che aiuta privati e imprenditori ad uscire dal sovraindebitamento.

Una storia romanzata, ma non è un romanzo. Il libro racconta è la storia di una persona vera, Andrea (nome di fantasia), che per una serie di vicissitudini si è trovato sopraffatto da un monte debiti che sembrava impossibile da ripagare, non è riuscito a sopportare tutto questo e si è tolto la vita. Il protagonista viene definito “un uomo come tanti, che è morto per il suo lavoro”.

Una storia davvero triste, soprattutto se consideriamo che è proprio lo Stato che ha portato questa persona ad uccidersi, attraverso l’impossibilità oggettiva di far fronte ad impegni economici impossibili da onorare. – Commenta Jimmy GreselinSpesso lo Stato che pretende dalle persone più di quanto queste possano oggettivamente sopportare, anche quando non dovrebbe, anche quando la persona non ce la fa più. Purtroppo, viviamo in una società che ancora oggi colpevolizza chi si trova in questa situazione, lo guarda con sospetto e lo spinge ai margini. Lo Stato stesso guarda le persone con debiti come se fossero i peggiori dei criminali, colpevolizzando chi ha avuto degli ‘incidenti di percorso’ suo malgrado”.

Andrea è stato un uomo forte e volitivo, che si è sempre dato da fare, che si è rialzato più volte da situazioni disastrose, sempre con la voglia di fare meglio. – Prosegue l’autore – Ogni volta ha ricominciato da zero. Nel libro si trovano anche le sue debolezze di uomo, ma, soprattutto, la vigliaccheria di parenti e amici che lo hanno abbandonato, gli stessi che, troppo tardi, si sono pentiti di averlo tradito. Ed è stato proprio questo abbandono che alla fine gli pesò di più, facendolo sentire solo. Con questo, però, non voglio dire che si debba puntare il dito verso la famiglia, che, di fatto, non ha obblighi, e talvolta non ha neanche gli strumenti, economici ed emotivi per sopportare queste situazioni. Ma l’abbandono più grave, forse, è quello da parte dello Stato. Andrea aveva pagato milioni di euro di tasse, per poi essere messo all’angolo come il peggiore dei criminali, con accuse infondate, poi cadute dopo la sua morte”.

Nel libro Jimmy Greselin parla anche di educazione finanziaria, spesso troppo carente non solo tra i cittadini, ma tra i piccoli imprenditori stessi, e dell’invidia sociale, che indica come una grande piaga dei nostri tempi. Invidia verso chi riesce nel proprio lavoro, ma anche verso chi ha di più, e questo porta molte persone a contrarre debiti per acquistare beni che non possono permettersi, ma anche a non provare empatia verso chi entra in crisi rischiando di perdere tutto. 

Il protagonista di “Ho pagato lo Stato per uccidermi”, purtroppo, si tolse la vita appena 3 mesi prima che entrasse finalmente in vigore la Legge 3 del 2012, la cosiddetta legge Salvasuicidi, emanata proprio per evitare che episodi del genere si ripetessero.

Con questo provvedimento normativo, lo Stato ha finalmente introdotto strumenti legali che consentono lo stralcio di debiti insormontabili, sostituiti da piani triennali di rientro di parte del credito che siano realmente sostenibili.

 

JIMMY GRESELIN

Laureato in Diritto Internazionale ha fatto da sempre l'imprenditore ed il consulente. Ha avuto esperienze in vari settori, dalla moda alla cantieristica, dalle commodities all'immobiliare, sempre con aziende fondate da lui, con le quali ha lavorato in tutto il mondo con maggior fortuna all'estero e maggiori difficoltà in Italia, causate spesso da un sistema bancario ingessato ed una burocrazia incomprensibile.

Da qualche anno si dedica ad aiutare le aziende, gli imprenditori e le persone in difficoltà al fianco di Gianmario Bertollo, applicando gli strumenti che la Legge3 del 2012 ed Il Nuovo Codice della Crisi, mettono a disposizione.

Avendo sempre lavorato in proprio, ha conosciuto e subito tutte le difficoltà che gli imprenditori e i liberi professionisti devono affrontare quotidianamente, e questo libro ne è la conferma. Già autore di "EDUCAZIONE FINANZIARIA - Può nuocere gravemente agli economisti", pubblicato nell'ottobre 2022. È fermamente convinto che per raggiungere un obiettivo sono necessarie due condizioni: averne uno e non aver paura di fallire dando la colpa ad altri.

Teoria politica del denaro. Da Aristotele a Keynes di Stefan Eich (Treccani)

La crisi finanziaria globale del 2008, la risposta monetaria al Covid-19, la catastrofe climatica ormai in atto e la crescita incessante delle disparità economiche hanno mostrato come il denaro sia diventato il vero campo di battaglia su cui si scontrano concezioni del futuro in contrasto tra loro. I filosofi politici giocano un ruolo cruciale in questi dibattiti, offrendo gli strumenti concettuali per indagare cosa si intende per giustizia e democrazia in quel peculiare ordine monetario che è il capitalismo finanziario e recuperando o creando un linguaggio adatto a discuterne. Riesaminando le intuizioni dei principali pensatori politici dall’antica Grecia a oggi – da Aristotele a Locke, da Fichte a Marx, a Keynes –, la grande storia intellettuale della moneta ricostruita da Stefan Eich mostra come il protagonista di queste pagine non sia solo un mezzo di scambio, ma anche un’istituzione centrale di governo politico. Poiché la modernità monetaria, sempre sospesa tra aspettative di espansione e uno spazio di esperienza instabile, ha trovato la sua espressione più pura nei momenti di difficoltà, quando sono emersi nuovi modi di affrontare il problema, l’autore ha individuato e indagato sei fasi di crisi avvicendatesi nel corso della storia e ha illustrato come solo acquisendo una maggiore consapevolezza dei limiti storici della politica monetaria potremo iniziare ad articolare concezioni più democratiche del denaro come bene pubblico. 

 


 

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