Voglio puntualizzare ed entrare nel merito rispetto al mio intervento di ieri sul blog, riguardo l’incarico conferito da Donald Trump a Robert Kennedy .
Nella nuova
amministrazione quest’ultimo sarà a capo dell’agenzia che gestisce la sanità negli USA.
Perché tanta agitazione
anche da noi?
Perché individua nelle
ingerenze , chiamiamole pure “ strapotere” dell’industria farmaceutica nella
gestione dei programmi sanitari degli
Stati Uniti, e quindi di tutto il mondo occidentale.
Lui vede nei conflitti di
interesse che permeano le università, le varie agenzie nazionali, e anche
quelle sovranazionali, OMS, AEFA,
quest’ultima dell’Unione Europea , la cause ultime di errate politiche
sanitarie.
Sostanzialmente i
finanziamenti per la ricerca , se
vengono dalle multinazionali , e da colossi finanziari ,non possono non
influenzare l’impostazione che gli stati danno ai loro piani sanitari sul
territorio, con ricadute totalizzanti sulla salute pubblica.
Si arriva all’assurdo di
“formazione” finanziata dall’industria per tecnici sanitari.
Praticamente si è
privatizzato tutto, e questo non può non avere ricadute sul benessere dei
cittadini, perché deve prima pensare al benessere finanziario delle società.
Che hanno avuto una
perdita in borsa dopo l’incarico di Kennedy.
Che vuole far luce sulle
tante opacità della gestione della pandemia covid 19, e quindi anche sulle sue
conseguenze sociali.
Per capirci meglio vi
racconto una cosa.
Spulciando in internet ho saputo che la figlia di Mario
Draghi ha finanziato con sei milioni di euro, un laboratorio di ricerca.
Guarda , guarda il
laboratorio è diretto dal professore con cui io ho fatto l’esame
di “ chimica farmaceutica
1”.
Il professore in
questione , grande docente, ricercatore, non si può mettere in discussione.
C’è però rispetto a trent’anni
fauna piccola differenza…prima lavorava con finanziamenti pubblici, ora lo fa
con denaro privato, e deve seguire le indicazioni dei privati. Scusate se è
poco.
Ed è pratica corrente
Sapete come dice un
vecchio detto salentino?
“ ci me dae lu pane lu chiamu tata” tradotto “ chi mi da
il pane lo chiamo papà “.
E con il padre bisogna
comportarsi bene e si ha difficoltà a dirgli di no.
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