Un appello lucido e necessario: ripartire dai valori fondanti dell’Europa per uscire dalla crisi del liberalismo, del multilateralismo e della democrazia svuotata. Tra analisi e visione, una proposta per non arrendersi al disincanto.
Dialoghi scomodi: Conversazioni aperte su politica e società a cura di Leonardo Elia
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giovedì 11 dicembre 2025
Approdo per noi naufraghi. Come costruire la pace Elena Basile (PaperFirst)
mercoledì 10 dicembre 2025
Partecipazione di Andrea Stroppa a “10 minuti” di Nicola Porro - La visione di Elon Musk sull’UE
Roma, 9 dicembre 2025 – “Elon Musk ama l'Europa, ma non il mostro burocratico che è diventato a scapito della sua stessa crescita”. E’ quanto dichiarato da Andrea Stroppa nel corso della trasmissione di Nicola Porro “10 minuti” andata in onda ieri sera su Rete 4.
Intervenuto per chiarire quanto lo stesso Elon Musk, e non solo lui, dichiara da tempo in merito all’Europa e di come, da diversi anni, il Vecchio continente guardi più al passato che al futuro, Stroppa ha voluto sottolineare come le parole di Musk riguardino la preoccupazione per un’Europa che sta dimostrando incapacità a cogliere e fornire risposte adeguate ai profondi cambiamenti in atto in ambito sociale, economico e tecnologico, dando priorità ai vincoli normativi che ne hanno fatto un mostro burocratico.
Musk, ha sottolineato Stroppa, considera il rapporto Europa-USA il rapporto più importante per l’occidente. Le stesse aziende di Elon Musk hanno investito miliardi di euro in Europa e danno lavoro diretto a circa 15.000 persone, alimentando contestualmente un estesa rete di indotto attraverso i rapporti intrattenuti con centinaia di aziende fornitrici. La considerazione di Musk per l’Europa è confermata inoltre dalla sua passione per la storia del nostro continente, in particolar modo quella dell’antica Roma in merito alla quale la sua Fondazione ha finanziato numerosi progetti di ricerca e studio.
I problemi strutturali dell’Europa, d’altro canto, non li ha evidenziati solo Musk ma anche Mario Draghi nel suo rapporto sulla Competitività dove ha richiamato l’attenzione su come la iper regolamentazione rappresenti un vincolo per la competitività europea.
Anche in merito all’immigrazione, contrariamente a interpretazioni strumentali che sono state fatte di alcune sue dichiarazioni, Musk sostiene fortemente l’immigrazione purché sia legale e qualificata, mentre quella che arriva in Europa in modo illegale non è un’immigrazione qualificata e, nel lungo periodo, accogliere tante persone in maniera incontrollata non solo farà sì che non si potranno aiutare le persone che arrivano in cerca di un nuovo futuro ma non si potranno neanche offrire servizi adeguati alle persone che nascono e vivono nei paesi europei di appartenenza.
Sulla competitività futura dell’Europa, Stroppa ha infine evidenziato che Automotive, Spazio, Informazione digitale e Intelligenza Artificiale sono i quattro settori che guideranno lo sviluppo e la trasformazione nei prossimi anni: su tutti oggi l’Europa è in difficoltà, nonostante abbia avuto in passato, ad esempio nello Spazio, un ruolo molto importante in particolar modo con l’Italia che di questo settore è’ sempre stata leader. Ed è in quest’ottica che vanno prese le esortazioni du Elon Musk affinché l’Europa riprenda in mano il proprio futuro
martedì 9 dicembre 2025
Strategia della tensione. Utilità e danno di un concetto abusato di Marco Grispigni (Viella)
“Strategia della tensione” è una formula nata in occasione della strage di piazza Fontana, anche se rifiutata con indignate reazioni da gran parte dell’informazione e delle forze politiche dell’epoca. Negli anni successivi, segnati da stragi ricorrenti, è entrata a far parte del panorama linguistico nazionale. Ormai, quando si tratta di parlare di fatti terribili e oscuri, appare come una facile soluzione capace di descrivere uno specifico avvenimento ma anche di rimandare alla catena di “misteri italiani” che caratterizzerebbe la storia nazionale. Questo libro ripercorre le tappe dell’uso e dell’abuso della fortunata formula, rifiutando una narrazione che tende a ridurre la storia dell’Italia repubblicana a un susseguirsi di trame orchestrate dalle stesse menti, nazionali e internazionali
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