domenica 31 marzo 2024
sabato 30 marzo 2024
LEGGETE CON ATTENZIONE l’intervista di Mara Gergolet pubblicata dal Corriere della Seria. Intervento di Leonardo Elia
Vi invito a leggere con attenzione l’intervista, di Mara
Gergolet , pubblicata dal Corriere, a Sahra Wagenknecht, astro nascente della
politica tedesca .
Un ottimo oratore, che raccoglie consensi sempre più larghi specie nei land orientali ,
per capirci ex D.D.R.
Piccolo riferimento autobiografico .
Quando ero studente a Perugia, sono stato spessissimo in
Germania, ovest, con qualche puntata, a Berlino Est, a vedere quei luoghi
“strani” oltre il muro.
Finchè decisi
nel 1991 , di farmi un corso di tedesco
a Rostock, sul Baltico, il porto più importante della D.D.R.
Mi accorsi subito di
essere entrato in contatto con un mondo , che, dopo la tragedia della Seconda
Guerra Mondiale, aveva sviluppato una consapevolezza del sé, come comunità,
come popolo, della storia, molto
differente da quella con cui ero entrato in contatto dall’altra parte del muro.
Comunque le due
Germanie unite dal rifiuto del Nazismo,
ma con una narrazione differente.
Avrò modo di parlarne, non mi va di divagare.
La Wagenknecht ha scritto un libro dal titolo “ Die
Selbsterechten” tradotto da Fazi “ contro la sinistra neoliberale” che però si traduce letteralmente “ I presuntuosi, gli ipocriti”.
Si riferisce ai liberal ,alla sinistra liberale.
Concordo totalmente.
Ma non voglio parlare dell’intervista ,la riporto nel blog, ma delle domande della giornalista
, facendo un paio di esempi, che mi sembrano emblematici.
“ Ha fondato un partito personale, l’Unione per la ragione e
il progresso Sahra Wagenknecht. Non è
questa un’abitudine della destra?”
Oppure
“ Quindi tacciano le armi, e poi vediamo che fa Putin?”
La banalizzazione che emerge dall’approccio della Gergolet è espressione di una incapacità di capire le
esigenze della società schiacciata e maltrattata da un sistema neoliberale che
quando non comprende un fenomeno, tende a semplificarlo e banalizzarlo.
Se una persona , giustamente, non accetta la politica militarista, della EU e della Nato,
si vede citato Putin, il pericolo assoluto nell’ Europa di oggi, come se uno
critica, giustamente, la politica dirigista della Commissione europea, viene associato a partiti di destra
come, in Germania, AFD, con annesso spettro del populismo.
Atteggiamento ,ipocrita, presuntuoso, pericoloso, che spiega
l’altissimo, il 50% in Italia, astensionismo alle elezioni.
Leggete con attenzione l’intervista.
Da Lenin a Putin. Politica e religione Da Lenin a Putin. Politica e religione di Giovanni Codevilla (Jaca Book)
"Nel 1918 un patriarca si oppose a Lenin che voleva abolire la religione. Nel 2023 un patriarca sostiene Putin in un assordante progetto imperiale. Il mondo slavo orientale affonda le sue radici nella tradizione bizantina, nella quale si afferma il principio della "sinfonia" tra potere politico e religione. Ma la rivoluzione bolscevica spezza la pretesa "sinfonia": viene avviata una lotta cruenta contro la religione che perdura sino alla Seconda Guerra mondiale, quando Stalin si appella alla Chiesa, vista come incarnazione dello spirito patriottico, per sconfiggere l’aggressore nazista. Dopo il crollo del sistema bolscevico si garantisce la libera professione della fede e si riafferma l’unione tra religione e politica, che si tramuta ben presto in una nuova singolare sinfonia, nella quale l’Ortodossia, tutelata dal regime, fornisce allo Stato la legittimazione della politica espansionista volta alla ricostituzione dell’antica Russia imperiale. Oggi, il patriarca Kirill non solo appoggia la politica espansionistica di Putin, ma ne è la fonte ispiratrice. Il libro si avvale anche di un intervento di Stefano Caprio, fra i massimi esperti oggi di storia russa contemporanea."
venerdì 29 marzo 2024
Scomode verità. Dalla guerra in Ucraina al massacro di Gaza di Alessandro Di Battista (PaperFIRST)
«Israele è una democrazia e ha il diritto di difendersi». Questa è la puerile argomentazione utilizzata da buona parte di politici e giornalisti per affrontare il conflitto in Palestina. Chiunque osi raccontare quel che è avvenuto negli ultimi decenni viene descritto come filo-Hamas, come un giustificazionista. Stesso schema utilizzato dalla propaganda del blocco occidentale alla vigilia dell'intervento in Afghanistan quando chi si opponeva a quella guerra veniva descritto come filo-talebano. Per non parlare della narrazione bellicista portata avanti dal sistema politico e mediatico d'establishment sulla guerra in Ucraina. Chi chiedeva un negoziato, chi era contrario all'invio di armi, chi ricordava i morti dal 2014 al 2022 veniva insultato: “putiniano d'Italia, collaborazionista del Cremlino, pacifinto”. Mai abbiamo assistito ad un appiattimento politico e culturale come quello che caratterizza i nostri giorni. Il pensiero critico va disinnescato. Il dissenso (anche quando è maggioritario nel Paese) va denigrato. La Storia non va considerata. Eppure c'è stato un tempo in cui la politica non aveva così paura di prendere posizione, un tempo in cui gli intellettuali erano pronti a schierarsi, un tempo in cui atlantismo ed europeismo erano cose diverse. Un tempo in cui il conformismo esisteva sì, ma non ne eravamo circondati al punto da non poter più respirare. Prefazione di Piergiorgio Odifreddi.
giovedì 28 marzo 2024
mercoledì 27 marzo 2024
Discorso sulla servitù volontaria di Etienne de La Boëtie (Feltrinelli)
Talismano dei disobbedienti, manifesto segreto di ogni libertario: il Discorso della servitù volontaria è un capolavoro clandestino che non perdona. Intrattabile e senza fissa dimora dal giorno in cui vide la luce, contiene la resa dei conti di un giovane e di un nobile, Étienne de La Boétie incarna entrambe le qualità, con le passioni collettive più enigmatiche da decifrare: la paura della libertà e l'ansia della dipendenza. L'oppressione si regge infatti anche sulla connivenza delle vittime, uomini che amano le proprie catene più di se stessi.
martedì 26 marzo 2024
Oltre la giustizia climaOltre la giustizia climatica. Verso un’ecologia della rivoluzione di Jason W. Moore (Ombre Corte)
La ricerca che Jason W. Moore propone da circa due decenni, all’interno del World-ecology research network, ha l’obiettivo di comprendere i processi storici e strutturali che hanno portato alla formazione dell’ecologia-mondo capitalistica e alle relative disuguaglianze socioecologiche, devastazioni ambientali e dinamiche di svalorizzazione economica e culturale. I saggi qui raccolti pongono il problema di come affrontare la crisi climatica ed ecologica in un orizzonte di giustizia planetaria, in modo che a pagarla non siano ancora una volta le popolazioni umane ed extra-umane già sacrificate da secoli di dominio capitalistico e degrado della natura a merce a buon mercato. In altre parole, Jason W. Moore approfondisce e politicizza ulteriormente l’analisi del cambiamento climatico e delle sue conseguenze – non solo ecologiche, ma anche e inseparabilmente economiche, politiche e sociali –, sottolineando le opportunità di una via d’uscita anticapitalista dall’inferno planetario. Questa possibilità si può pensare e praticare solo mettendo in discussione i rapporti di sfruttamento e di appropriazione che riguardano l’intera rete della vita, aprendosi a una prospettiva che coinvolge l’insieme delle forme di vita, federando le lotte per la liberazione dal sessismo, dal razzismo e dalle logiche che in generale dominano l’idea di una infinita accumulazione capitalistica.
lunedì 25 marzo 2024
Nazione Europa. Perché la ricetta sovranista è destinata alla sconfitta di Claudio Tito (Piemme)
«L'Europa sarà forgiata nelle crisi», diceva Jean Monnet, e in effetti le ultime crisi sembrano aver dato una svolta decisiva all'Unione, che per affrontare la pandemia, le gravi difficoltà economiche e poi la guerra in Ucraina ha rovesciato alcuni dei dogmi che la frenavano da decenni. L'UE, forse più per necessità che per scelta, ha accettato la formazione di debito comune con il Recovery fund, ha agito coesa in ambito sanitario con gli acquisti collettivi dei vaccini, ha inserito elementi sovranazionali di organizzazione della Difesa soprattutto con la condivisione degli aiuti militari all'Ucraina. Questi sviluppi segnano una strada senza ritorno. I burrascosi anni del Covid hanno piantato nella terra del Vecchio Continente il seme della sovranità europea, della Nazione Europa. Un seme che ha ora bisogno di crescere e diventare un albero robusto, per un'Unione che abbandoni progressivamente gli accordi e i veti tra gli stati trasferendo poteri verso le istituzioni condivise; e che ripensi la governance della moneta unica dotandosi di un bilancio comune. Il rischio di un ritorno agli steccati nazionali è ancora forte, anche in vista delle Elezioni europee di giugno 2024. Ma se da un lato la retorica sovranista è un efficace strumento di propaganda per le destre, dall'altro le sue ricette si rivelano impraticabili al governo. Perché alla fine tutti devono fare i conti con l'irreversibilità del processo comunitario.
domenica 24 marzo 2024
sabato 23 marzo 2024
Quel che resta del caso Moro di Stefania Limiti (Interlinea)
"Esterno notte" di Marco Bellocchio, l'ultimo film uscito su Aldo Moro, riaccende la discussione sulla discrepanza tra un'opera di carattere biografico e la storia, ricostruita attraverso i verbali dei processi e le voci dei protagonisti. Stefania Limiti racconta il caso Moro ponendo l'accento su quanto ancora la verità dei fatti sia offuscata anche a distanza di così tanti anni. E si domanda quanto l'immagine di Aldo Moro restituita dai film corrisponda alla realtà e quante reticenze ancora persistano nel parlare di questa storia, ferita aperta per il nostro Paese.
venerdì 22 marzo 2024
SCIOPERO FERROVIE 23 e 24 marzo 2024
La mobilitazione, che inizierà alle 21 di sabato 23 fino alle ore 21 di domenica 24, comporterà cancellazioni totali e parziali di
Sopravvivere al XXI secolo di Noam Chomsky, José «Pepe» Mujica, Saúl Alvídrez (Ponte alle Grazie)
Colloquio fra due punti di riferimento mondiali del pensiero contemporaneo
Sopravvivere al ventunesimo secolo è un'occasione unica:
fermarsi ad ascoltare Chomsky e Mujica è istruttivo, e bellissimo.
giovedì 21 marzo 2024
mercoledì 20 marzo 2024
martedì 19 marzo 2024
lunedì 18 marzo 2024
Il caso Credit Suisse di Mathilde Farine (Guerini e Associati)
Violazione delle sanzioni internazionali contro Iran e Sudan, delle norme sul Covid, malversazione, episodi di corruzione in Africa, spionaggio, frodi fiscali, riciclaggio, coinvolgimento in traffici di stupefacenti: la sequenza di scandali che hanno coinvolto il colosso bancario elvetico Credit Suisse è impressionante. Questo è il resoconto minuto, accurato e preciso di quanto accaduto all’istituto bancario che ha fatto tremare il sistema finanziario globale. Una architettura marcia in cui la bolla è la regola e in cui la maschera di facciata può cadere da un momento all’altro.
domenica 17 marzo 2024
La Repubblica sotto processo. Storia giudiziaria della politica italiana 1994-2023 di Goffredo Buccini (Laterza)
La storia d’Italia degli ultimi trent’anni si è fatta più nelle aule dei tribunali che in quelle parlamentari. Da Mani pulite agli scandali del Csm: come è nato il conflitto tra politica e magistratura e perché si è trascinato così a lungo?
sabato 16 marzo 2024
La Russia che si ribella. Repressione e opposizione nel Paese di Putin di Maria Chiara Franceschelli, Federico Varese (AltrEconomia)
Dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina molte persone si sono chieste "perché i russi non si ribellano?". Il dibattito pubblico ha spesso invocato un'atavica apatia del popolo russo, assuefatto a secoli di oppressione e impantanato in un Paese che ha conosciuto solo autoritarismo, eppure i russi non corrispondono affatto a quell'immagine diffusa. Questo libro ripercorre la storia dell'opposizione a Putin dal momento del suo insediamento nel 2000 a oggi. Franceschelli e Varese danno la parola a cinque testimonianze, cinque storie, che raccontano forme diverse di repressione e opposizione. Ogni intervista getta luce su un aspetto specifico della società e della politica russa: il culto della Seconda guerra mondiale, costruito ad arte dal regime; il ruolo della Chiesa ortodossa; quello della società civile e dei sondaggi di opinione; lo stravolgimento dei più basilari principi del diritto; la complicità delle università nel soffocare il pensiero critico. Arricchito da una cronologia dell'opposizione e da un glossario della resistenza, "La Russia che si ribella" ha un valore eccezionale nel fornire una panoramica dettagliata e articolata della complessa realtà politica e sociale russa.
venerdì 15 marzo 2024
Controversie per un massacro. Via Rasella e le Fosse ardeatine. Una tragedia italiana di Dino Messina (Solferino)
«Nel pomeriggio del 23 marzo 1944, elementi criminali hanno eseguito un attentato con lancio di bombe contro una colonna tedesca in transito per via Rasella. In seguito all’imboscata, trentadue uomini della polizia tedesca sono stati uccisi e parecchi feriti. Il comando tedesco ha ordinato che per ogni tedesco ammazzato siano fucilati dieci criminali comunisti badogliani.»
giovedì 14 marzo 2024
Tradire il Grande Fratello. Il risveglio femminista in Cina di Leta Hong Fincher (ADD editore)
Tradire il Grande Fratello è il racconto di come il movimento contro il patriarcato potrebbe riconfigurare la Cina e il mondo intero.
«Fincher sostiene che la misoginia sia al centro del regime autoritario cinese e che il movimento femminista potrebbe rivelarsi il più trasformativo del Paese.» - Emily Steel, New York Times
mercoledì 13 marzo 2024
Giacomo Matteotti. Un italiano diverso di Gianpaolo Romanato (Bompiani)
Se non si può aggiungere nulla a quanto è già stato scritto sul delitto Matteotti, molto si può dire invece sul ruolo che ebbe nella politica del tempo e sul suo lato umano, che in pochi conoscono. Questa biografia prende le mosse dal corpus epistolare tra Giacomo e l'amata moglie Velia, una testimonianza finora ingiustamente trascurata ma di enorme valore storico, una corrispondenza fittissima che si estende dal 1912 al 1924, anno della morte di lui.
martedì 12 marzo 2024
L'Occidente e il nemico permanente di Elena Basile (PaperFIRST)
Sono passati due anni dallo scoppio della guerra in Ucraina, che continua a seminare lutti e disperazione. Un nuovo conflitto è sorto in Medio Oriente, come conseguenza della mancata soluzione alla questione palestinese che si trascina da più di un secolo. Le due crisi presentano il rischio di trasformarsi in guerre globali e nucleari, e i loro resoconti mediatici si basano sulla stessa narrativa dominante, sebbene gli scacchieri internazionali siano molto diversi: prevale un approccio di stampo etico e religioso, lo scontro tra il bene e il male, rispetto a un’analisi razionale e storica. Come mai? Non è una coincidenza. L’autrice illustra come i giochi strategici globali siano frutto di una visione patologica del mondo dell’Occidente che, braccato dal declino che esso stesso ha creato, porta avanti disegni imperialistici ed espansionistici, focalizzandosi sulla supremazia militare e relegando in un angolo diplomazia e mediazione: si allontana così l’idea di un Occidente sano, possibile protagonista del nuovo riformismo, e si alimenta il bisogno di un nemico permanente, che è ormai dato per scontato dai governanti occidentali. Prefazione di Luciano Canfora. Postfazione di Alberto Bradanini.
lunedì 11 marzo 2024
Stati Uniti d'Europa. Un'epopea a dodici stelle di Gianluca Passarelli (EGEA)
L’Unione europea è un progetto, un ideale; per qualcuno un sogno, per altri una speranza, per taluni un pericolo; sicuramente una costruzione e una sfida. Ma soprattutto è un caso unico nella storia: Stati che decidono – liberamente – di concedere sovranità a un soggetto politico e condividere materie di governo per secoli appannaggio nazionale. Passarelli ne ricostruisce le accidentate vicende con un approccio insieme storico, culturale e politologico, coniugando grandi doti divulgative e la capacità di riconnettere le questioni più attuali a radici che affondano nel passato. Categorie interpretative anche complesse (modello funzionalista/federalista, Stati nazione e Stati membri, politiche intergovernative e sovranazionali) si trasformano nelle sue pagine in concetti accessibili con cui far luce su molti dei temi al centro del dibattito politico e degli equilibri internazionali. Senza apologia né retorica, il libro analizza i problemi, le prospettive e le azioni da intraprendere per giungere agli Stati Uniti d’Europa.
domenica 10 marzo 2024
Destra, sinistra e viceversa. Catalogo breve delle virtù nascoste dei progressisti di Antonello Caporale, Salvatore Merlo (Marsilio)
Un incalzante canto-controcanto in cui si mescolano passione e moderazione, pragmatismo e ideali, critiche e proposte, nella convinzione che «ogni democrazia avrebbe bisogno di una sinistra progressista, riformista, anche radicale nelle scelte, e di una destra liberale e aperta al mondo, rigorosa nei suoi riferimenti costituzionali».
sabato 9 marzo 2024
Il femminismo non è un brand di Jennifer Guerra (Einaudi)
Negli ultimi dieci anni
il femminismo è tornato a essere un fenomeno di massa, colorando di rosa i
simboli dell’emancipazione femminile e delle nobili cause a essa associate.
Spesso però sotto questo colore si nascondono operazioni opache. Un femminismo addomesticato,
affine agli interessi di politici e aziende, è davvero femminismo? Ma
soprattutto questa versione mainstream è una variante del femminismo o una
strategia del capitalismo?
Oggi a un’adolescente basta aprire Instagram per imbattersi in riflessioni femministe (o pseudofemministe), risparmiandosi la necessità di unirsi a un collettivo o a un gruppo di autocoscienza. Brand di abbigliamento si improvvisano femministi e producono magliette in serie con frasi inneggianti al girl power. Pagine social e piattaforme digitali graficamente accurate alternano post o storie motivazionali a inserzioni pubblicitarie. Innumerevoli servizi immateriali propongono corsi sull’empowerment, sulla valorizzazione femminile, su come rendere più women friendly il proprio business. Inoltre l’ossessione recente per le celebrity femministe promuove l’idea che un certo tipo di femminismo sia da mettere in soffitta per fare spazio a un femminismo nuovo, egemonico, che nasconde sotto il tappeto i pensieri più radicali e si fa portatore di valori positivi, anche se profondamente contraddittori. Come scrive Jennifer Guerra in questo saggio acuto, la recente riemersione del soggetto politico femminista in un paradigma economico che non si fa scrupoli a capitalizzare i temi sociali in nome del profitto ci pone di fronte a delle sfide nuove. Il primo nodo da sciogliere è se le aziende e i marchi si meritino il «patentino» del femminismo e il secondo, forse più impegnativo da sbrogliare, riguarda l’influenza che la nuova postura della brand identity esercita sulla pratica femminista. Per tentare di dare una risposta a queste domande, è necessario capire come si è arrivati a questo punto.
venerdì 8 marzo 2024
L'ultima DC. Il cattolicesimo democratico e la fine dell'unità politica (1974-1994) di Daniela Saresella (Carocci)
Il volume prende in esame una componente finora poco analizzata degli ultimi anni della Democrazia cristiana, cioè quei settori cattolico-democratici che cercarono di rinnovare il partito o comunque intesero individuarne una nuova collocazione politico-culturale: furono loro tra i protagonisti della diaspora che portò alla fine dell'unità politica dei cattolici. Il referendum sul divorzio, nel 1974, costituì per molti l'avviso che la DC non era più adatta a rappresentare unitariamente la posizione dei cattolici. Si guardò al PCI e al rinnovamento che stava vivendo con la segreteria di Berlinguer, e non mancò chi, in occasione delle elezioni del 1976, si candidò pur da indipendente nelle sue liste; altri diedero vita all'esperienza della Lega democratica, che tenne insieme personaggi della cultura cattolico-liberale come Scoppola, Ruffilli e Lipari – fiduciosi di un possibile rinnovamento della DC – e credenti vicini alla cultura cattolico-sociale come Ardigò, Paolo Prodi e Paolo Giuntella – convinti della necessità di creare invece un nuovo soggetto politico. La disillusione per come De Mita dirigeva il partito andò crescendo negli anni Ottanta, mentre Leoluca Orlando inaugurava, con l'appoggio di Sergio Mattarella, l'esperienza della “Primavera di Palermo”. La fondazione del movimento della Rete, nel quale confluirono molti giovani, fu poi tra i primi segnali della fine prossima dell'unità politica dei cattolici, che si sarebbe esplicitata in occasione delle elezioni del 1994. Non si trattava certo della conclusione del cattolicesimo politico, ma dell'inizio di un suo nuovo protagonismo all'interno della più vasta cultura progressista avviata da Romano Prodi, che aveva avuto il suo esordio politico proprio nella Lega democratica e che nel 1996 diede vita all'Ulivo.
giovedì 7 marzo 2024
Disordine mondiale. Perché viviamo in un'epoca di crescente caos di Manlio Graziano (Mondadori)
Il moltiplicarsi di conflitti a cui assistiamo da tempo sembra sfociato in un tragico disordine globale. Una guerra in piena Europa e il drammatico riacutizzarsi della crisi in Medio Oriente hanno contribuito alla percezione che la realtà che ci circonda sia sempre più caotica e incontrollabile. Ma è mai esistito nella storia un momento di pace, ovvero di totale assenza di conflitti? E un «nuovo ordine mondiale» che porti benessere e stabilità è possibile o è solo un'evocazione con cui si cerca di placare l'ansia e la paura provocate dal pericolo di una possibile terza guerra mondiale? Manlio Graziano, esperto di geopolitica e professore a SciencesPo e alla Sorbona, esplora queste domande tracciando paralleli illuminanti tra l'attualità e alcuni momenti chiave della storia moderna. Dalla Guerra dei t rent'anni conclusa con la pace di Westfalia, alle guerre napoleoniche suggellate dal Congresso di Vienna, fino alla Seconda guerra mondiale e al successivo bipolarismo garantito da Stati Uniti e Unione Sovietica, la «pace» non è stata altro che l'ordine imposto dalle potenze vincitrici agli sconfitti. Tra la fine del secolo scorso e l'inizio del ventunesimo secolo, tuttavia, la dissoluzione dell'Unione Sovietica, combinata all'ascesa della Cina e di altri paesi in via di sviluppo, ha spalancato le porte al multipolarismo: un sistema per sua natura instabile, caratterizzato dal costante slittamento dei rapporti di forza tra i vari attori internazionali. Gli Stati Uniti stanno oggi perdendo quel che resta della loro egemonia stabilizzatrice, e nessuno può sperare di prenderne il posto senza alimentare, estendere e approfondire il disordine che ormai dilaga sotto i nostri occhi. Il carattere caotico e conflittuale della politica mondiale è dunque destinato a durare. Solo con questa consapevolezza possiamo affrontare le sfide che ci attendono negli anni a venire.
mercoledì 6 marzo 2024
Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia di Gino Cecchettin, Marco Franzoso (Rizzoli)
Le parole di un padre che ha scelto di non restare in silenzio. Un appello potente alle famiglie, alle scuole e alle istituzioni. Il libro è parte di un progetto più ampio a sostegno delle vittime di violenza di genere.
martedì 5 marzo 2024
PAOLO PAGLIARO: LA MIA ATTIVITÀ POLITICA FRUTTO DELL’AMORE PER IL MIO SALENTO
La passione e l’amore per la mia terra animano ogni mia azione. Ho deciso di impegnarmi in politica perché ho sentito il bisogno di dare il mio contributo in maniera sostanziale e continua, e di entrare nel vivo dei problemi del Salento.
Le lotte di classe in URSS. Vol. 1: 1917-1923 di Charles Bettelheim (Pgreco)
Il primo volume di Le lotte di classe in URSS di Charles Bettelheim è l’inizio di un lavoro molto articolato, suddiviso in quattro tomi, di cui due inediti in italiano, in cui l’economista francese tenta di ricostruire, con un approccio marxista, la transizione al socialismo in Unione Sovietica. Bettelheim analizza gli anni compresi tra il 1917 e il 1923 concentrandosi sulle trasformazioni avvenute nelle campagne, nelle fabbriche e nello Stato e facendo emergere la capacità analitica del marxismo rivoluzionario di Lenin in ogni battaglia condotta in seno al partito per definire una linea politica correttamente rivoluzionaria. Solo in questo modo è possibile condurre un’analisi oggettiva dei rapporti di produzione vigenti e contribuire alla loro trasformazione. Tuttavia, solo dentro un partito che permette ad una posizione di minoranza di diventare maggioritaria è possibile portare a termine questo compito. Gli anni compresi tra la rivoluzione del 1917 e gli errori del comunismo di guerra sono la dimostrazione dell’importanza di tutti questi elementi che verranno progressivamente soppressi a causa delle trasformazioni nell’ideologia dei bolscevichi e dell’indirizzo della lotta di classe nel paese.
lunedì 4 marzo 2024
Matteotti e Mussolini. Vite parallele. Dal socialismo al delitto politico di Mimmo Franzinelli (Mondadori)
Un testo documentato e avvincente, che si leva al di sopra dei cliché sulla tragica fine del deputato socialista e dal quale emergono le variegate sfaccettature della personalità di Giacomo Matteotti, un politico che guardava all'avvenire e il cui insegnamento conserva aspetti di persistente attualità.