Un racconto corale, straziante, verissimo, che ci mostra in presa diretta «tre incendi che bruciano il mondo» e lo sconvolgono oltre i confini dei paesi in cui sono divampati.
Kateryna ha 28 anni, ha fatto la modella, ha
amici sparsi per l'Europa e all'inizio del 2022 spera che in Ucraina
scoppi la guerra: «Non sono così vile da augurarmi di vivere sotto il
ricatto di Vladimir Putin per anni, contando sul fatto che il compito di
affrontarlo spetti poi a un'altra generazione invece che alla mia».
Oggi Kateryna è un soldato. Assim ha 23 anni, studia Ingegneria
aerospaziale all'università di Teheran e dal giorno in cui Mahsa Amini è
morta, il 16 settembre 2022, con il suo gruppo ha cominciato a scrivere
il nome di Mahsa nei bagni delle università e nei vagoni dei treni:
«Non sapevamo a cosa stessimo dando inizio». Nabila è una campionessa di
kick boxing, è lesbica ed è una conservatrice fedele alla Repubblica
islamica, ma come molte donne religiose considera il caso di una ragazza
fermata in una stazione della metro per un velo malmesso e riconsegnata
cadavere pochi giorni dopo alla famiglia «un'onta collettiva e
un'enormità contro Dio». Zarifa è cresciuta con l'idea che da grande
avrebbe fatto politica ed è diventata adulta in un Afghanistan dove era
possibile, dopo il 2001 e prima del 2021. Appartiene alla generazione
che ha immaginato e poi iniziato a costruire la propria vita su
presupposti incompatibili con i codici degli integralisti, quella che
oggi si rifiuta di considerare il movimento dei talebani, «che esiste da
meno tempo dei telefoni cellulari, che in tutto ha controllato il paese
per sette anni non consecutivi», il proprio destino. Kateryna, Assim,
Nabila e Zarifa sono solo alcuni dei protagonisti di questo viaggio.
Cecilia Sala li ha seguiti alle feste e tra le bombe. Il risultato è un
racconto corale, straziante, verissimo, che ci mostra in presa diretta
«tre incendi che bruciano il mondo» e lo sconvolgono oltre i confini dei
paesi in cui sono divampati.
Nessun commento:
Posta un commento