Un libro che racconta, descrive, spiega, distingue e smonta le tantissime superficiali e sbrigative semplificazioni con cui viene raccontata e conosciuta l'Africa in Europa
sabato 31 agosto 2024
L'Africa non è un paese. Istruzioni per superare luoghi comuni e ignoranza sul continente più vicino di Dipo Faloyin (Altrecose)
venerdì 30 agosto 2024
Il potere della menzogna. Comunicazione e politica nella società digitale a cura di Jacopo Marchetti (Il Mulino)
giovedì 29 agosto 2024
Sulla fine ...
Dopo il mio intervento , l’ultimo , sulla fine, il declino della deterrenza dell’Occidente allargato, e nello specifico dell’esercito israeliano, la forza militare più importante del Medio Oriente, oltre a essere il più grande, e fidato , alleato USA, è avvenuto l’attacco , preventivo, dell’aviazione , alle basi Hezbollah , nel sud del Libano.
Netanyahu , con tono trionfalistico, dice che l’operazione
aerea ha distrutto svariate migliaia di siti lancio di Hezbollah.
E’ da notare però
che, c’è stata una risposta, immediata,
con il lancio di droni e razzi dal sud Libano, verso Israele.
Hanno usato, le milizie sciite, armi economiche che però hanno
messo in crisi , il favoleggiato, e costosissimo sistema di difesa aerea
israeliano, in sostanza saturandolo, cioè facendolo utilizzare in maniera
massiva.
Tutto ciò è stato fatto con 350 razzi e droni ,che costano
poche migliaia di dollari.
Le rivendicazioni di obbiettivi colpiti da tutti e due i
contendenti, non sono state confermate da nessuno i, a parte le immagini di una
unità navale israeliana danneggiata pesantemente al largo del Libano(una nave
militare con la stella di Davide è stata affondata già nel 2004, quando
l’esercito israeliano è entrato nel paese dei cedri l’ultima volta, ed è stato
costretto a ritirarsi per le perdite subite).
Alcune considerazioni sono obbligate però.
A quanto pare hanno preso il volo un numero elevatissimo di
aerei israeliani, e questo perché l’operazione è stata importante, ma anche
direi perché a terra potevano essere obbiettivi
della risposta di Hezbollah.
Ucraina insegna.
Loro , le milizie libanesi,
hanno agito da soli, non Iran non l’Asse della Resistenza, quindi
senza contributi siriani, iracheni.
Che si sono complimentati
Hanno usato le armi più economiche e “ semplici” del loro
arsenale, tenendo le più importanti , moderne e letali, ben protette e
nascoste.
Quindi a fronte del declino di una deterrenza, se ne sta
creando un’altra, che raffredda molto i toni minacciosi della leadership
israeliana
Hezbollah sta facendo capire, di non volere l’escalation, ma
nel contempo, di essere in grado di colpire. Alcune stime parlano di 250.000 missili
e razzi in loro possesso, non toccati dagli attacchi israeliani, perché
ottimamente nascosti.
In uno stato come Israele , senza profondità strategica,
avrebbero effetti devastanti, e tutti
gli attori dello scacchiere lo sanno,
sia i più esposti, sia chi supporta, come gli USA, e noi.
La cosa veramente nuova, e rivoluzionaria, è che la
deterrenza è espressa per la prima volta , da un attore non statale ,da una
milizia, radicata, ma sempre milizia.
Allego due contributi da Giubbe Rosse news, un bell’articolo
da cui io ho tratto spunto , e poi uno
da un sito in arabo, se volete potete farlo tradurre.
A me basta l’autorevolezza del sito, sempre Giubbe
Rosse, che lo ha proposto.
Vi renderete conto che i silenzi spesso valgono più di mille proclami.
(Leonardo Elia)
Questa è Itaca e per lei Ulisse affrontò il viaggio più pericoloso di tutti … di Savino Balzano
Questa è Itaca e per lei Ulisse affrontò il viaggio più pericoloso di tutti. È l'isola che valeva la sfida a Scilla e Cariddi, la discesa nell'Ade per le parole di Tiresia, l'abbandono del calore di Circe e di Calipso.
Doveva tornare a casa da
Penelope, da Telemaco, da Argo.
E c'era la sua terra, il
suo popolo da salvare: i proci volevano tutti i frutti della sua meravigliosa
isola.
Avverse erano le forze
più potenti, quelle di Poseidone, che governava il mare che avrebbe dovuto
solcare per tornare a casa, per difenderla e proteggerla.
Per certi versi ricorda
le vicende del nostro Paese, che è egualmente meraviglioso e pure merita la
salvezza.
Anche sul destino del
nostro popolo agiscono forze potentissime e anche dalle nostre parti si vedono
pretendenti interessati solo a depredare e razziare.
Chi avrà il coraggio di
Ulisse e chi vorrà davvero battersi per la nostra terra?
Chi vorrà e potrà
raccontare il viaggio che attraversa la tempesta, oggi che tanti sono ricattati
e arrestati se non sostengono il racconto dominante, detenuti da chi pretende
di rappresentare i valori della libertà e della democrazia?
Tante volte il destino di
Ulisse è stato appeso a un filo, tante volte la disperazione lo insidiava e
ogni volta seppe reagire.
Allargare l’Unione europea dai Balcani occidentali all’Ucraina di Luca Gori e Nicola Pontara (Luiss University Press)
mercoledì 28 agosto 2024
L'oro delle mafie e il pentitismo nella ‘ndrangheta. Due studi su mafie e corruzione di Luca Maiotti, Fabio Herold (Pisa University Press)
martedì 27 agosto 2024
25 aprile. Una data, la nostra storia a cura di Saulle Panizza (Pisa University Press)
lunedì 26 agosto 2024
Costretti a confessare. Un colpo di stato a Bologna nel Rinascimento di Daniele Labanti (Pendragon)
domenica 25 agosto 2024
Il lavoro della giustizia. Persone e comunità alle prese con deviazioni e composizioni dei legami di Mario Schermi (Castelvecchi)
sabato 24 agosto 2024
Sun Tzu e ... un grande Enrico Tomaselli!
“Il generale esperto logora il nemico tenendolo costantemente sotto pressione. Lo fa correre dappertutto adescandolo con vantaggi illusori”.
Bellissimo e significativo incipit dell’articolo del
bravo Enrico Tomaselli che vi invito a leggere per intero, per questo ne ho
pubblicato il link.
E’ doveroso fare considerazioni però, principalmente
per le conseguenze di ciò che sta avvenendo, in Medio Oriente.
Israele ha sempre basato l’azione militare, sulla
velocità, sulla sua incisività , frutto di una superiorità tecnologica, e della
maggior preparazione delle sue forze armate, sia livello di stati maggiori, sia
della truppa.
Così ci si spiega facilmente l’esito delle quattro
guerre arabo-israeliane, 1948 1956 1967 1973, risolte in pochi giorni.
Questo ha attribuito alle forze armate israeliane una
sorta di “aura” di invincibilità.
Non posso dimenticare quello che mi disse un caro
amico, pilota militare, pilota di F 104: i piloti migliori al mondo sono
sicuramente gli israeliani.
Quelle citate prima sono sicuramente guerre
“simmetriche”, quindi tra avversari
comparabili ,sia come forza sia come idea di guerra.
Dopo il 1989, con il collasso dell’ Unione Sovietica,
i conflitti in tutto il mondo, sono
stati caratterizzati, come ha giustamente detto nel suo articolo Tomaselli ,
dalla asimmetria.
Cioè ,il più forte, l’occidente allargato, USA ed
alleati, superiori tecnologicamente, in
breve tempo mettono in ginocchio il
molto più debole avversario, quello che ha fatto sempre Israele con le sue
puntate in Libano e nella striscia di Gaza.
Superiorità aerea schiacciante , “shock and awe”,
colpisci e terrorizza.
Non faccio esempi, sono già nell’articolo.
Da qui il concetto di deterrenza, in pratica, ti
infliggo danni importanti, con attacchi massicci, non subisco praticamente
perdite, ti obbligo alla resa.
L’etimologia può aiutare: deterrente , participio
presente di deterrere , che fa
distogliere dall’agire, chiunque voglia
ledere gli interessi della potenza egemone, quindi l’occidente allargato,
quindi “noi”.
Il tutto condito con un’allegra interpretazione del
diritto internazionale, con allegati doppi standard, e facke come quella ,
colossale, sulle armi di distruzione di massa in possesso di Saddam.
Giustificazionismo accattone che però dava consenso,
l’opinione pubblica, noi, non ci siamo opposti a tali azioni scellerate.
Torniamo a noi.
Al governo in Israele c’è un gruppo di pazzi
scatenati, che ha come obbiettivo una guerra regionale con l’ Iran.
Il motore del loro agire sono i problemi con la
giustizia del capo del governo , Nethanyahu, unito alla visione messianica, da
Vecchio Testamento , di alcuni ministri, come Ben Gvir.
Quindi pulizia etnica a Gaza, insediamenti, illegali
in Cis Giordania, allontanare i palestinesi una volta per tutte, arrivare al
Giordano.
Spostare il confine oltre il fiume Litani. Purtroppo
per loro lì ci sono gli Hezbollah, milizia sciita, che siede nel parlamento
libanese, legata, e armata dagli iraniani, addestrata e, armatissima, che già nel 2006 diede filo da
torcere, e in pratica scacciò l’esercito israeliano.
Da qui continue provocazioni ,come l’attacco all’ambasciata
iraniana a Damasco, l’assassinio di Hanyeh a Teheran, assassini di dirigenti
hezbollah in con corollario di morti di civili, El Aviv se ne infischia del
diritto internazionale.
Israele non può fare questo senza l’appoggio di tutto
l’occidente allargato a guida USA, non avendo un apparato industriale in grado
di supportare questo sforzo.
Ma anche non avendo profondità strategica, stato poco
esteso, con pochi abitanti.
Quindi interventi rapidi, superiorità aerea , e tecnologica, durata breve e
risolutiva. Shock and Awe.
Quindi deterrenza.
Con consenso , orchestrato dai soliti noti, sul
concetto dell’autodifesa, Israele fa questo per difendersi, sempre secondo la
narrativa “ufficial” , da noi.
Tirando sui bambini di Gaza, brutalizzando i
prigionieri palestinesi, spesso minorenni, attaccando con armi da fuoco i
villaggi arabi, in Cis Giordania.
Ma il mondo è cambiato.
Come dice il professor Carlo Rovelli, eminente fisico
che vive e opera in Francia, le narrazioni che ci facciamo noi occidentali
vanno bene solo a casa nostra, la maggior parte del mondo non le crede.
Avete notato, che tutti si aspettavano un risposta
iraniana all’omicidio di Hanyeh e non c’è stata.
Una risposta adeguata degli hezbollah libanesi ai
continui bombardamenti , in profondità
in Libano, non c’è stata.
Come l’attacco di aprile ,attacco telefonato , sono
solo azioni che saggiano le difese di Israele, e sono più avvertimenti, ben
compresi da chi deve comprendere.
E’ finita la deterrenza comunque.
E questo lo si vede dall’affannoso spostare flotte da
parte degli USA nell’indo Pacifico, nel Mediterraneo orientale, per mostrare i
muscoli, per mostrare appoggio ad Israele , senza che in pratica Iran e alleati
abbiano mosso un dito se non proclami. Pensate alla frase di Sun Tzu che ho
messo in apertura, il costo di spostamenti di portaerei, riposizionare in Galilea ,a ridosso del
confine libanese e del Golan di costosissime batterie anti missile , IRON DOME,
messe in crisi da droni e razzi, usati anche
a Gaza che costano poche migliaia di euro.
L’annuncio porta confusione, e la confusione non fa
bene a chi la confusione la subisce.
Spese enormi per sposare giganteschi apparati militari
,a stelle e strisce, sia con la stella di Davide, a seguito di proclami che non
hanno seguito.
Semplicemente
perché gli accortissimi iraniani non vogliono l’escalation.
E la confusione indotta gioca grandemente a favore di
questi ultimi.
I bombardatissimi Houti hanno bloccato il traffico nel mar rosso e
canale di Suez, usando armi veramente economiche.
Mettendo in crisi la globalizzazione, il commercio
internazionale.
Con flotte nato che sono state ritirate perché non
sono riuscite a combinare nulla
Con l’immagine di Israele sprofondata in una voragine
che può costarle l’esistenza stessa.
E noi allineati. Il mondo non ci capisce più, non ci
accetta, e ha capito come metterci in crisi.
A parte la tecnologia , che non ci vede più
protagonisti, assoluti e solitari, ogni cultura si basa su un concetto suo di
tempo, e il nostro tempo, lineare e senza ampio respiro, non riusciamo più a imporlo agli altri abitanti del pianeta.
La deterrenza
si infrange per lento
stillicidio, lento e costoso, per noi.
Come dice il professor Rovelli tutto ciò sta
producendo un fossato tra l’ occidente e la restante parte della popolazione
mondiale.
Perché noi
crediamo di essere i migliori.
L’altra faccia del colonialismo. Ipocrisia pura.
Come chiosa riporto quello che ho letto da qualche
parte e mi sembra significativo.
I Talebani dicevano agli americani: voi avete gli
orologi, noi abbiamo il tempo.
E gli “altri” ci stanno imponendo i loro tempi, la
loro concezione del tempo, a cui noi non siamo preparati..
E’ finita definitivamente il periodo della politica
delle cannoniere.
Accà nisciun’ è fess..
Mi sembra che noi siamo seduti dalla parte sbagliata,
purtroppo.
Enrico Mattei e non solo lui in Italia aveva capito
tutto. (LEONARDO ELIA)
venerdì 23 agosto 2024
giovedì 22 agosto 2024
mercoledì 21 agosto 2024
Demagonia. Dove porta la politica delle illusioni di Mario Monti (Solferino)
In Italia, in vari paesi europei e negli Stati Uniti, la democrazia di stampo liberal-democratico pare entrata in una fase di crisi profonda, assimilabile a un’agonia. Si deve ormai parlare di Demagonia. È la conseguenza di troppi anni di governi molli, che hanno inseguito il consenso immediato e facile, accantonando i problemi e rinviando le scelte impegnative. La demagonia, però, non è irreversibile. Per arginarla e respingerla occorre una politica seria, fatta da politici responsabili, disposti anche a perdere le elezioni. Occorre che i cittadini-elettori siano più consapevoli ed esigenti. Pie illusioni, sogni? No di certo! Si tratta invece di condizioni essenziali per la sopravvivenza dell’Europa e dell’Italia. Nel nuovo contesto geopolitico, se la politica continuerà a creare e cavalcare illusioni, a operare per i propri interessi e non per quello generale, l’Italia e l’Europa diventeranno periferie di stati totalitari, perdendo indipendenza, sicurezza, libertà, valori, identità, benessere. Sulla base delle sue esperienze di governo – prima di una grande università, poi come Commissario europeo e infine come Presidente del Consiglio italiano in un momento particolarmente critico per il nostro Paese – Mario Monti offre il suo contributo di esperienza e di visione in una fase di sfida decisiva per il futuro delle nostre società e delle prossime generazioni.
martedì 20 agosto 2024
lunedì 19 agosto 2024
Zero al Sud. La storia incredibile (e vera) dell'attuazione perversa del federalismo fiscale. Nuova ediz. di Marco Esposito (Rubbettino)
domenica 18 agosto 2024
sabato 17 agosto 2024
venerdì 16 agosto 2024
Verità nascoste del conflitto Israelo-Palestinese. Ostilità, pretese, equivoci, spropositi e speranze di Corrado Pirzio-Biroli (Gaspari)
Questo libro presenta un quadro rigoroso del conflitto Israelo-Palestinese, dal 1916 allo scontro tra l’etica giudaico-cristiana e il movimento di rinascita mussulmana. Traccia i principali eventi bellici tra le parti, analizza le responsabilità - incluse quelle degli alleati -, e le ragioni per le quali non si è rispettata la risoluzione O.N.U. di uno Stato palestinese accanto a quello d’Israele.
giovedì 15 agosto 2024
mercoledì 14 agosto 2024
martedì 13 agosto 2024
lunedì 12 agosto 2024
domenica 11 agosto 2024
Il ministero della paranoia. Storia della Stasi di Gianluca Falanga (Carocci)
Il suo peggior nemico: il libero pensiero. La sua arma più terribile: l'"Auschwitz delle coscienze", l'annientamento della persona con la violenza psicologica e l'isolamento in carcere. Esercito invisibile al servizio di un regime in guerra col proprio popolo, la Stasi è passata alla storia per l'efficienza operativa e l'ansia paranoica di controllo totale della vita di milioni di cittadini inermi. L'apertura degli archivi riservati permette oggi di guardare oltre il mito e ricostruire l'anatomia di uno dei più impenetrabili protagonisti della Guerra fredda. Come funzionava il sistema del "terrore discreto", sconvolgente realizzazione del Grande fratello profetizzato da Orwell? E quali furono le operazioni top secret che resero la Stasi leggendaria oltre i confini della DDR?
sabato 10 agosto 2024
venerdì 9 agosto 2024
giovedì 8 agosto 2024
mercoledì 7 agosto 2024
martedì 6 agosto 2024
lunedì 5 agosto 2024
domenica 4 agosto 2024
La solidarietà discreta. L'accoglienza dei rifugiati ucraini in Italia e in Europa a cura di Joselle Dagnes e Massimiliano Demata (Donzelli)
sabato 3 agosto 2024
Rivista di politica (2024). Vol. 1: Post-populismo? Le democrazie al bivio tra demagogia e realismo a cura di Chiara Moroni e Massimiliano Panarari (Rubbettino)
Tra gli interventi di questo numero: Democrazia e autolegittimazione del potere: la storia costituzionale del Brasile Massimo Sciarretta; Il patriottismo prima del nazionalismo: la pedagogia politica nel Regno d’Italia Cristian Leone; Come è cambiata la sinistra populista spagnola: dall’antagonismo sociale al governo politico Marco Damiani, German Setién Escamendi; Il popolo nell’età dell’incertezza politica: le due vie del populismo Luigi Di Gregorio; Individualismo o collettivismo? Ipotesi metodologiche su una falsa alternativa Simona Fallocco; Il populismo contemporaneo tra ideologia e depoliticizzazione: il ruolo della comunicazione Michele Sorice, Mattia Zunino; L’impossibile sovranità e la paura della morte: l’ossessione del potere in Schmitt e Canetti Luca Lualdi.