Oggi, con un governo di destra, la democrazia liberale è davvero in pericolo? Esistono nuove forme che, garantendo l'equilibrio dei poteri istituzionali, possono conservare la libertà e la libera espressione dei cittadini?
Negli ultimi anni si è consolidato un genere
letterario che vede la democrazia sfigurata, latitante, dissolta.
Eppure, le fragilità di questa forma di governo vanno ricondotte alla
sua stessa storia, e non a letture apocalittiche ed estemporanee. Uno
dei maggiori filosofi politici italiani analizza lo stato di salute
della democrazia in Occidente. Le democrazie hanno perduto di fatto la
consapevolezza della propria origine e della propria complessità e
vulnerabilità, fino a risultare deficitarie per eccessi opposti: a causa
di conformismi e automatismi da una parte, e di esasperazioni polemiche
dall’altra. Per rinvigorire la democrazia, è fondamentale individuare
l’origine di questi deficit e capire che cosa è andato storto nel
processo di democratizzazione del mondo che pareva a portata di mano
dopo il 1989. Ma, soprattutto, è necessario che gli individui vogliano
ancora la democrazia, con tutte le sue opacità e contraddizioni.
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