domenica 31 dicembre 2023

Ernst Jünger e il Trattato del Ribelle

"La resistenza richiede grandi sacrifici: il che spiega anche perché la maggior parte delle persone scelga la costrizione." Junger, “Trattato del ribelle”




Limes. Rivista italiana di geopolitica (2023). Vol. 12: Svizzera. La potenza nascosta (Gedi)

La Svizzera non è ciò che sembra. A partire da questo assunto Limes dedica l'ultimo volume del 2023 alla Confederazione elvetica. Svizzera, la potenza nascosta - in edicola e in libreria dal 30 dicembre - guarda sotto l'apparenza di un paese a noi prossimo, la cui visione stereotipata ci porta a trascurarne storia, peculiarità e risorse. Queste ultime vanno molto oltre la macchiettistica triade "banche-orologi-cioccolato", estendendosi ad ambiti cruciali del soft e dello hard power contemporanei: turismo, industria, servizi avanzati, formazione, forze armate. Paese unico per origine storica, sistema istituzionale e composizione culturale, la Svizzera concentra pregi e difetti dell'Europa che la circonda e a cui resta inscindibilmente legata. Pur rivendicando un'alterità tangibile e gelosamente serbata, malgrado i problemi e le stridenti contraddizioni. Questo insolito viaggio si articola, come di consueto per Limes, in tre parti. La prima dedicata alla vicenda storica e alle peculiarità interne della federazione, caleidoscopio di lingue e culture per genesi e forte afflusso di popolazione immigrata. La seconda incentrata sui vari aspetti della notevole proiezione esterna del paese, in Europa e oltre. La terza focalizzata sul rapporto tra Svizzera e Italia, che non si risolve nella pur dominante relazione Ticino-Lombardia, ma soprattutto che serba notevoli potenzialità inespresse. Chiude il volume la consueta rubrica "La storia in carte".



Il millimetro (2023). Vol. 15: I bambini di Gaza (Bibliotheka)

Ogni giorno si contano nuovi morti, nuove ingiustizie, nuove vite devastate dal conflitto. Alessandro Di Battista approfondisce il tema, mostrando le differenti ricostruzioni di quanto sta accadendo in Palestina. Greta Cristini affronta l'argomento delle vecchie e nuove strategie per la Grande Israele. Salmo e Noyz si raccontano in un'intervista.





giovedì 28 dicembre 2023

OGGI FARAUALLA AL MUSEO CASTROMEDIANO DI LECCE PER CANTI E INCANTI – 28/12/2023

FARAUALLA in concerto. Il quartetto vocale attraverso la pratica della polifonia e le delle espressioni vocali di diverse etnie e di periodi storici differenti, crea composizioni originali e rielabora brani tradizionali

Museo Castromediano - Lecce
28 Dicembre 2023
Ore 21.00
FARAUALLA in concerto

Il quartetto vocale è nato nel 1995 e dopo aver approfondito singolarmente lo studio e la pratica della vocalità in ambiti musicali differenti, le quattro cantanti hanno trovato un interesse comune nella ricerca sull’uso della voce come “strumento”. Attraverso la pratica della polifonia e la conoscenza delle espressioni vocali di diverse etnie e di periodi storici differenti, si traduce il repertorio Faraualla, nelle composizioni originali come nei brani tradizionali.
Le suggestioni di un percorso attraverso culture tanto lontane fra loro si fondono in una sintesi originale in cui emergono con forza le radici culturali del gruppo. La Puglia, per secoli terra d’incontro e di passaggio di popoli, è presente nel “suono” che connota la formazione barese, negli strumenti a percussione che accompagnano l’esecuzione, nello stesso nome del gruppo. Faraualla è una delle cavità carsiche più profonde presenti sull’altopiano murgiano, a nord-ovest di Bari.

Prima del concerto
TALK "LE DONNE NELL'ARTE" - Ore 20.00
con
Emilia Ruggiero Art - pittrice
Alessia Rollo- fotografa
Maria Mazzotta- cantante
Giulia Maria Falzea- autrice
Gabriella Schiavone - cantante
Teresa Vallarella - cantante
Maristella Martella- coreografa

Modera Giorgia Salicandro

TARANTARTE in collaborazione con Polo Biblio Museale di Lecce, Museo Castromediano di Lecce, Comune di Corsano (Le), Ass. Contrabbando Speranza, Foodest presenta;
CANTI E INCANTI una rassegna di musica e danza in stretto legame con i luoghi culturali della Puglia, che avrà luogo negli spazi del Museo Castromediano di Lecce, nel laboratorio urbano giovanile Ex Macello di Corsano e alle Officine Ergot di Lecce.
CANTI E INCANTI è un viaggio simbolico che celebra la connessione, lo scambio materiale e immateriale tra due territori che si guardano da sempre dai lati opposti del Mar Adriatico: la Grecia e la Puglia. Un’osmosi culturale tra le due sponde, un processo di conoscenza e scoperta delle proprie origini in rapporto alle altre culture. Il contesto artistico contemporaneo pugliese si nutre del legame fra le due terre.

Per info
tarantarte@gmail.com
+39 327 701 6681 (whatsapp)




Il delitto Matteotti e la stampa romana di Tullio Nunzi (Gruppo Albatros Il Filo)

Attraverso gli articoli dei giornali romani, in particolare il Mondo, la Voce Repubblicana, il Giornale d'Italia e la Tribuna, l'autore ripercorre insieme al lettore la storia italiana che va dal delitto Matteotti alla disfatta del partito filo-fascista.



La Questione meridionale dall'Unità d'Italia alla disintegrazione europea. Contributo alla teoria del socialismo di mercato di Angelo Calemme (Guida)

Con l’Unità d’Italia il Mezzogiorno divenne una Questione, in quanto allo sviluppo del Centro-Nord corrispose il sottosviluppo del Sud. Analogamente, con l’entrata in vigore del Trattato di Maastricht, l’integrazione europea ha provocato non solo la deindustrializzazione dell’Italia centro-settentrionale, ma anche l’aggravamento ulteriore del divario tra la Toscopadana e il Meridione. Quali sono le ragioni e le soluzioni alle suddette Questioni, questo libro illustra in maniera efficace. Con e oltre Marx, l’autore indica, infine, la strada verso un meridionalismo socialista di mercato.



23 dicembre 1998. Strage di Natale. Perché non dobbiamo e non possiamo dimenticare di Antonio Formosa (Bastogi)

Questo saggio ripercorre quanto scritto in un libro pubblicato nel 2007 che trattava della cosiddetta Strage di Natale avvenuta a Udine il 23 dicembre del 1998 nella quale persero la vita tre poliziotti, a seguito della esplosione di una bomba posta davanti ad un negozio. Quando nel maggio del 2003 fu emessa la sentenza che assolveva alcuni imputati dal reato di strage, alla rabbia subentrò una sensazione di sconfitta. Possibile che dopo tanti anni tutto finisse in una assoluzione? Nel dicembre del 2003 Antonio Formosa chiese al Tribunale di Udine copia della sentenza sulla strage. Dopo averla letta, la conclusione fu che i Giudici della Corte d'Assise di Udine non potevano decidere diversamente. Oggi a distanza di anni e altri due processi, ancora non si è appurata la verità, ma il caso viene esaminato dall'autore con altri particolari in questo nuovo libro.



I femminicidi che hanno sconvolto l'Italia. Da Yara Gambirasio a Saman Abbas, da Chiara Poggi a Giulia Cecchettin: nomi e storie di donne uccise da chi diceva di amarle. Nuova ediz. di Bruno De Stefano (Newton Compton)

Una scia di violenza che non si ferma e che è impossibile ignorare. Un libro per ricordare le vittime e i casi più noti avvenuti nel nostro paese.


Quella dei femminicidi è una piaga che purtroppo non accenna a fermarsi. Quasi quotidianamente i media danno notizia di omicidi che hanno come vittime le donne, spesso uccise da mariti, compagni, ex o familiari: una scia di sangue che non manca di suscitare sgomento e rabbia a ogni nuovo caso. Bruno De Stefano racconta i femminicidi che più hanno segnato l'opinione pubblica italiana, analizzandoli e rilevando le zone d'ombra tralasciate dagli esiti processuali. Da Giulia Tramontano a Melania Rea e Yara Gambirasio, da Saman Abbas a Chiara Poggi, da Agitu Ideo Gudeta a Giulia Cecchettin: una raccolta di casi brutali e scioccanti a testimonianza di un complesso fenomeno sociale tanto grave quanto radicato. Una scia di violenza che non si ferma e che è impossibile ignorare. Un libro per ricordare le vittime e i casi più noti avvenuti nel nostro paese Tra le storie citate: Giulia Tramontano; Elisa Claps; Saman Abbas; Yara Gambirasio; Chiara Poggi; Giulia Cecchettin; Simonetta Cesaroni; Carol Maltesi; Melania Rea; Chiara Poggi.



993. Il tentativo di reinventare lo Stato. Attualità e prospettive di una riforma di Maurizio Sacconi, Francesco Verbaro (Studium)

Gli autori ricostruiscono il contesto, i contenuti, il lascito e le possibilità di rilancio del più coraggioso tentativo di reinventare il fragile Stato italiano secondo il modello delle scienze aziendali: separazione tra indirizzo (politico) e attuazione (amministrativa), autonomia e responsabilità della dirigenza, contabilità economica analitica per centri di costo, reingegnerizzazione digitale e uso dei big data, “privatizzazione” del rapporto di lavoro, normali relazioni sindacali fondate sul “buon datore di lavoro”.



LA GUERRA PERDUTA - Giubbe Rosse News

LA GUERRA PERDUTA - Giubbe Rosse News: Quella che si sta combattendo in Medio Oriente, e che per via del delirio che...

Io e Sandokan. Storia di una cronista di strada che ha sfidato la tigre di Marilena Natale (Marlin - Cava de' Tirreni)

A distanza d’una decina di anni dalle condanne definitive inflitte ai suoi capi storici, la holding criminale casalese non vuole mollare la presa. I boss delle nuove generazioni hanno dimostrato di essere all'altezza dei loro predecessori. La malavita ha allungato i suoi tentacoli anche nel settore sanitario, spesso grazie alla complicità di politici e imprenditori asserviti al clan. La grintosa reporter Marilena Natale, minacciata di morte per le sue inchieste sul campo e costretta a vivere da anni sotto scorta, racconta la storia di Sandokan, lo spietato boss di Casal di Principe, Francesco Schiavone, della sua famiglia di camorristi e del suo lavoro di cronista nella “Terra dei Fuochi”; ma anche delle nuove leve criminali, che però hanno imparato la “lezione”: meno si spara, più gli affari vanno a gonfie vele, grazie anche a delle crepe nel sistema giudiziario. Un racconto che lascia, però, anche spazio alla speranza, per la lotta coraggiosa di chi si oppone alla camorra: testimoni come don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, che nel libro racconta dell’agghiacciante incontro con il pentito Carmine Schiavone; Raffaele Gragnaniello, l’ispettore capo che coordinò il clamoroso arresto del re dei boss Francesco Schiavone, che rivela la caparbia di quegli incredibili mesi di indagini; Federico Cafiero De Raho, fino al 2022 Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, che firma l’introduzione. E con loro tanti altri “partigiani del bene”, nati dal seme del sangue di don Peppe Diana. Introduzione di Federico Cafiero De Raho. 

 


 

giovedì 21 dicembre 2023

Voci contro la 'Ndrangheta. Brevi testimonianze dalla Calabria centrale di Pietro Marchio (Edizioni Clandestine)

Nei primi anni Duemila, la 'ndrangheta ha intessuto un ponte di affari tra nord e sud Italia, attestato non solo dalle fonti giudiziarie, ma anche dalle preziose e difficili testimonianze di chi si trova a combattere una lotta quotidiana, anche a costo della vita. Sindaci, ragazzi e cittadini comuni, le loro voci raccontano la resistenza alla mafia vissuta in prima persona, per trasmettere a chi legge il senso di giustizia e la dignità di chi ancora non si arrende. 


 

La democrazia dei tecnocrati. Discorsi e politiche dei tecnici al governo in Italia di Diego Giannone e Adriano Cozzolino (Meltemi)

La democrazia dei tecnocrati offre un’analisi inedita del ruolo dei tecnici al governo nella lunga transizione della Seconda Repubblica italiana. Interpretando la tecnocrazia come un modo di fare politica con altri mezzi, il volume restituisce un quadro alternativo della vicenda degli “esperti in politica”: lungi dall’essere classificabili come limitati governi di transizione, gli esecutivi tecnocratici hanno promosso radicali processi di trasformazione della democrazia e dello Stato, favorendo l’introduzione di riforme neoliberali e di politiche di austerità e mettendo in atto forme di dirigismo tecnocratico che hanno ulteriormente mortificato l’ordinaria dialettica della democrazia parlamentare. Attraverso l’analisi delle storie, dei discorsi e delle politiche dei tecnocrati italiani, l’opera consente di fare luce su quei processi di “tecnicizzazione della politica e politicizzazione della tecnica” che sempre più caratterizzano i sistemi politici contemporanei, dei quali l’Italia rappresenta un laboratorio privilegiato. 


 

martedì 19 dicembre 2023

Fiume. Un racconto per immagini dell'impresa di D'Annunzio di Mimmo Franzinelli, Paolo Cavassini (LEG Edizioni)

A poco più di un secolo dall’avventura dannunziana, Fiume continua a rappresentare un passaggio decisivo per la storia dell’Italia tra le due guerre mondiali e l’inizio della crisi dello Stato liberale. La marcia e i sedici mesi di vita della città-Stato si configurarono per molti come un’irripetibile esperienza esistenziale, per altri come uno scenario ideale per futuribili assetti politico-istituzionali. Reduci della Grande Guerra, Arditi, studenti e futuristi vi parteciparono con passione ardente. L’avventura militare per rivendicare la città, abitata in maggioranza da italiani, diede rinnovata risonanza internazionale al poeta-soldato Gabriele D’Annunzio. Ma la sua creatura, la Reggenza Italiana del Carnaro, finì soffocata nel sangue nel gennaio 1921. Di lì a poco fu Mussolini a sancire la definitiva estinzione del complesso itinerario politico e umano del fiumanesimo, incanalandone miti e parole d’ordine nella pratica della violenza squadrista. Dal punto di vista iconografico, i giorni dell’impresa fiumana sono tra i più documentati della storia recente, e questo libro ne è una preziosa testimonianza. L’esperimento dannunziano è raccontato nelle sue tappe essenziali da più di trecento immagini, individuate in archivi pubblici e privati, a corredare un saggio che tratteggia i lineamenti di uno dei più suggestivi e controversi episodi della storia italiana. 

 


 

sabato 16 dicembre 2023

Radiografia di un mistero irrisolto. Le Brigate Rosse (e lo Stato) nel sequestro Gancia di Simona Folegnani, Berardo Lupacchini (Bibliotheka Edizioni)

Cosa successe tra il 4 e il 5 giugno 1975 quando il re degli spumanti Vittorio Vallarino Gancia venne sequestrato a Canelli e liberato dopo un durissimo conflitto a fuoco con i carabinieri alla cascina Spiotta? Una vicenda tragica mai chiarita davvero, la cui storia giudiziaria che ne derivò è rimasta ricca di omissis. Dando voce a documenti inediti, illuminando fatti e personaggi finiti nell'ombra, Simona Folegnani e Berardo Lupacchini introducono nuovi elementi in grado di far luce su un episodio assolutamente non secondario nella storia delle Brigate Rosse. Sotto la guida di Mario Moretti, infatti, l'organizzazione entrerà in una nuova fase, in un'escalation di sangue e orrore. Nella fulminea liberazione di Gancia, persero la vita Giovanni D'Alfonso, un carabiniere di 45 anni, padre di tre bambini, e Margherita Cagol, la brigatista che fondò le BR insieme al marito Renato Curcio. Un altro terrorista, mai identificato, riuscì a farla franca fuggendo attraverso la vegetazione. Nel saggio si analizza come e perché il nome di un indiziato spicchi su altri. Due fatti emergono con una certa potenza dall'indagine giornalistica versata nel libro. Il primo è che l'iniziativa che portò la pattuglia dei carabinieri guidata dal tenente Umberto Rocca alla cascina Spiotta, non fu per nulla casuale. Il secondo è la sicura presenza dall'inizio del '75 di un brigatista infiltrato dal Sid, nelle Brigate Rosse: quella fonte Frillo che anni prima di Peci pose fine al nucleo storico e che gli autori identificano con dovizia di particolari. 


 

Da Goffredo Fofi ... Intervento di Leonardo Elia

Gironzolando su internet,  leggendo su siti interessanti come Dissipatio.it, ve lo consiglio vivamente, mai banale, sempre stimolante, vedo citata una intervista a Goffredo Fofi, eugubino, io ho studiato a Perugia, conosco Gubbio, ci sono affezionato.

Con un’immagine un po’ forte, , che mi vede concorde però, il Nostro dice che l’università si è tagliato il naso, la lingua, e , principalmente dico io , le palle.

Lui cita la presa di posizione di molti , ricercatori, e docenti che volevano, in conseguenza alla brutalità ,della vendetta”,  sui civili di Gaza, troncare qualunque rapporto, con istituzioni  culturali e di ricerca israeliane.

Intellettuali di grande spessore.

Mi chiedo come è possibile che l’università, come istituzione venga meno ad una sua,  caratteristica fondante, venga meno a quella visione socratica, che deve  caratterizzarla?

A me sembra tanto qualcosa di simile all’annullamento dei seminari che dovevano tenersi in un’ università milanese su  Dostoeveskij, per protestare contro l’invasione dell’Ucraina, o all’annullamento , della turnee di una cantante lirica famosa , perché considerata filo putiniana, o , peggio, il negare il premio alla Fiera del libro di Francoforte, ad Adania Shibli , solo perché palestinese e critica nei confronti dell’occupazione israeliana.

La conoscenza, sia in ambito umanistico , sia in quello scientifico, è dialettica, questa non deve far paura, deve invece essere ricercata, perché fa crescere, e l’università , dovrebbe essere, dico dovrebbe a ragion veduta, il brodo di coltura di una crescita, sia per lo studente sia per il docente.

Perché si studia, perché si va all’ università? Per farsi chiamare dottore?

No…. Per porsi delle domande ed essere in grado di porle, le chiusure sono assolutamente controproducenti.

 


 

Il patto. Oltre il trentennio perduto di Carlo Calenda (La nave di Teseo)

La Seconda Repubblica ha mostrato tutti i suoi limiti, ora è tempo di un nuovo Patto per riformare il paese, che non potrà essere un lavoro di parte, ma un percorso unificante nello spirito repubblicano dettato dalla Costituzione. Nella nostra Carta, c’è tutto quello che occorre per uscire dall’impasse italiana – identità nazionale, diritti civili, doveri civici, strumenti per aggiornare l’ordinamento dello stato –, tocca a noi, ora, avere il coraggio di cambiare.


Esattamente trent’anni fa, si apriva la Seconda Repubblica. Eravamo tutti lì a festeggiare la fine, insieme al sistema proporzionale, di un lungo periodo di politica asfittica e corrotta. Credevamo di entrare in una nuova era di modernità e dinamismo, ma le cose non sono andate come speravamo. In questi trent’anni tutti gli indicatori economici, sociali, culturali italiani sono peggiorati rispetto ai grandi paesi europei. Il numero di cittadini che votano e partecipano alla vita politica si è ridotto drasticamente. Nessuna riforma incisiva è stata varata. I salari reali italiani hanno perso il due percento contro un aumento superiore al trenta percento in Francia e Germania. Abbiamo letteralmente buttato trent’anni – lo dicono i numeri e le tendenze, che non sono né di destra, né di sinistra – e continuiamo a perdere tempo in una battaglia tribale che nulla ha a che vedere con il senso più alto della politica. In questo vuoto ultradecennale di governo, i protagonisti del dibattito pubblico hanno preso la forma di “poteri storti”: l’occupazione della Rai e dei giornali, la scomparsa della forza di rappresentanza dei sindacati e di Confindustria, le influenti signorie locali dei governatori regionali, l’ego smisurato di leader politici che si circondano di circoli magici e guardano al loro particolare più che al bene dell’Italia. 

 


 

Summa Technologiae. Scritti sul futuro di Stanislaw Lem con la traduzione di Luigi Marinelli (Luiss University Press)

"E così, le tecnologie m'interessano - come dire? - per forza di cose, giacché una determinata civiltà comprende sia tutto ciò che la collettività aveva desiderato, sia ciò che non era intenzione di nessuno." È il 1964 quando Stanislaw Lem, tra i maggiori scrittori di fantascienza e non solo del Novecento, e il più grande nella sua lingua, il polacco, scrive così nelle prime pagine della Summa Technologiae. Di cosa si trattava? Non di un altro romanzo, ma di una raccolta di riflessioni, saggi e scritti teorici nei quali l'autore di Solaris, coniugando la fantasia e l'eleganza del narratore con la finezza del filosofo e l'esattezza dell'ingegnere, andava a caccia dei segni che avrebbero consentito a lui e ai suoi lettori di decifrare il domani. Un domani che Lem preconizzava permeato dall'enorme sviluppo tecnologico, il cui impatto sull'umanità avrebbe mostrato e anticipato in queste pagine. Dalla "intellettronica" alla "fantomatica", quelle che oggi chiameremmo realtà virtuale e intelligenza artificiale, dal sovraccarico di informazioni alle microtecnologie, dalla relazione tra le macchine e la verità e fino alla possibilità di cercare o creare nuovi mondi, è difficile scorrere le pagine della Summa senza avere la strana sensazione di tenere tra le mani il rapporto scritto magnificamente da un misterioso viaggiatore del tempo, da un personaggio uscito direttamente dalla science fiction tanti anni fa e venuto a visitare la nostra era. E tuttavia il libro di Lem, arguto, profondo, ironico, visionario, non è soltanto una raccolta di profezie che in gran parte si sono avverate (le altre, supponiamo, si realizzeranno nei prossimi decenni). Non è nemmeno una storia fantastica, né uno studio particolarmente lungimirante sulla tecnologia, ma non è nemmeno un'allegoria sociale o una brillante analisi filosofica. È tutte queste cose insieme, e anche di più: è il racconto inesauribile della mente umana alle prese con la più grande risorsa a sua disposizione - il futuro. 

 


 

Sapete che diceva Einstein? Intervento di Leonardo Elia

Sapete che diceva Einstein? Se ho capito una cosa la spiego alla nonna. Ivano non solo sa di cosa parla, il superintensivo in agricoltura,e conoscendo , sa spiegarci le conseguenze nefaste che questo cambio di paradigma in agricoltura quando applicato , ha portato , porta, porterà, ma , se nel podcast precedente indica le responsabilità politiche in questo individua nelle università,le facoltà di agraria, la traduzione, la messa in pratica di tali direttive, malsane. La qual cosa mi dà una tristezza infinita