mercoledì 30 aprile 2025
martedì 29 aprile 2025
lunedì 28 aprile 2025
Il corpo di Mussolini. Odissea di un cadavere di Ugo Savoia (Neri Pozza)
Mentre il ministro dell’Interno Romita muove anche i servizi segreti per scoprire dove si trova la salma, quel che resta del corpo viaggia ancora, in un’odissea degna di un romanzo, che troverà il suo epilogo oltre dieci anni dopo, nel 1957, nella tomba di famiglia a Predappio.
domenica 27 aprile 2025
Piccolo manuale antifascista. Argomenti e pratiche di resistenza democratica (Edizioni Clichy). Introduzione di Roberto Saviano
Un piccolo libro che si propone come un utile vademecum per affrontare questi tempi e si rivolge a chi ha a cuore la libertà e la democrazia. Venti temi che la destra sta manipolando per costruire una nuova narrazione di sé e della storia italiana e mondiale, declinati secondo due direttrici, «cosa dicono» e «cosa pensano», a cui si contrappongono due direttrici contrarie, «che cosa si può rispondere» e «che cosa si può fare», per smontarne il meccanismo ermeneutico e proporre pratiche quotidiane relative a un’etica minima e decente di rispetto e di confronto umano. Senza ricorrere agli schemi novecenteschi del fascismo e dell’antifascismo, in questo piccolo manuale si propongono un «sentimento» e un pensiero che possono rappresentare un nuovo antifascismo possibile o forse indispensabile, quello che contrappone alla violenza e al ritorno indietro un progresso etico, politico, sociale, di crescita tutti insieme
sabato 26 aprile 2025
Guerra nucleare. Uno scenario di Annie Jacobsen (Mondadori)
«A partire dagli anni Cinquanta del Novecento, gli Stati Uniti hanno speso migliaia di miliardi di dollari per prepararsi a una guerra nucleare, perfezionando al tempo stesso protocolli dettagliati in grado di mantenere in vita il governo anche nell'eventualità di un apocalittico olocausto nucleare con centinaia di milioni di vittime americane.»
venerdì 25 aprile 2025
MillenniuM (2025). Vol. 89: Il 26 aprile: Ottant'anni fa, il giorno dopo la liberazione: Storie di fascisti impuniti riciclati e in carriera
A ottant'anni dalla Liberazione, il mensile Millennium, diretto da Peter Gomez, racconta che cosa è successo subito dopo. Gran parte dei crimini commessi dai fascisti, soprattutto durante la Repubblica di Salò, sono rimasti impuniti. Non solo. Molti di quelli che li avevano perpetrati, anche da posizioni di rilievo nel regime, hanno continuato a fare carriera nelle istituzioni e negli apparati della neonata Repubblica italiana. Attraverso storie, inchieste, interviste, immagini, Millennium racconta i casi più eclatanti; va in profondità nelle vicende che hanno portato all'amnistia firmata dal ministro di Grazia e giustizia Palmiro Togliatti, leader del Partito comunista italiano; descrive il clima che ha portato a una frettolosa riconciliazione, i cui effetti si sono dispiegati nei decenni successivi. Basti pensare al ruolo che molti di quei personaggi hanno poi assunto negli anni Sessanta-Settanta nelle trame della strategia della tensione. E proporrà confronti su come Paesi a noi vicini, in particolare Germania e Francia, hanno gestito la transizione in modo diverso
giovedì 24 aprile 2025
Donne che resistono. Le Fosse Ardeatine dal massacro alla memoria (1944-2025) di Michela Ponzani (Einaudi)
Al centro della narrazione stanno, dunque, le memorie di donne che impararono a resistere, a seppellire i morti e a curare le ferite di figli orfani di padre, che pretesero verità e giustizia, testimoniando contro criminali di guerra portati a processo. Testimonianze sepolte da decenni, cariche di emozioni molteplici, fatte di tensioni ideali, di motivazioni e scelte che segnarono la storia di un luogo destinato a rimanere il cimitero di un lutto privato, capace di costringere a un interminabile rituale del dolore.
mercoledì 23 aprile 2025
Iran Iran Iran ... Intervento di Leonardo Elia
Notizia di qualche giorno fa, dopo le (solite) minacce all'Iran, reo di posizioni anti israeliane, antioccidentali, Trump blocca tutto, e inizia colloqui con diplomatici iraniani, in Oman prima e poi a Roma, presente il presidente della Repubblica Islamica.
Agitando il governo di Netanyahu, che preme per un azione
militare, aerea, congiunta israelo americana per rallentare e rimandare, a suo
dire, il processo di arricchimento di
uranio a scopi civili e militari.
Perché Teheran non vuole la bomba atomica, questa è solo nei
sogni malati dei governi estremisti israeliani.
Ma questo stop che significa?
Per me si evidenzia una spaccatura, una delle spaccature,
dell'amministrazione americana, strapiena di iper sionisti, ma anche con
qualcuno che ragiona come la Gabbard.
Principalmente perché a Whaschington , c'è la consapevolezza
che l'Iran ,ammesso e non concesso che voglia la bomba, sarebbe un boccone
troppo grosso, molto più grosso degli obbiettivi perseguiti senza successo da
americani, inglesi e israeliani nello Yemen, dove questa "allegra "
compagnia di bombardieri, oltre a uccidere civili, cosa di cui purtroppo non si
interessano, e distruggere infrastrutture, non è riuscita a limitare gli
attacchi missilistici a naviglio nel mar
rosso. L'Iran è molto più potente, enormemente più grande, e qualcuno sa
oltreoceano , che un tassello, così
grosso così importante, di quella che il compianto e preveggente Papa Francesco
ha chiamato molti anni fa la "guerra mondiale a pezzi", metterebbe in
seria difficoltà gli Usa, coinvolgendoli in una guerra di grande portata, solo
per assecondare la parte della politica israeliana più estremista.
Questo stop and go,
go con cambio di direzione , nasce direttamente
dalla crisi economica e sociale americana, con le forze armate che non
riescono più a reclutare un numero sufficiente di giovani. Questo spiega il non
voler, poter, soddisfare la follia delle lobbies sioniste e proto evangeliche
finanziatrici delle campagne elettorali
di tutti i presidenti Usa, che
per esempio spingono nell'appoggio al genocidio dei palestinesi
perpetrato dagli israeliani.
Ma c'è anche di più, perché oltre a essere militarmente
autolesionista, passare dalle parole ai fatti, attaccare con Israele l'Iran, porterebbe direttamente
gli americani a essere responsabili del blocco del Golfo Persico, con relativo
schizzare del prezzo del petrolio. E questo creerebbe grossi problemi economici
a Trump, acuirebbe quelli che già ha e gli toglierebbe consenso interno, ma
anche gli alienerebbe simpatie di tutti gli alleati.
Cercare di capire come va il mondo, non è disquisire sul
sesso degli angeli, ma serve per comprendere le ripercussioni di scelte che ci
possono sembrare lontane, possono sembrare lontane a noi soffocati da un mare
di stimoli che non servono a nulla, servono solo a distrarci, ma che invece
hanno ripercussioni nel nostro quotidiano, oltre a stimolarci a considerare i
costi umani che comportano, a risvegliarci un'umanità dormiente , ricordandoci le
parole sulla guerra e la sopraffazione sempre ripetute da Papa Francesco, unica
voce lucida in un'epoca di barbarie.
Per inciso al messaggio di cordoglio per la morte del papa
del presidente israeliano, si contrappone il gelo di Netanyahu, e le prese di
posizione non unitarie dei rappresentanti delle comunità israelitiche italiane.
martedì 22 aprile 2025
Oltre i limiti. Lo sport come metafora della vita di Francesco (Jorge Mario Bergoglio) edito da Solferino e disponibile dal 6 maggio 2025
"Oltre i limiti" è un viaggio spirituale che ci sprona a superare tutti gli ostacoli, dentro e fuori dal campo, per affrontare al meglio lo sport e la vita grazie alle indicazioni e ai suggerimenti di un allenatore d’eccezione: Papa Francesco. Con uno stile semplice e diretto, il Pontefice si rivolge agli atleti – grandi campioni, donne e uomini con disabilità, ma anche giovani e bambini – per sottolineare l’importanza dello sport in tutte le sue forme. Lo sport inteso come educazione, mezzo per esprimere «il proprio talento, messaggero di pace nei grandi eventi, simbolo di accessibilità e inclusività». Campioni, artisti e scienziati dimostrano che i grandi traguardi non si raggiungono all’improvviso. E se questo vale per lo sport, l’arte e la cultura, tanto più è vero per gli aspetti fondamentali della vita: l’amore e la fede. E per crescere nell’amore e nella fede, dobbiamo avere perseveranza e continuare ad andare avanti, sempre. Il libro è arricchito dal prezioso contributo dei curatori Mons. Dario Edoardo Viganò, Vicecancelliere delle Pontificie Accademie di Scienze e Scienze Sociali della Santa Sede, e Valerio Alessandro Cassetta, giornalista e scrittore
lunedì 21 aprile 2025
La NATO in guerra. Dal patto di difesa alla frenesia bellica di Fabio Mini (edizioni Dedalo)
Come si è arrivati a questo punto? Se la NATO è in guerra lo deve alla sua sistematica violazione delle proprie regole e del Trattato costitutivo. Con la fine dell’Unione Sovietica, ha cominciato a “giocare” con le parole del Trattato, poi a mistificarle e infine a tradirle. Ora la NATO non ha limiti di territorio e non ha un solo nemico. Ne ha molti, scelti con cura rispettando le priorità americane. E così ogni Stato membro deve vedersela con la Russia, la Cina, l’Iran, la Corea del Nord, l’India, i BRICS, gli Stati nuclearizzati, i terroristi, i criminali, gli scafisti, le organizzazioni umanitarie e perfino i pacifisti. Questo libro individua i metodi, i pretesti e i trucchi che hanno portato la NATO e l’Europa alla frenesia bellica e verso l’autodistruzione, con l’auspicio che si torni a ragionare
domenica 20 aprile 2025
sabato 19 aprile 2025
L'aquila nera. Una storia rimossa del fascismo in Albania di Anita Likmeta (Albania)
«Non ricordo chi fu il primo a vederlo, se mio cugino Armand o sua sorella Xhixhja. Ricordo però che facemmo subito capannello intorno a quello strano ritrovamento. Un lungo osso bianco era affiorato dalla terra e se ne stava lì, mezzo dentro e mezzo fuori, come la radice di un albero.»
venerdì 18 aprile 2025
Il prezzo della libertà. 40 vite spezzate dal fascismo (1919-1945) di Marcello Flores, Mimmo Franzinelli (Laterza)
La Resistenza al fascismo non comincia nel 1943 ma inizia sin da subito, nel 1919. È una Resistenza armata e civile, maschile e femminile, contadina e cittadina: uomini e donne che per ventisei anni combatterono contro il fascismo e morirono per opporsi al regime. Che cosa li spinse a tanto? Il trionfo della libertà sulla dittatura ci sarebbe stato anche senza il sacrificio delle loro vite?
giovedì 17 aprile 2025
Gli artigli del Condor. Dittature militari latino-americane, CIA e neofascismo italiano di Marina Cardozo, Mimmo Franzinelli (Einaudi)
Gli artigli del Condor si occupa dell’offensiva sovranazionale sferrata contro le sinistre latino-americane, intrecciando la storia degli apparati repressivi con la ricostruzione delle principali operazioni sul campo, segnalando le complicità ottenute e le difficoltà incontrate.
mercoledì 16 aprile 2025
Antifascista. Pensare, vivere, agire per la democrazia di Francesco Filippi (Piemme)
Una lezione di storia, accessibile e illuminata, utile per tutti, giovani e adulti e per le generazioni che hanno vissuto nei ricordi delle loro famiglie il fascismo e la dittatura. Fondamentale per capire il presente e il futuro di questo Paese in cui i fantasmi del passato tornano a bussare prepotentemente alle porte delle nostre società.
martedì 15 aprile 2025
lunedì 14 aprile 2025
domenica 13 aprile 2025
Mare aperto. Storia umana del Mediterraneo centrale di Luca Misculin (Einaudi)
La storia millenaria del Mediterraneo raccontata per quella che è: una grande epopea umana. Dai Neanderthal alle misteriose civiltà dell’età del bronzo, dagli imperi in guerra fino al mare di oggi, è qui che decidiamo chi diventare.
Per gran parte della storia umana il mare ha suscitato una sensazione precisa: la paura. Persino in un posto come il Mediterraneo centrale, dove Europa e Africa si guardano a poca distanza. La storia di questo pezzo di mondo, di un mare che può essere un ponte ma anche una barriera invalicabile, dice molto di noi.
Dagli uomini preistorici che dalle sue sponde osservavano quelle acque oscure e minacciose senza mai trovare il coraggio di attraversarle, alle popolazioni che per prime intagliarono un tronco e lo misero in acqua; dai mercanti di ossidiana e i loro riti perduti, alle misteriose civiltà dell’età del bronzo; e ancora: le conquiste degli imperi, le scorribande dei pirati, i flussi migratori che da nord andavano verso sud, come gli italiani che furono spediti in Libia dal regime fascista, o quelli che da sud vanno verso nord, come le migliaia di persone che oggi si affidano a traversate rischiosissime in cerca di una nuova vita o anche solo della sopravvivenza.
Luca Misculin fa un vero e proprio carotaggio storico, raccontando la stratificazione di popoli, uomini e miti che si sono succeduti nel corso dei secoli. E allo stesso tempo racconta il Mediterraneo di oggi, le sue isole e i suoi porti, i suoi uccelli migratori e i cavi sottomarini che lo attraversano, i suoi luoghi più inaccessibili, come basi militari abbandonate o piattaforme petrolifere.
Muovendosi fra le coste libiche e tunisine, Pantelleria e Linosa fino a Lampedusa, Misculin ci fa conoscere un mare tutt’altro che nostrum, mostrandoci il Mediterraneo come fosse la prima volta, con tutte le sue contraddizioni, la sua severa spietatezza, la sua straordinaria profondità storica e umana
sabato 12 aprile 2025
venerdì 11 aprile 2025
La politica. Pensare e agire per trasformare la società di Sandro Frisullo (Esperidi)
“Dopo decenni di fiducia acritica nel capitalismo si fa strada una maggiore consapevolezza della necessità della politica per contrastare le conseguenze di una finanziarizzazione dell'economia a scala globale che concentra le ricchezze, acuisce le disuguaglianze e le ingiustizie sociali, mette in grave sofferenza la democrazia. E oggi, ancor più di ieri, la politica ha di fronte un compito che appare quasi titanico, come ricostruire una relazione conviviale tra gli uomini, scongiurando che la competizione estrema (l'affermazione di sé con ogni mezzo) faccia saltare ogni mediazione e distrugga le relazioni di fraternità e di solidarietà. In un momento così drammatico per la storia dell'umanità, la politica è chiamata a svolgere la sua funzione nella regolazione delle relazioni internazionali e nella definizione di un nuovo ordine mondiale fondato sul multilateralismo, sulla cooperazione e sulla coesistenza pacifica”. Il libro si articola in due parti, la prima inedita, la seconda contiene una selezione di alcuni articoli pubblicati negli ultimi anni sui quotidiani locali e regionali (Il Quotidiano, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Corriere del Mezzogiorno, La Repubblica di Bari).
giovedì 10 aprile 2025
Il protezionismo USA è la risposta sbagliata a un problema esistente ... Intervento del Prof GUGLIELMO FORGES DAVANZATI (UNISALENTO)
La tesi che si intende qui sostenere fa riferimento al fatto che – sebbene le politiche protezionistiche attuate da Trump non abbiano un fondamento di razionalità né di ragionevolezza (ci si riferisce alla quantificazione dei dazi) – il protezionismo in quanto tale va preso sul serio, sia con riferimento alla sua Storia, sia con riferimento al suo essere risposta ai risultati prodotti dalla globalizzazione negli ultimi trent’anni. In altri termini, il protezionismo USA è la risposta sbagliata a un problema esistente e, contrariamente a una lettuta diffusa, esso ha una base scientifica (non in Trump) e, dunque, un fondamento razionale. C’è poi da ricordare che l’amministrazione Biden, sebbene in misura più ridotta, ha imposto forme di protezione occulata, mediante un ingente programma di sussidi alle imprese USA denominato Inflation Reduction Act.
La decisione di Trump di imporre dazi al resto del mondo
costituisce, senza dubbio, la fine della globalizzazione degli ultimi
trent’anni e può essere letta alla luce delle teorie economiche del
protezionismo che si rilevano nella Storia del pensiero economico. L’autore più
noto a riguardo è il tedesco F. List, che, opponendosi alla teoria dei costi
comparati di Ricardo (per la quale il commercio internazionale avvantaggia
tutti i Paesi che ne prendono parte), teorizzò la necessità per la Germania di
imporre misure di protezione (temporanee) per far crescere la sua industria.
L’argomento di List si fonda sulla distinzione fra Paesi early startes e Paesi
late comer e, per conseguenza, sulla necessità di proteggere le produzioni dei
secondi, fino ad arrivare, nel lungo periodo, alla parità dei poteri
contattuali e al libero scambio. Gli storici (in particolare, Carlo Maria
Cipolla) hanno fatto oservare che quasi sempre l’industrializzazione dei Paesi
occidentali si è resa possibile grazie al protezionismo.
La svolta di Trump, inoltre, è finalizzata a porre un argine
alla globalizzazione, anche a seguito dei fenomeni di de-globalizzazione
dell’ultimi biennio. L’evidenza empirica mostra che la globalizzazione, dalla
prima metà degli anni Novanta, si è associata a una significativa riduzione del
tasso di crescita delle economie avanzate e, ancor più, a un notevole
peggioramento della distribuzione del reddito, sia fra Paesi, sia all’interno
dei singoli Paesi.
Occorre, quindi, evitare il rischio di criticare Trump per
difendere l’assetto pre-esistente. Occorrerebbe semmai ripensare un modello di
sviluppo su scala globale basato su espansioni coordinate della domanda aggregata.
Un contributo del Prof GUGLIELMO FORGES DAVANZATI (UNISALENTO)
Casa Bianca-Italia. La corruzione dell'informazione di uno Stato satellite di Alessandro Orsini (PaperFIRST)
Con la sua prosa chiara e semplice, Orsini pone, ancora una volta, la teoria sociologica al servizio della libertà di critica e di espressione.
mercoledì 9 aprile 2025
martedì 8 aprile 2025
lunedì 7 aprile 2025
La giurista italiana Francesca Albanese è stata riconfermata relatrice dell’Onu per i territori palestinesi fino al 2028 - Intervento di Leonardo Elia
La giurista italiana Francesca Albanese è stata riconfermata
relatrice dell’Onu per i territori palestinesi fino al 2028.
Osteggiata scopertamente da Israele, c’era da aspettarselo , ma anche dagli Usa , dalla Francia, Germania, Olanda e Gran Bretagna , oltre che dal governo italiano.
Accusata di antisemitismo , per aver definito senza mezzi
termini apartheid la politica degli israeliani nei confronti dei palestinesi, e
genocidio quella mattanza che stanno facendo a Gaza.
Ringraziamo tutti coloro
che hanno creduto in lei e l’hanno riconfermata.
Il mondo ha ancora bisogno di Francesca Albanese.
Il silenzio dell’Unione Europea su tutto quell’orrore però è complicità, connivenza.
Silenzio della politica e silenzio ,assordante, dei
giornalisti delle testate più importanti, che per nascondere il dramma , si
cimentano nel migliore dei casi in giochi di parole, spessissimo funzionando solo da cassa di risonanza per gli assassini.
L’esercito israeliano, in perfetto stile mafioso o nazista,
scegliete voi, giustizia 15 paramedici a
Gaza, con i mass media che non danno lontanamente risonanza a quest’atto di
ferocia ineguagliabile.
Ecco perché sono contento del successo della manifestazione
di Roma del 5 aprile, come anche di
quella di Milano, manifestazioni, contro il riarmo, contro la
guerra e la sua logica, eventi ,tra l’altro praticamente passati sotto
silenzio.
La doverosa risposta politica , popolare, alla
manifestazione del 15 marzo per l’Europa, indetta da Michele Serra, l’ Europa
del riarmo, l’Europa del silenzio sul genocidio sionista, con l’adesione dei
partiti della sinistra , o presunta tale, con interventi di intellettuali sul
palco francamente inascoltabili, giornata terminata in tv con il monologo di un
Benigni inqualificabile, quello dell’Unione europea come la più grande
costruzione politico economica degli ultimi 5000 anni. Oddio !!
A questo punto la domanda che pongo ai partiti di
opposizione, perché io vengo da sinistra, appartengo come forma mentis da
sempre alla sinistra, è perché partendo dalle due manifestazioni popolari, del
5 aprile, non prendano atto delle loro contraddizioni .
La coscienza di esse
dovrebbe portare al loro superamento, ispirandosi a una grande tradizione di statisti, lucidi e
visionari, che nella prima repubblica , ci hanno fatto giocare un ruolo
importante nel Mediterraneo e in Europa, pur trovandosi e subendo un mondo bipolare. Parlo di Craxi, di Moro, di
Fanfani, di Mattei, e anche di
Andreotti.
Se questi partiti non saranno consapevoli della loro
separazione dalla realtà , schiavi di logiche che con il nostro comune sentire, con la nostra identità , con la
nostra tradizione non hanno niente a che fare,
beh saranno condannati all’emarginazione politica , ad una posizione
ancillare rispetto alle destre.
La politica è partire dal basso, dalla società, dalle sue
dinamiche, dalle sue esigenze, per sviluppare una visione. Senza questi
passaggi si trasforma solo in un momento autoreferenziale, scollato dai
territori, in più cercando di tacitare
le voci dissonanti, non dandogli bastante visibilità.
Cosa gravissima.
Questo scollamento, che indubbiamente è un fatto, si
manifesta con il forte astensionismo alle elezioni.
Perché semplicemente la gente non va più a votare perché non si sente rappresentata,
non si sente interpretata.
E così ci teniamo la Picierno e le sue esternazioni. Se il suo
patito non interviene, è veramente
grave!