mercoledì 31 gennaio 2024
M. Weber, “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo”
« L'odierno ordinamento capitalistico è un enorme cosmo, in cui il singolo viene immerso nascendo, e che è a lui dato, per lo meno in quanto singolo, come un ambiente praticamente non mutabile, nel quale è costretto a vivere. »
martedì 30 gennaio 2024
lunedì 29 gennaio 2024
O una necessità del fato e un ordine inviolabile ...
O una necessità del fato e un ordine inviolabile, o una
provvidenza pietosa, oppure il più ingovernabile disordine del caso. Se una
necessità inviolabile, a che opporsi? Se una provvidenza accessibile alla
pietà, renditi degno dell’aiuto divino. Se un disordine senza governo,
rallegrati d’avere, tu, in tale turbine, in te stesso una mente che ti guida
domenica 28 gennaio 2024
sabato 27 gennaio 2024
I Leccesi non sono più quelli - Intervento del Direttore di Leccecronaca.it Giuseppe Puppo
Fu per pochi secondi, una decima di anni fa, ma la scena durò
abbastanza tanto da rimanere impressa nella mia mente in un frame
indelebile. Ero in macchina, lato passeggero, con una mia amica che stava
per ripartire, su viale De Pietro, seguendo la fila che si era mossa nel
traffico, quando all’improvviso avanzò un giovane, forse un uomo, comunque un
uomo giovane, che attraversò di prepotenza in mezzo alla strada proprio davanti
a noi. La mia amica ovviamente frenò, lui le regalò un sorriso. A tutto tondo.
Le fece pure un saluto, che non era nemmeno un gesto di scusa, ma di
strafottenza ulteriore. Era vestito tutto elegante, a modo suo, pantaloni
stretti e camicia gonfia, e prima di allontanarsi, rischiando di essere
investito dalle auto che venivano dal senso opposto, ci fece ancora un gesto di
allegro commiato, e un ultimo sorriso.
Io, da allora non ho più visto un Leccese, intendo così, tipico,
con quel volto intenso, segnato e scavato in espressioni particolari, con
quell’espressione perennemente in bilico fra eleganza e cafonaggine, con quegli
atteggiamenti in un guazzabuglio pressoché inestricabile di menefreghismo e
gentilezza, e con quel “core presciatu” che batte forte, sempre.
Giovani così, uomini così, me li ricordavo solamente fra quelli che
vedevo in giro quando io ero ragazzo, mezzo secolo fa.
Un po’ li invidiavo, per le loro capacità comunicative; un po’
volevo imitarli, almeno nei successi sociali che riscuotevano, comunque, almeno
ognuno nel proprio ‘giro’; un po’ avevo da imparare da loro, quanto a fascino,
sicurezza, spavalderia, brillantezza, capacità comunicative.
Li ho cercati per mezzo secolo, e non li ho più trovati.
Tranne l’eccezione di cui ho appena detto.
***
Io, ringrazio l'editore Stefano Donno dell'invito a intervenire
su questo blog sul tema Lecce e dintorni,
ma dirò cose terribili. Se no, che cosa mi avete invitato a fare?
***
I Leccesi non sono più quelli.
***
Una sera di settembre sono uscito a guardare le ragazze. Sono andato in centro città, per le strade della movida, a cercare – per il gusto di vederla solamente, eh?!? Non fate troppi pettegolezzi – una che mi piacesse. Come mi piacevano in tantissime ai tempi del liceo e dell’Università. Quei corpi pieni, ma sinuosi, quelle forme marcate, quanto attraenti, ognuna con il suo stile, comunque fosse vestita, quei profumi di lontano, quei retaggi di antichi Messapi e Bizantini acquisiti, quegli occhi neri e il sapor mediorientale, in quei pomeriggi di “posa” in via Trinchese di allora.
Niente. Ne avessi trovata una che mi colpisse. Ho visto
giovani donne, signore e signorine, che sembravano replicanti delle
partecipanti ai programmi televisivi di Maria De Filippi; caricature di Chiara
Ferragni; volti rifatti e strafatti standard, tipo Olgettine.
La metà di loro, erano vestite allo stesso modo: abitino corto,
nero, o minigonna nera, e stivaletti pesanti ai piedi.
Tornato a casa, prima di andare a dormire, ho acceso la tv, per le
ultime notizie dei tg della notte. Quasi subito è uscito un servizio filmato da
New York, una manifestazione dalle parti di Central Park assai frequentata.
La metà delle donne, signore e signorine, riprese in quei
minuti, erano vestite allo stesso modo: abitino corto, nero, o minigonna
nera, e stivaletti pesanti ai piedi.
***
Poi, uomini e donne leccesi, parlano ormai tutti allo stesso modo:
quell’italiano televisivo senza identità. Non scandiscono, non declamano, non
sanno più porgere, alla leccese, le frasi, come avveniva fino a qualche
decennio fa, si sta perdendo quella capacità di atteggiarsi, anche nel parlare,
che avevano allora. Un lessico famigliare/territoriale che sta scomparendo.
Resiste al massimo la zeta dolce. I termini dialettali, sostituiti dal
vocabolario mutuato dall’inglese internazionale.
***
Ora, non voglio fare sociologia all’acqua di ciclamini e politica
alla maionese. Di Pier Paolo Pasolini ce n’è già stato uno e rimarrà
ineguagliabile. Ma voglio mettere qualche puntino sulle u, voglio testimoniare
l’avvenuto compimento della lucida profezia che a metà degli anni Settanta
l’impareggiabile polemista articolò in alcuni dei suoi ultimi scritti: la
modificazione antropologica degli Italiani.
Certo, un fenomeno che riguarda più o meno tante zone d’ Italia, ma
che in nessun’ altra è riuscito meglio – ahimè, volevo dire peggio – che a
Lecce città.
La mutazione antropologica è avvenuta su un duplice versante,
chiaramente visibile però da entrambi: la trasformazione sociale è una
convergenza parallela a quella somatica.
E’ avvenuta una involuzione di cui hanno dettato tempi e modi la
globalizzazione, la speculazione finanziaria, l’affarismo, il consumismo
esasperato, lo sfruttamento delle multinazionali, la devastazione del
territorio con i veleni della chimica, degli scarichi industriali, dei rifiuti
tossici, con la gran quantità di malattie, fisiche e mentali, che hanno
provocato,
Io, questa involuzione regressiva omologante, la vedo nella
fisiognomica dei volti, nella postura dei corpi, nella standardizzazione degli
atteggiamenti.
Così come la vedo allo stesso modo nelle idee livellate; nelle
coscienze manipolate; nel conformismo sostanziale di adesione, sia,
politicamente parlando, nel centro sinistra, sia nel centro destra, in un
partito unico dominante che accomuna tutti e due gli schieramenti; in un
mainstream dalle cinquanta sfumature di grigio e dalle centocinquanta sfumature
di squallore.
***
Il ceto medio a Lecce non esiste più. Rimane qualche salotto buono
e qualche loggia massonica, dove si pigliano le decisioni di pochi, pochissimi,
a nome e per conto di tutti.
Non esistono più i valori del ceto medio positivi, quelli di
decoro, arte, ingegno, originalità, che si trasmettevano per osmosi naturale –
o era l’inverso? comunque questo era – a quelli popolari.
Lo scalpellino, l’artigiano della cartapesta o del ferro battuto,
il rappresentante di commercio, il professore, l’esercente, hanno perso grinta,
inventiva e aggressività.
La mobilità sociale, garantita dalla scuola statale, è scomparsa.
Il turismo, è stata un’occasione sostanzialmente perduta, risoltasi
in speculazioni edilizie e commerciali, a vantaggio di una parte residuale
della popolazione, mentre avrebbe dovuto essere un’occasione per tutti quanti,
se solo ci fosse stato un modello di distribuzione originale capace di
abbracciare ogni settore sociale. Quel modello poteva e doveva essere il
turismo culturale, sotto l’egida delle vestigia messapiche e romane, e di
personalità quali Tito Schipa e Carmelo Bene.
Ma che farci? Se nel frattempo è sopravvenuta per questo e per il
resto intero la Černobyl culturale prodotta dalle televisioni, cioè dai falsi
bisogni indotti e dai modelli distorti veicolati, e dalla Fukushima sociale
prodotta dai telefonini, dalle cosiddette app e dai social.
Allo stesso modo, i contadini hanno dovuto trascurare il lavoro nei
campi, schiacciati dalle nuove logiche commerciali imposte, quelle
sopraffattrici della grande distribuzione e dell’Unione Europea; quelle dei
veleni e dei rifiuti, che hanno provocato il nostro triste record che deteniamo
qui nel Salento, in assoluto, della desertificazione del territorio.
Ci teniamo però come fossero preziose, mentre sono mortifere a tal
punto da intaccare i feti dei nascituri nei grembi materni, le ceneri di
Cerano, le particelle dell’Ilva, gli impianti di Cavallino, le trivelle nei due
mari, le discariche di Burgesi e di chissà quante altre schifezze di cui
nemmeno siamo a conoscenza, i gasdotti, e gli elettrodotti e gli impianti
eolici in mare che stanno per arrivare.
***
Questi modelli imposti da un potere sostanzialmente immutato negli
ultimi decenni chiamano indistintamente ad adeguarsi, tutti e subito.
Pena l’esclusione, l’emarginazione, l’abbandono.
Nelle facce dei contadini di Frigole, dove da bambino mi portavano
i miei genitori, a prendere le uova fresche, l’olio buono, le verdure, io
vedevo la felicità.
Quella stessa felicità che vedevo nei volti dei miei coetanei
mentre giocavamo con le palline o con le figurine, addentato beati una rosetta
con la mortadella.
La nostra droga erano una Canadese e un calzone, quando potevamo
permetterceli.
Adesso la droga a Lecce dilaga, anche fra i ragazzini delle Scuole
Medie e rovina tantissimi giovani e le loro famiglie.
Adesso, a Lecce io vedo solo volti senza Identità, senza Appartenenza, senza Comunità, senza afflati ideali, senza generosità, senza speranza, giorno dopo giorno morire lentamente fra invidia, egoismo, ansia, paura, pressappochismo, onanistico individualismo e miseria intellettuale, in una città globalizzata, problematica, anonima, ipocrita, indifferente, disperata e disperante.
(Intervento del Direttore di Leccecronaca.it Dott. Giuseppe Puppo)
L'internazionale del trattore
Vi invito a ri- vedere , su
questo blog gli interventi di Ivano Gioffreda sul superintensivo e sulla PAC ,
sulla biodiversità, sugli OGM del professore Ceccarelli
venerdì 26 gennaio 2024
giovedì 25 gennaio 2024
mercoledì 24 gennaio 2024
martedì 23 gennaio 2024
Gli italiani e la soluzione finale. Chi si oppose ai nazisti? E come? di Christian Jennings (Longanesi)
Attingendo a materiali d'archivio inediti in Italia, Germania, Vaticano, Svizzera, Regno Unito e Usa, questo libro racconta la storia di chi ha rischiato la propria vita per salvare quella di centinaia di persone.
lunedì 22 gennaio 2024
Povera Lecce mia. Non ti riconosco più! Intervento della Senatrice Adriana Poli Bortone
Povera Lecce mia. Non ti riconosco più. Traffico impazzito, strade ristrette da invadenti (quanto attualmente inutili) piste ciclabili, paletti dappertutto, panettoni di plastica bianco e rossi a delimitare zone importanti della città, marciapiedi dissestati, basolato sconnesso, erbacce dappertutto. E tanto senso di tristezza in giro, una tristezza e una assenza di gusto accentuatasi in periodo natalizio, quando il confronto fra Lecce e Ostuni, Fasano, Locorotondo, Alberobello (per rimanere in Puglia) è stato impietoso. Ma io sono di parte! Ed essendo di parte noto solo i difetti. e peggio ancora, sono stata Sindaco.! E l’amarcord, per quanto tenti di scacciarlo, tende sempre ad occupare la mia mente. E rivedo il piano urban ( miracolosamente recuperato dopo l’esclusione dei finanziamenti ) con le sue 52 botteghe artigiane che animavano di cultura e tradizione il centro storico; a palazzo Torrisi dedicato agli immigrati col loro sportello informativo e la biblioteca multiculturale; ai Teatini vocati alla valorizzazione dell’artigianato locale (ed oggi ridotti ad ufficio comunale!); Ad itinerario Rosa che partendo dal conservatorio di Sant’Anna occupava spazi fisici e temporali per mesi valorizzando la creatività femminile; alle tangenziali, oggetto di contenzioso per anni, che avevano tanto snellito il traffico in città ed oggi sono in parte ricettacolo di rifiuti; alla rassegna “Mediterranea“ che occupava l’intera estate spettacoli per tutti i gusti e tutte le età; agli incontri culturali al castello (e non solo) che videro la presenza di Luttwark, di Galli della Loggia, dei ministri dell’ambiente di tutto il mondo; ai dipinti generosamente donati da Ercole Pignatelli oggi “cacciato “dalle stanze del castello Carlo V; ai bambini “sceriffi ecologici “così preziosi nel rilevare comportamenti scorretti degli adulti; alla villa comunale restituita alla città nella sua dignitosa e preziosa fruizione, oggi priva di guardania e abbandonata all’inerzia, alla devastazione dei servizi ed all’occupazione abusiva degli immobili. E potrei andare avanti a ripercorrere quei nove anni così intensi , ricchi di emozioni, di contatti continui con la gente. Gli anni più belli della mia vita politica. Mi sentivo utile alla città per la quale avevo anche fatto una legge speciale per il barocco leccese: 500.000 € annuali per 15 anni! Ma dopo il recupero di Sant’ Irene, di Palazzo Vernazza, di San Cataldo, dell’attuale Must (già convento delle Clarisse ) la legge rimase inattiva con grave perdita per la città!. Già, ma io sono di parte! E per tentare di non esserlo ricordo anche il filobus, con i suoi fili, così devastante per l’estetica della città! Quel filobus che oggi si invita ad usare, perché il mezzo pubblico deve sostituire l’uso delle macchine !. Ma guarda!!! Sono occorsi vent’anni per farlo capire! E poi quei fili quanto ha carenza di estetica se la contendono molto con i panettoni e bianco e rossi di plastica, le piste ciclabili con i loro cordoli, l’erbacce marciapiedi e strade dissestate! Eppure quella Lecce con i fili del filobus ebbe l’onore di avere la presenza di diversi ministri e personalità e di ben due Presidenti della Repubblica.! E adesso che sugli orribili fili non si potrà più fare polemica quale sarà il mantra della prossima campagna elettorale? Vedremo! Io sono di parte e della mia parte non mi allontano! (Sen. Adriana Poli Bortone)
domenica 21 gennaio 2024
sabato 20 gennaio 2024
Una storia sbagliata. David Rossi & Mps, un mistero di Pierangelo Maurizio (Maurizio)
“Il capo comunicazione del Monte dei Paschi muore dopo essere precipitato da una finestra di Rocca Salimbeni a Siena la sera del 6 marzo 2013. E diventa subito il ‘caso David Rossi’. Un giallo segnato da errori e lacune. Suicidio, omicidio, incidente? Tutta la verità forse non la sapremo mai. Ora abbiamo un dovere: capire perché. Secondo le ultime rivelazioni per i Ris dei carabinieri, nella maxiperizia per la Commissione parlamentare d’inchiesta, David appeso alla sbarra della finestra si è lasciato cadere. Ma sei ferite al volto e tre alle braccia non sono compatibili con la caduta e molto probabilmente sono state inferte da terzi. Una verità mai approfondita e descritta con largo anticipo in questo libro. David nelle ultime due ore della sua vita avrebbe subito un’aggressione. La ferita sul labbro combacia con le macchie di sangue sui fazzoletti trovati nell’ufficio e distrutti ad indagini ancora aperte. La chiave del giallo, una delle chiavi, è con ogni probabilità tutta qui…”.
venerdì 19 gennaio 2024
Gerusalemme la città impossibile. Chiavi per comprendere l’occupazione israeliana. Nuova ediz. di Meir Margalit (TS - Terra Santa)
Una lucida indagine sul campo per comprendere gli intricati meccanismi che regolano – da oltre otto decenni – il sistema israeliano di occupazione dei territori palestinesi oltre i confini stabiliti dagli accordi internazionali. A firma di un ebreo-israeliano, cittadino di Gerusalemme – militante politico, funzionario pubblico e attivista per i diritti umani – il saggio racconta le barbarie che il governo di Israele sta perpetrando nei territori e nei quartieri di Gerusalemme fin dal 1948. Una denuncia storicamente circostanziata nei fatti.
giovedì 18 gennaio 2024
mercoledì 17 gennaio 2024
Il fascismo eterno di Umberto Eco (La Nave di Teseo)
“Ritengo sia possibile indicare una lista di caratteristiche tipiche di quello che vorrei chiamare l’‘Ur-Fascismo’, o il ‘fascismo eterno’. L’Ur-Fascismo è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili. Sarebbe così confortevole, per noi, se qualcuno si affacciasse sulla scena del mondo e dicesse: ‘Voglio riaprire Auschwitz, voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze italiane!’ Ahimè, la vita non è così facile. L’Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme – ogni giorno, in ogni parte del mondo.” - Umberto Eco
martedì 16 gennaio 2024
Dialoghi sul diritto di cittadinanza di Insaf Dimassi, Antonio Salvati (Le Lucerne)
Cosa vuol dire, oggi, essere cittadini italiani? È necessario che il concetto di cittadinanza sia ancorato a dei valori? E quali sono il compito e i limiti della legge nel disciplinare un campo così delicato?Su questi temi si interrogano Insaf Dimassi, giovane studiosa italo-tunisina, e Antonio Salvati, magistrato, toccando tematiche scottanti di attualità, diritto e politica.Lei è la voce di chi vive sulla propria pelle la dolorosa esperienza di essere cittadina di uno Stato che ancora non la riconosce; lui rappresenta le istanze del diritto e della sua logica formale e astratta. Insieme, intessono un dialogo lucido, aperto e appassionato sulla Legge 91/92 che regola la concessione della cittadinanza in Italia e sulla proposta, accanto e al di là dello ius sanguinis e dello ius soli, di uno ius culturae. Ne emerge un caleidoscopio di spunti, analisi, riflessioni e – perché no – anche domande aperte sul concetto di cittadinanza e di identità, sull’incontro tra culture diverse e le contraddizioni della legge, sul ruolo dell’educazione e la necessità di guardare la società con occhi nuovi. Tematiche quanto mai attuali, che invitano tutti noi a unirci a questo dialogo.
lunedì 15 gennaio 2024
domenica 14 gennaio 2024
Gli alpini. Una storia di audacia, sacrifici e lealtà di Giovanni Punzo (Diarkos)
Fondate nel 1872, dopo il Risorgimento, le truppe alpine da più di un secolo e mezzo rappresentano un capitolo unico ed eccezionale della storia d’Italia. Costitute originariamente per la difesa dei confini e la guerra tra le cime e le valli, ben presto si trovarono a combattere in Africa, prima in Etiopia e poi in Libia, e nelle trincee ad alta quota della Prima guerra mondiale, nel cui fango innevato nacque il loro mito. Le Penne nere si distinsero poi in Etiopia, tra 1935 e 1936, e durante la Seconda guerra mondiale si sacrificarono nei Balcani e soprattutto sul Don, tra le steppe russe, in cui ancora oggi risuona la loro memoria. Oggi impegnati nelle missioni all’estero, il reclutamento degli alpini dalle regioni delle Alpi progressivamente si è esteso ad ampi settori del Paese: non solo quindi genti di montagna, ma anche uomini delle pianure e delle città, che hanno contribuito a narrare e portare in alto i valori del corpo in tutti gli aspetti della vita nazionale. Il forte senso identitario e un radicato “spirito di corpo”, sotto forme diverse, proseguono tuttora l’impegno a favore della comunità, anche tra coloro i quali non vestono più l’uniforme. Ripercorrendo le tappe dell’audace storia degli alpini non si incontrano dunque solo cruenti e drammatici episodi bellici, ma anche vicende e protagonisti legati al racconto dell’Italia intera.
sabato 13 gennaio 2024
Il conflitto senza fine. Dieci domande sullo scontro che infiamma il Medio Oriente a cura dell'ISPI e Paolo Magri (Mondadori)
Dieci domande, dieci analisi per provare a capire un conflitto complesso, violento, sfaccettato, che dura da anni e sembra destinato a non avere fine.
venerdì 12 gennaio 2024
Cybercapitalismo. Fine del legame sociale? di Emanuela Fornari (Bollati Boringhieri)
Il capitalismo, preso da una pulsione di morte e da un desiderio inconscio di autoannientamento, perde ogni caratterizzazione produttiva, acquisendo sempre più i caratteri del dominio e della violenza simbolica.
giovedì 11 gennaio 2024
Valentina Sciurti e Orode’ Deoro, spettacolo che consiglio alle Knos
Capitalismo di sangue. A chi conviene la guerra di Fabio Armao (Laterza)
Se il delicato equilibrio tra stato e mercato viene meno e un capitalismo senza regole pretende di dettare legge, a rischio sono l’eguaglianza, la democrazia, la pace. Le ultime guerre ne sono la prova: frutto di scelte criminali compiute da leader che perseguono i propri interessi privati o di clan, trovano alimento in un mercato globale che oramai si dimostra perfettamente in grado di gestire in piena autonomia tutte le sfere interessate, finanziaria, produttiva e commerciale.
mercoledì 10 gennaio 2024
Codice Ratzinger di Andrea Cionci (Byoblu)
Attraverso la sua sottile forma di comunicazione logica, il Codice Ratzinger, il papa ci riconcilia con il Logos, la ragione che svela la verità, e fa comprendere la sua situazione canonica che avrà effetti dirompenti. Un libro-inchiesta destinato a laici e credenti, a tutti coloro che sono innamorati della verità.
martedì 9 gennaio 2024
lunedì 8 gennaio 2024
Il pesce piccolo. Una storia di virus e segreti di Francesco Zambon (Feltrinelli)
Il ricercatore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha svelato i retroscena del piano pandemico italiano racconta gli errori e le coperture che hanno fatto del nostro paese il grande malato.
Non potevo rimanere in silenzio
domenica 7 gennaio 2024
Berlinguer e il sindacato. Il grande freddo '69-84 di Antonio Maglie (Arcadia Edizioni)
Questo libro racconta un paradosso tutto italiano. Negli anni Settanta brillò luminosa la stella elettorale del più importante partito operaio italiano, il PCI. Contemporaneamente i sindacati di nuovo uniti, conquistarono il centro della scena politica e socialeottenendo grandi successi, non solo contrattuali ma anche sociali. Poteva essere la premessa di un grande cambiamento; al contrario, fu solo l'inizio di una lunga incomprensione. Il dialogo si fece tra sordi nel momento in cui il PCI di Enrico Berlinguer arrivò nell'area di governo perseguendo l'attuazione del compromesso storico, una strategia "totalizzante", come la definì Giorgio Napolitano, destinata a entrare inevitabilmente in rotta di collisione con le spinte autonomistiche e unitarie che ispiravano il sindacato.
sabato 6 gennaio 2024
Segreti e misteri del Vaticano. Il lato oscuro di un potere millenario di Antonio Parisi (DIARKOS )
Il Vaticano, riconosciuto nel 1929 a seguito dei Patti lateranensi, è lo Stato più piccolo del mondo. Esteso per 42 ettari nel centro di Roma, quello che conosciamo oggi è in realtà l’ultima ridotta di un territorio ben più vasto, comprendente diverse regioni italiane, acquisito dal patriarca di Roma nel VIII secolo. Da allora, sono centinaia le verità non dette e i misteri annidatisi tra le sue mura. In quei 42 ettari si sono succeduti secoli di intrighi, di cui la cronaca ha parlato, straparlato, o – il più delle volte – taciuto. Solo negli ultimi cento anni, ricordiamo grovigli politico-finanziari legati alle banche vaticane, l’assassinio (presunto) di papa Luciani e quello (certo) del capo delle Guardie svizzere, le denunce di messe nere per intronizzare il demonio in Vaticano, l’inquietante sparizione di Emanuela Orlandi, tornata in auge nel 2022 grazie a un’acclamata serie tv, per finire con le misteriose dimissioni di Benedetto XVI. Cosa si cela davvero dietro lo sfarzo e la solennità di questo potere millenario? Antonio Parisi, dopo lo scalpore di "E liberaci dal male. I misteri della Terza loggia vaticana" (Aliberti, 2012), torna a varcare le soglie del papato, provando a svelare gli inconfessabili segreti che da sempre macchiano indelebilmente il talare di chi vi dimora.
Seul: l'attentato al leader dell'opposizione
La scorta poco attenta, come per Shinzo Abe e le altre similitudini tra i due leader. Le prossime elezioni e la rotta della Corea del Sud.