mercoledì 17 aprile 2024

La verità sulla Moschea di “Al Aqsa”*

E’ straordinario come tutto nella storia si ripeta a ciclicità quasi rituali, come il cambiamento climatico, la assurdità delle guerre e le scomode realtà per alcuni poi sostituite con finzioni ideologiche. E’ sotto gli occhi e le coscienze di tutti i popoli l’inasprirsi oltre ogni misura di inutili guerre in Europa e in Medio Oriente, languenti ormai in una normalità paranoica. Dal 7 ottobre però, data che segna infanticidi, terrorismo e ogni tipo di crimine su civili israeliani indifesi, è andato a riaccendersi un focolare di un antico odio etnico che ha da sempre alimentato guerre dettate da esclusivo pregiudizio politico. Parlo di quella guerra che già Winston Churchill nel 1947, leader di opposizione nella Camera dei Comuni, definiva, riferendosi alle crudeltà che il popolo ebraico aveva subito e che continuava a subire sotto il mandato britannico, aveva definito “squallida guerra”, è immeritatamente entrata nell’immaginario collettivo non-informato terzomondista occidentale come quella provocata da uno Stato colonialista, imperialista e sionista che ruba il territorio al popolo palestinese. La “fiction” della propaganda delle guide palestinesi, è un macchinoso congegno affabulatorio per il quale la Storia è solo un puzzle privo di consequenzialità causale da comporre e scomporre a seconda delle circostanze. In questa sede per ora prenderò in esame solo alcuni segmenti di questa narrazione. Abramo, il capostipite indiscusso delle religioni monoteiste, testimone in ordine cronologico della presenza di Dio prima nella Torah ebraica, poi nella Bibbia cristiana e infine nel Corano islamico, improvvisamente, con tutta la genìa dei profeti a lui posteriori da Mosè al Cristo, diventa musulmano. Aronne, fratello di Mosè, nel puzzle islamico, diventa invece fratello di Maria di Nazaret. E tutti i profeti entrano quindi nel segmento temporale di Maometto nato circa sei secoli dopo il Gesù cristiano. Persino l’arcangelo Gabriele, ravvedendosi dal primo annuncio, si converte alla giovane fede annuciando così il nuovo Verbo. Un tema ricorrente della propaganda anti-storica è la assoluta giurisdizione araba sulla Moschea di al-Aqsa. La centralità di Gerusalemme e la seguente moschea di al-Aqsa “da salvare dagli sporchi piedi degli ebrei”(Abu Mazen 16 settembre 2015), erano già stati pezzi di propaganda del precursore del fondamentalismo islamico, Amin al-Husseini, che nel 1930 affermava che “i sionisti” volevano impadronirsene e distruggerla solo perché alcuni rabbini si erano tranquillamente accomodati sulle sedie per pregare. Temi questi ripresi da tutti i leaders politici fino ad Abu Mazen, a seguito dei quali sarebbe iniziata la sanguinosa stagione degli accoltellamenti, dall’ottobre 2015 all’aprile 2016. Gerusalemme era stata deputata ad essere la 3° città santa dopo Mecca e Medina. Khomeini in Iran nel 1980 istituisce la Giornata di Gerusalemme inserendola come festività nel calendario islamico. Il riferimento a Gerusalemme si basa sulla Sura 17,1 inerente al viaggio notturno di Maometto dalla moschea della Mecca a una moschea “più lontana”,tradotto al-aqsa, non meglio identificata. Nessun riferimento nella Sura né al nome, né al Tempio dell’ ebreo re Davide e poi Salomone, né a nessun’altra moschea semplicemente perché non esisteva alcuna moschea tantomeno con il nome di al-Aqsa. La moschea verrà costruita circa un secolo dopo, nel 715 sotto il califfato degli Omayyiadi, discendenti da Maometto. Muhammad ibn al-Hanafiyyia ( 638-700), imparentato con il Profeta, sosteneva che Maometto non aveva mai messo piede sulla rocca di Gerusalemme, dove oggi sorgono le due moschee, della Roccia e di al Aqsa, cioè la moschea più lontana dalla Mecca. Sicuramente Gerusalemme è stata sempre ambita come luogo sacro, diventando però un triste feticcio ideologico di una perenne rivendicazione terroristica politica di chi amando finction, non riesce più a trovare altri validi motivi per provocare inutile martirologio palestinese e per lanciare periodicamente, a scadenza fissa, centinaia di razzi su Israele.

Grazia Piscopo – Presidente associazione Horah - Lecce






3 commenti:

  1. Bravissima Grazia, complimenti per le parole sante.

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  2. Amica cara ogni volta mi stupisci

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  3. Sempre attenta ai fatti storici e non alle fake news

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