martedì 2 dicembre 2025

Tutti vincono nettamente, risultati attesi comunque - Intervento di Leonardo Elia

Regionali

Alcune considerazioni sulle ultime elezioni regionali .

Puglia e Campania al centro sinistra, Decaro e Fico i nuovi governatori , in Veneto vince la Lega, (centrodx), tutti vincono nettamente,  risultati attesi comunque.

Io sono pugliese, la netta vittoria dell’ex sindaco di Bari era  prevista. Un sonoro 65% a 35%.

Mi soffermo però sul dato dell’affluenza, anzi  del suo crollo.

Nella mia regione è andato a votare il 41,83% degli aventi diritto, contro il 56% di settembre del 2020,le precedenti regionali.

In Veneto il crollo dell’affluenza è percentualmente ancora maggiore, si attesta intorno al 16,5% degli aventi diritto. In Campania la differenza è un po’ più contenuta , “solo” l’undici per cento in meno.

Io ero rimasto già scioccato dall’affluenza sotto il 50% in Emilia Romagna e Toscana, come nelle Marche e ancora di più in Calabria , rispetto alle regionali precedenti, con diminuzioni a due cifre, ma ora siamo andati peggio.

La cosa che mi colpisce di più però è come i partiti tutti presi da discussioni sulle coalizioni, sorvolino su questo argomento, sulla disaffezione dei cittadini, sul loro disertare le urne.

Non sono un giurista , ma questa mi sembra proprio una democrazia senza popolo.

La rappresentatività è impedita  da leggi elettorali infami, che per inseguire la “governabilità”,  attraverso il maggioritario, dimenticano che i partiti esistono  per interpretare le aspettative dei cittadini inquadrarle in una visione e  tradurle in azione  politica. In Puglia una lista , in coalizione deve raggiungere il 4% dei voti per essere rappresentata in consiglio regionale, addirittura 8% se si presenta da sola.

Per non parlare della legge elettorale nazionale, che fa scegliere  i candidati, che dovrebbero esprimere i territori, dalle segreterie dei partiti

 

Se inseguendo la governabilità  si crea un’ appiattimento dei  programmi sui temi  come i rapporti  attuali con l’unione Europea, per esempio, che incidono tanto e negativamente nel nostro quotidiano  va da se che i cittadini, non si riconoscano nelle liste e non vadano a votare.

La politica deve essere plurale rappresentare  e tradurre il conflitto che esiste nella società. Sennò  ci troviamo un’alternanza senza alternativa, non espressa  dalla politica.

La gente non  riconosce più i suoi bisogni rappresentati.

E non va a votare, e il livello della  politica  e dei politici si abbassa sempre di più.

Bisogna assolutamente fare qualcosa.

 

 


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