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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

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giovedì 26 settembre 2024

Ddl Sicurezza, manifestazione a Reggio Calabria: le parole di Gregorio Pititto (Cgil)

Libano, Biden: "Spingiamo per un cessate il fuoco di 21 giorni"

Il mio intervento a DiMartedì sul Governo Meloni e il disastro in Libano

IL PROBLEMA DEL MISSILE DI HEZBOLLAH mentre l’Ucraina cede al FRONTE con la RUSSIA

L’adolescenza politica irrisolta della sinistra su economia e mercato - Linkiesta.it

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Ucraina, Meloni a Zelensky: "Arriva Samp-T, faremo altri sforzi per Kiev"

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Alluvione in Romagna, solite lacrime di coccodrillo dalla politica ma poi nulla cambia - Il Fatto Quotidiano

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50 RARE PHOTOS OF WOODSTOCK (1969) IN COLOR

mercoledì 25 settembre 2024

Mafia a Milano - La storica relazione del Comitato Smuraglia

Meloni all'assemblea Generale dell'Onu: "Destino ci sfida, dobbiamo essere all'altezza" - INTEGRALE

Giornalista libanese ferito da attacco missilistico di Israele: il video ripreso dal suo computer

E’ ancora possibile evitare la terza guerra mondiale? - ft Gen. FABIO MINI

Siena, l'ateneo blocca la conferenza su Palestina e Israele

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Polemiche alll’Università di Siena per la conferenza su Palestina e Israele

Polemiche alll’Università di Siena per la conferenza su Palestina e Israele

da Radio Onda D'Urto - SIENA: L’ATENEO VIETA LA CONFERENZA SU PALESTINA ORGANIZZATA PER IL 7 OTTOBRE (NO COMMENT)

“Il 7 ottobre è vietato parlare di Palestina e Israele all’università di Siena”: è la denuncia dell’associazione studentesca Cravos-Siena di fronte alla scelta dell’ateneo toscano di cancellare un dibattito dedicato alla situazione in Palestina. Il progetto della conferenza sulla questione israelo-palestinese, spiegano gli studenti, era inserito all’interno di un bando pubblico dell’università chiamato “Infondoècultura” e dopo aver ottenuto, nei mesi precedenti, l’approvazione da parte del rettore Roberto Di Pietra, l’autorizzazione è stata annullata.

Tra i relatori invitati ci sono Ilan Pappé, storico israeliano, Francesca Albanese, relatrice speciale Onu per il territorio palestinese occupato, Karem Rohana, attivista italo palestinese e Giuseppe Flavio Pagano, divulgatore di geopolitica


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Volga Blues. Viaggio nel cuore della Russia di Marzio G. Mian (Gramma Feltrinelli)

 Sulle sponde del grande fiume che attraversa la Russia, alla ricerca delle radici di un paese travolto dal suo passato, àncora e demone, tabù e destino dei suoi tanti popoli.

«Dietro la nuova cortina di ferro: Stalin, caviale e nazionalismo.» - Harper’s Magazine

«Seimila chilometri e quattro settimane di viaggio lungo il Volga, alla scoperta della Russia profonda. Un paese sempre più nazionalista e ripiegato su se stesso, dove la guerra in Ucraina è solo una presenza lontana e spettrale.» - Internazionale


Vista da Occidente, la Russia è oggi una terra lontana, misteriosa, ostile. Dall’invasione dell’Ucraina sembra sprofondata in un buio ancora più fitto che ai tempi più bui dell’Unione Sovietica, come un pianeta a sé stante, un mondo reso sinistramente lontano e inaccessibile dalla guerra. Sfidando i paranoici controlli dei servizi di sicurezza, Marzio G. Mian è tuttavia riuscito a viaggiare per seimila chilometri nella pancia, nel cuore e nell’anima della Russia. Per farlo ha scelto la rotta maestra della sua storia: il Volga, il fiume, totem e destino, autobiografia del popolo russo, secondo le parole di Michail Piotrovskij, direttore dell’Ermitage. Sulle sue sponde si è radicata, infatti, la fede ortodossa dopo il crollo di Costantinopoli, è sorto l’impero zarista, si è affermato quello sovietico, con la battaglia di Stalingrado e l’industrializzazione forzata di Stalin, si è consolidato il progetto neo-imperiale dell’autocrazia post-sovietica di Vladimir Putin. “Patria” dei tatari, dei cosacchi, dei monaci-santi, degli sciamani, di Razin, Pugačëv, Lenin, Kerenskij, Gončarov, Puškin, Gor’kij, Chlebnikov, della Russia arcaica e rurale, di quella metropolitana e dei grandi spazi pieni di nulla, delle steppe e dei sovchoz, delle fabbriche e delle izbe, della tradizione più reazionaria e della rivoluzione più spietata, il Volga è il fiume in cui Europa e Asia si incontrano o si dividono, a seconda che la bussola della Storia russa indichi Oriente oppure Occidente. Viaggiando da nord a sud, dalla sorgente nella regione del Valdaj, tra San Pietroburgo e Mosca, fino ad Astrakan’ sul Mar Caspio, passando per Tver’, Dubna, Rybinsk, Jaroslav’, Nižnij Novgorod, Kazan’, Ul’janovsk, Samara, Saratov, Volgograd, senza mai incontrare uno straniero, senza ascoltare altra lingua che il russo, Mian svela l’“altro fronte” del feroce scontro in atto con l’Occidente, il fronte di un popolo fatto di molte nazioni e tenuto insieme dal brutale, fragile, antico sogno di una civiltà imperiale. Sulle sponde del grande fiume che attraversa la Russia, alla ricerca delle radici di un paese travolto dal suo passato, àncora e demone, tabù e destino dei suoi tanti popoli.



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martedì 24 settembre 2024

La sconfitta dell'Occidente di Emmanuel Todd (Fazi)

Documentatissimo e basato su cinque decenni di ricerche, lontano dalle approssimazioni che caratterizzano il dibattito su questi temi, La sconfitta dell’Occidente è un contributo di straordinario valore per capire il nostro presente.


La sconfitta dell’Occidente, a cui fa riferimento il titolo di questo saggio dello storico e sociologo francese Emmanuel Todd, è duplice. Si tratta infatti di una sconfitta esterna, la guerra in Ucraina, ma soprattutto di una sconfitta interna: il declino demografico, morale ed economico delle società occidentali. Todd chiama in causa le classi dirigenti dell’Occidente, in primis quella degli Stati Uniti, con il conflitto russo-ucraino a fare da lente di ingrandimento e a contrapporre, secondo l’autore, una Russia stabilizzata, di nuovo grande potenza, a un Occidente in preda al nichilismo e in crisi irreversibile di egemonia. Utilizzando le risorse della sociologia, dell’antropologia e dell’economia, Todd pone a confronto le “oligarchie liberali occidentali” con la “democrazia autoritaria russa” per spiegare le ragioni profonde dei cambiamenti geopolitici in atto. In particolare, offre una lettura acuta e originale dei punti di forza e di debolezza dei due paesi in guerra (Russia e Ucraina), dei principali paesi occidentali (Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Francia), dei paesi scandinavi e dell’Europa orientale, senza dimenticare il resto del mondo nel suo complesso. I lettori ritroveranno qui gli elementi che hanno sempre reso unici e preziosi gli studi di Todd: l’analisi dei modelli familiari e delle statistiche demografiche ed economiche, la scrittura brillante, un’erudizione non comune e intuizioni geniali.



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Cit. da Fëdor Michajlovič Dostoevskij, I Fratelli Karamazov

«Immagina che tocchi a te innalzare l’edificio del destino umano allo scopo finale di rendere gli uomini felici e di dare loro pace e tranqu...